Intervista a Guy Picciotto dei fugazi

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Nikkozz: Avete registrato molti album. Cosa direte alla gente ora, qual è il messaggio e cosa è cambiato col tempo in paragone alle Vs. prime cose? F: Noi vediamo gli album come una sorta di capitoli in un libro, o come puntate che documentano dove siamo in degli specifici momenti nella Ns. traiettoria. Veramente non abbiamo mai considerato   quel che facciamo come dare specifici messaggi separati dalla musica – ultimamente le canzoni stesse sono il messaggio, così a questo punto abbiamo un sacco di messaggi, suppongo. Col tempo abbiamo potuto conoscerci l'un l'altro meglio, musicalmente parlando, così come l'aver preso + confidenza in studio, quindi mi pare di sentire come se le Ns. registrazioni divengano + libere e + spontanee con il passare del tempo. Speriamo di cominciare a lavorare su un nuovo album per l'inizio del prox. anno, giusto per aggiungere un nuovo capitolo. N: Puoi dirci nulla riguardo la scena di Washington D.C.? Qualcosa a proposito di Dischord e Slowdime? Qual è la relazione tra loro? Cosa stai producendo ora? F: la D.C. scene è come qualisasi altro luogo dove si sia passati attraverso molti cambiamenti con tante differenti band che si formano e sciolgono durante dei cicli stagionali. Giusto ora ci sono un sacco di cose interessanti che vanno avanti, e non tutte queste sono necessariamente e specificatamente legate alla Dischord. Spesso la D. ha rapporti sostenitori con alcune di queste band ed etichette, per esempio aiutandole a distribuire la loro roba o prestandogli soldi per produrre. Questo è il tipo di relazione che corre tra D.e Slowdime – è una cosa simbiotica, mutualmente rispettosa in entrambe le parti che lavorano insieme per organizzare la musica da quelle parti. Una di queste band recentemente prodotte si chiama Quix-o-tic e hanno deciso di pubblicare il loro album con l'aiuto della D. sulla loro propria etichetta Ixor Stix. Un'altra etichetta a Washington e la Tolotta Records che è portata avanti dal Ns. bassista, Joe Lally – l'etichetta produce roba di una band chiamata Spirit Caravan. Attualmente anch'io ho una piccola etichetta di nome Peterbilt che ha tirato fuori un paio di dischi di una vecchia band in cui stavo, la One Last Wish, dell'86, che dovrebbe uscire alla fine del prox anno.  N: che tipo di musica ascolti negli ultimi tempi? F: Ascolto un po' di tutto. [risposta a cazzo – ndp] Recentemente ho ascoltato molta musica africana che mi è stata data da un amico, Andy, degli Ex, Amsterdam. Ci ha fatto sentire un sacco di meravigliosa musica etiopica degli anni 60 e 70, e mi sta piacendo molto ora. Altra roba che mi è piaciuta ultimamente: Fela Kuti, Deep Lust, the 13th floor elevators, Smog, Quix-o-tic, Meat Puppets, Wire, e i  Modern Lovers.  N: Dicci qualcosa sul film che hai fatto recentemente. F: Il film (che è chiamato Instument ed è disponibile su video) è praticamente una collaborazione tra noi e il regista Jem Cohen. Lui è stato amico della band sin da quando precedentemente ha cominciato a lavorare con noi su altre cose (ad es. il pezzo glue man che fu basato su un cortometraggio che lui fece, o come le grafiche sull'ultimo 3 records). Sin dal principio dei Fugazi, Jem ha filmato il gruppo dal vivo e dietro lo stage, ed ad un certo punto è sembrato giusto che tutto il materiale che aveva racimulato meritasse di essere in qualche modo consolidato in un vero e proprio progetto, così circa 4 anni fa lo abbiamo fatto per davvero. Il film così come è ventuo fuori è una sorta di collage di differenti elementi come interviste, scorci dei live, candida roba da dietro le quinte, tutto del tipo edito insieme in una formula di ritratto. Non si presuppone di essere la somma di tutto ciò che riguarda la band, piuttosto è come una versione, una collezioni di angolature. N: conosci qualche gruppo italiano? Se sì, cosa ne pensi? F: veramente non abbiamo molta familiarità con molti gruppi italiani, tranne quelli che hanno aperto i Ns concerti. Abbiamo suonato con Uzeda, Assalti Frontali [sigh..- ndk] e Bruto Pop, e pensiamo che siamo dei gruppi incredibilmente carini. N: Dischord è un'etichetta indipendente. Prezzi bassi contro Industria dell'Intrattenimento? Ti senti un mezzo intrattenitore o qualcosa tipo engagè? Basicalemente tutte le Ns politiche commerciali come i Ns prezzi bassi e la Ns responsabilità per rimanere autonomi dai mass-media e dalle grosse industrie, tutto ciò esiste in ordine per servire la Ns musica. Ci sentiamo in dovere di essere creativi, dobbiamo avere completa libertà, non dobbiamo essere vincolati a persone per le quali il profitto è la principale linea base per il proprio lavoro. Questo non è necessariamente per dire che noi siamo anti-entertainment – io sono pienamente felice se la gente trova svago in quello che facciamo. Ma in + vorrei aggiungere che il divertimento non è la sola espressione della musica – sento che opera anche a su livelli d'ispirazione, come creatrice di comunità, come educazione. N: Negli usa ci sono posti come il Forte Prenestino? O la musica è suonata solo in club, college etc? F: negli usa non c'è un reale movimento squat organizzato come in Italia. Il volto dominante della legge americana è la proprietà privata, così lo stato non tollererebbe un luogo come il F.P. per un solo secondo. Infatti penso che l'italia sia uno degli ultimi posti in europa dove avere degli spazi tanto ben organizzati – nel ns. scorso tour abbiamo suonato al Rivolta fuori venezia, al Leon Cavallo a milano, al cpa a Firenze, e poi al Forte, che è un bel circuto ispirazionale. Negli usa è praticamente come dicevi tu. Occasionalmente, e + spesso nella ns città del DC, abbiamo potuto suonare in posti alternativi, dimostrazioni politiche, o in posti in disuso, ma non c'è nulla sviluppato e longevo come la squat scene in italia, che è stata enormemente ns. sostenitrice negli anni e verso cui sentiamo molta gratitudine.

Intervista apparsa su komakino#2, fatta da Nikkozz.