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Lunedi 26 Maggio:
Da Firenze si parte relativamente presto. Gli appuntamenti slittano e caricato il Doblò prendiamo la strada
per il Nord verso le 12.30. Varcate le Alpi mi immergo con lo sguardo e con la mente in paesaggi da pelle
d'oca; negli immensi specchi d'acqua si riflettono anche gli sgomenti di certi periodi. Quando tutto finisce
e ci si mette un po' ad ingranare la marcia giusta. Arriviamo a destinazione poco prima delle 20.30. Ad
aprirci le porte del Boschbar è Arthur il promoter della serata. Il posto è una sala spartana lungo le rive
del Limmat, con un terrazzino che affaccia direttamente sul fiume; dopo un veloce line-check ci rilassiamo
sfruttando il free drink che ci è stato riservato per la serata. Non chiedo di meglio. A mettermi ancora più
a mio agio l'arrivo di Tongue Tied Twin con cui si parla del prossimo “Festival di Invasione Monobanda”.
Giunge finalmente anche il momento di fare quello per cui si è arrivati fin qui. Suonare. Nell'attimo in cui
i Go!Zilla cominciano c'è già un discreto numero di persone; crescerà in maniera costante. Io mi godo lo
spettacolo. Ammirando il tutto, da dietro il banco del merch, intuisco che in questi sei giorni ne vedrò delle
belle. Il live del trio toscano infuoca l'ambiente e il pubblico ha voglia di iniziare la settimana nel migliori
dei modi; divertendosi. Finito lo show anche io ho il mio bel da fare; la gente ha apprezzato e compra. Le
selezioni fino all'alba di Le Mueck finiscono per rendere questo lunedi svizzero un party coi fiocchi. Se il
buon giorno si vede dal mattino io imparo subito due cose fondamentali della vita in tour: primo che non si
sa mai ne quando si arriva ne quando si riparte. Secondo che alla fine bisogna sempre ricaricare tutto; cazzo
la strumentazione dei Go!Zilla è bella pesante.
Martedi 27 Maggio:
Mentre i ragazzi proprio non ce la fanno ad alzarsi io ne approfitto prima con una bella chiacchierata con
Arthur e con una passeggiata in solitaria per la città dopo. Camminandoci senza meta Zurigo mi affascina;
non faccio in tempo a capirne il perché e mi ritrovo in macchina. Direzione Ginevra. Siamo in leggero ritardo
che una volta sull'autostrada diventa abissale; causa incidente e relativo dirottamento su strade secondarie
arriviamo alla Taverne de la Republique giusto in tempo per montare e suonare. L'ansia di essere arrivarti
troppo tardi viene subito gelata dal gestore che non vuole farci suonare. Ha avuto problemi con il vicinato
e preferisce una serata tranquilla a volume moderato; paga il cachet, ci da un panino, ci offre da bere e un
posto dove dormire. I Go!Zilla provano ad insistere; ma non c'è nulla da fare. Rimango un po' interdetto;
ma non resta che perdersi in chiacchiere con un paio di ragazzi venuti apposta per il concerto, più delusi di
noi per l'accaduto. Alla fine si va a letto non troppo tardi che domani ci aspetta la Germania e più di 500 km
che ci separano da Heilbronn.
Mercoledi 28 Maggio:
La sveglia è abbastanza presto, ma senza fatiche notturne siamo belli riposati; il tempo di fare due passi
e visitare Bongo Joe records per spendere bene i primi soldi di questo esaltante viaggio. Il negozio è un
disques & caffè di uno dei ragazzi dei Mama Rosin. Fatto la spesa anche al supermercato accanto al negozio
intorno alle 12.30 siamo pronti a tagliare la corda. I Go!Zilla hanno voglia di darci dentro, non avendo
suonato la sera precedente. Poco dopo essere usciti da Ginevra però ci accorgiamo che la musica rispetto
a ieri non è cambiata: traffico a go go. Arriviamo a Heillbronn alle 20.40 circa. Un viaggio infernale. Ad
attenderci al Red River ci sono i Weird Owls che apriranno le danze. Il loro è un piccantissimo punk rock
che di sicuro non viene esaltato dall'acustica del locale che è in un feedback continuo. L'inizio dei Go!Zilla è più infernale del viaggio che abbiamo affrontato; la gente è comunque presa bene e i ragazzi, sistemati i
volumi con disinvoltura, danno spettacolo sul palco. Con I'm Bleeding il pubblico impazzisce e si scordano
in fretta tutti i problemi. Alla fine siamo tutti un po' stremati dalla giornata infinita; si fa ancora un po'il
pieno di alcool e ricaricato anche il Doblò ci trasferiamo da una coppia di ragazzi dove passeremo la notte.
L'ospitalità è di casa e noi ne approfittiamo. Anche oggi imparo un'altra cosa sulla vita da tour: dormire e
cagare quando puoi non rimandare.
Giovedi 29 Maggio:
Altra alzataccia ma oggi bisogna attraversare quattro stati per arrivare finalmente in Francia; meta Saint
Laurent Blangy. Si sceglie la strada più lunga ma senza il pedaggio autostradale che fa risparmiare parecchio
alla cassa del gruppo. Questo è decisamente il tragitto più lungo, non contando il viaggio di ritorno in Italia,
che affronteremo durante questa settimana. Ormai dopo tre giorni mi sento parte integrante della band;
nell'infinito tempo trascorso in macchina ho capito che mentre si viaggia si possono fare solo tre cose
liberamente: guidare, dormire e scoreggiare. Oggi opto per la prima e mi faccio gran parte della strada da
guidatore. Il viaggio è lungo ma piacevole e più vado a vanti e più ci prendo gusto; la band si riposa, Luca
anche mentre dorme sembra sempre in continuo movimento. Nei momenti in cui è sveglio si programma
uno split diabolico con Go!Zilla e Warm Toy Machine, che proprio stasera divideranno il palco della Taverne
des Gaulois e che rivedrò a Roma a metà giugno. La curiosità sale. Quando parcheggio davanti al locale ho
guidato per più di 400 km. Appena varcata la soglia della Taverne des Gaulois ci immergiamo in una festa. È
il compleanno di Damien il proprietario del locale; quindi un party nel party. Conosco i Warm Toy Machine,
che di persona sono veramente uno spasso. Ci viene offerta una cena principesca con vino antipasto,
primo, secondo, dolce e Amaro finale. Poi veniamo tutti marchiati sul dorso della mano con una X che
ci da diritto al free drink; una sorta di straight edge al contrario. I ragazzi di Bruxelles ci regalano un live
divertente, sporco e sudatissimo. Non vedo l'ora di rivederli dalle mie party. Dentro la taverna incomincia
a fare caldo; l'acustica non è delle migliori, ma spinge quanto basta per fomentare i numerosi presenti
all'attacco di Grabbing A Crocodile. Fabio stasera ha una marcia in più e Mattia ha dato ai Go!Zilla il muro di
suono che gli mancava; Luca sputa fiamme nel microfono. Il live mette tutti su di giri. Ma la festa vera inizia
dopo la chiusura del locale. Tutti i rimasti si trasferiscono di sopra. Inizia un altro party; ma questa è una
festa privata e voi purtroppo non siete stati invitati. Happy Birthday Damien thanks a lot for a crazy night.
Quando la notte diventa mattina e la mattina giorno imparo a mie spese un'altra cosa fondamentale: in
tour è quasi tutto lecito; finché c'è benza... avanti ad oltranza.
Venerdi 30 Maggio:
Dopo aver tirato fino alla mattina in una situazione ai limiti del surreale alzarsi è già un'impresa; farsi altri
400 km diventa un viaggio titanico. Ho la testa che mi scoppia e dover salire nel Doblò mi lascia proprio
l'amaro in bocca; per fortuna crollo subito. Arrivo a Nancy senza neanche accorgermene e perlopiù in
orario; se è cosí devo passare la notte insonne più spesso. Il Royal Bar ci accoglie alla grande e ci sembra
subito di stare in un bel posto. L'idillio si incrina al momento del sound-check; per il fonico i volumi sono
troppo alti; per la band sono troppo bassi. Tutto diventa troppo esagitato e vola qualche parola di troppo.
Purtroppo temo il peggio. Poi faccio l'unica cosa che posso fare in questo momento: parlo prima con i
gestori, poi con la band. In fondo cazzo vogliamo tutti la stessa cosa: Rock'n'Roll, birra e divertimento
facile. Siamo tutti troppo stanchi per poter volere altro. Si abbassano i volumi, si allenta la tensione e
magicamente la gente comincia ad affollare il locale. I Go!Zilla ci regalano uno dei migliori live fino a questo
momento. Il bis è d'obbligo. Il tris è un'apoteosi. Poi finalmente incomincio a lavorare anche io; il merch
va alla grande. Alla fine sono tutti felici e contenti. Quando siamo ai saluti finali mi rendo conto che avrei
salutato in maniera più approfondita la proprietaria del locale. Una delle donne più affascinanti di Francia.
Dormiremo a casa di Christophe, il promoter della serata; guido io e divento subito il Re della Retro.
Applausi. Una volta da lui ci rendiamo conto che dopo una giornata del genere non potevamo chiedere
di meglio. Ci va di stralusso. Il posto giusto per riprendere energie prima dell'ultimo sforzo; quello più
atteso. Il Cosmic Trip Festival. Mentre mi addormento accanto a Fabio, che russa più forte di come suona la
batteria, capisco un'altra cosa basilare di un tour: i tappi sono fondamentali; anche se durante i live non mi
sono mai serviti.
Sabato 31 Maggio:
Per una volta svegliarsi presto non è un problema per nessuno; oggi infatti è il giorno in cui si arriva al
Cosmic Trip Festival e siamo tutti belli eccitati. Io mi prenoto per l'ultimo turno di guida; dopo esserci stato
da spettatore voglio entrare a Bourges direttamente dal back-stage. Tanto per non perderci gusto anche
oggi però ci aspettano più di 500 km. Arriviamo a destinazione relativamente presto; parcheggiato il Doblò
e accolti dallo staff io non perdo occasione di ammirare la funzionalità e la perfezione degli ingranaggi di
questa manifestazione; a fine tour capisco facilmente la differenza che corre tra suonare in un bar, un club
o in Festival importante. Ci sistemiamo nella nostra relax-room che dividiamo con il mio idolo Bob Log III;
un'altra ciliegina sulla torta. Arriva il momento del live pomeridiano; sono i francesi Kaviar Special ad aprire
le danze nella jungle-room. Il loro è un garage in perfetto stile Thee Oh Sees. Come inizio non c'è niente
male. Poi tocca ai Go!Zilla rompere il ghiaccio con il sound-check; finalmente Luca, Fabio e Mattia possono
alzare il volume indisturbati ed è una gioia per l'udito. Finito il riscaldamento faccio quello che mi riesce
meglio: vado a buttare i miei soldi in dischi; qui dentro di posti per sperperare i miei averi ce ne sono a
volontà; manco fossi Rockefeller. I miei acquisti mi distolgono dal live degli Head On; mi dispiace per loro
ma spesso la vita è fatta di priorità e io ho trovato diverse chicche che vanno ad impreziosire la mia
collezione. Alle 20.45 passate i Go!Zilla salgono sul palco della jungle-room e cominciano a darci dentro; io
mi perdo l'attacco iniziale, ma quando entro nella sala l'ambiente è già bello infuocato. Luca, Fabio e Mattia
non si risparmiano; lo scambio energetico tra palco e platea è da brividi. I Go!Zilla lasciano il segno. Ci si
vede tra un po' per il secondo tempo. Non faccio in tempo ad abbracciare i ragazzi che nella sala principale
incominciano il loro live i Shannon & the Clams. Il trio di Oakland ci riporta nei 50's con il suo rock'n'roll
d'annata. Li osservo con occhio più attento; forse un po' stretti ma ce li vedo proprio bene nel palco del
Trenta Formiche la prossima stagione. Mi finisco di sbronzare che ora tocca di nuovo ai Go!Zilla per il loro
secondo e ultimo set di questo Tour. La voglia di sbalordire è ancora tanta. È uno spettacolo esaltante. Il
pubblico lo avverte tutto. I volumi sono esagerati e i Go!Zilla ci ipnotizzano tutti. Mi risveglio quando, come
preventivato in precedenza, Luca mi chiama sul palco; io indosso la maschera da luchador che mi hanno
portato dal loro recente tour in Messico. Mi vergogno come un cane; ma qui imparo un'altra lezione: lo
spettacolo va sempre avanti. Però preferisco il lavoro oscuro dietro al palco; gli applausi li lascio per gli altri.
Di applausi il trio fiorentino ne prende molti a fine dello show; cazzo i Go!Zilla spaccano di brutto e non
sono stato l'unico ad accorgermene. Il nostro lavoro è finito ora si pensa a divertirsi. Seguono i Bazooka che
con i Warm Toy Machine suoneranno a Roma a metà giugno. Un sound che ti fa saltare in aria quello di
questi cinque giovani greci con doppia batteria. Poi è il momento di Bob Log III e nella jungle-room scoppia
il delirio. Un uomo solo come lui può infiammare una sala con il suo rock'n'roll leggendario. È lo show man
per eccellenza e lo scoprirò anche nella relax-room che condividiamo. Lo adoro. Chiudono il tutto i Kid
Congo & the Pink Monkey Birds e i The Fleshtones; i primi mi esaltano con due cover e i secondi ce la
mettono tutta ma il pubblico si scalda poco. Purtroppo in escandescenza va l'ampli del bassista; attimi di
panico e lo show si ferma. Sostituzione in corsa e il tutto ricomincia, ma per il sottoscritto si è fatto tardi;
con i Go!Zilla perdiamo il numero delle consumazioni fino a che le luci dell'alba mettono la parola fine a
questo Tour. Si carica per l'ultima volta il Doblò e si va a dormire che domani ci aspettano più di 1000 km
prima di rientrare a casa.
Domenica 1 Giugno:
Il viaggio di ritorno ha sempre un sapore particolare; ti porti dietro un bagaglio di esperienze che ha un suo
peso specifico. Ci aspetta una lunga strada; ma come ci insegnano gli Ac/Dc: se vuoi il Rock'n'Roll il tragitto
verso la cima è lungo. Sarà un caso ma arrivati al confine con l'Italia ammiro la vetta più alta e ci passiamo
dentro. Il Monte Bianco mi affascina e vederlo da sotto regala tutta un'altra prospettiva.
Il mio tour con i Go!Zilla finisce alla stazione ferroviaria di Chivasso dopo circa 3520 km. Prendo il treno
al volo che chissà dove mi riporterà. I saluti finali sono veloci e intensi cosí come del resto tutta questa
settimana che porterò sempre con me.
Un ringraziamento speciale ai tre ragazzi di Firenze che mi hanno fatto sentire uno della band nonostante
non sia capace di suonare nessun cazzo di strumento.
Mentre il treno parte imparo un'ultima cosa sulla vita on the road: finito un tour non vedi l'ora che inizi un
altro. Ogni viaggio fa storia a se; questo che ho scritto qui ha un sapore tutto particolare.
Ci vediamo alla prossima.
by Freddie Koratella (Dead Music Roma)
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Molte più foto, qui.
Il disco, qui.
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