Posso vantarmi? Faccio gossip e recensione con un colpo solo.. Il precedente s/t di Barzin, quello in digipack giallo (non la versione canadese),
l'artwork l'ho curato io, - quando qlc anno fa lavoravo per la
ocean-music rec. In origine avevo fatto anche un bel booklet in stile
autunno, contenente tutti i testi (sí, io ce li ho, li volete?), tante
foglioline e fiori secchi.. insomma c*zzo, ne andavo fiero anche..
oltre allo sbattimento, mio, e alla pazienza del Vono
che mi faceva usare il suo pc, - sí, mi piaceva.. Il caro Barzin
apprezzò, però decise all'improvviso che preferiva fare qualcosa di
anonimo, quindi via i testi, via le pagine, solo confezione e cd..
poi per ragioni che mi sono oscure il tipo della ocean-music che aveva
difficoltà tecniche con photoshop cambiò il font della scritta
'barzin', e riscrisse i credits con un font merdoso all'interno, - e
andò in stampa cosí. L'immagine in copertina è una foto di lui, che ho
trasformato phoshoppando.. Ok. Fin. - Quindi Barzin ritorna con un nuovo disco, My Life In Rooms, uscito inizialmente per Weewerk lo scorso anno, e ora ripubblicato in europa da Monotreme. Conferma il Suo amore per l'icona indie nazionale Tamara Williamson
(sono stati in tour insieme in europa, Lei di spalla a Lui, e mi si
raccontava che spesso lui voleva annullare il suo concerto per far
suonare solo Lei..), che timidamente canta in background su Won't You Come, - una perla tra i migliori Mojave 3 e Leonard Cohen, ballata per dondolarsi in un crogiolo di lentezza e dolcezza.. sí, lentezza e dolcezza, cioè i poli del pathos di Barzin,
che con questo album, dal titolo stile biografia di una cameriera
d'alberghi (o donnina di facili costumi?) colma le lacune del
precedente s/t, e tesse 9 tracce di ipnosi e calmante, ottimi per un
ritorno a casa a fine giornata, mentre si è in auto, o per quando a
casa le luci sono basse e si vuole accendere solo qualche candela -
immagine ispiratami da Sometimes the Night, strumentale. Barzin
è spiritualità e romanticismo, cuori spezzati e innamorati, tra
batterie minimali, talvolta in programming, chitarre melliflue,
violino, piano, keyb, corno francese (!), in una produzione di suoni
brillanti e caldi, a partire dalla title-track, un dolce
accompagnamento per buttarsi a letto, lodare il folk introverso,
slowcore country, o come preferite Voi per dire che questo miele di
canzoni non Vi stucca ma anzi Vi strega..
- Tre anni fa ha suonato alla fnac di milano, una sola data, - ora ce ne sono tre in vista, controllate l'area concerti, e un vaffa ai locali dell'indie romano che non lo fanno suonare.
mp3s (via label):
.o3. Leaving Time
- Tre anni fa ha suonato alla fnac di milano, una sola data, - ora ce ne sono tre in vista, controllate l'area concerti, e un vaffa ai locali dell'indie romano che non lo fanno suonare.
mp3s (via label):
.o3. Leaving Time
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