Questa non è una reunion mangiasoldi come molte se ne son viste negli ultimi anni, anche perché l'ex chitarrista Williams Ian di questi tempi furoreggia nelle discos coi suoi compagni battaglieri. Unico rimasto, Damon “Octopus” Che ha assoldato due nuovi ragazzi, tenuto il vecchio nome e questo è il tour del loro 2° album, entrambi Relapse.
Potevano cambiare nome? Si, potevano, ma il motivo meschino che ha
spinto me e credo la maggioranza dei presenti (50 persone?) ad essere
lí è che non l'hanno fatto. E la conseguente speranza di sentire Damon
e compagni suonare pezzi dei Caballero
che furono. Ma bisogna attendere svariati minuti di math rock per
lounge bar prima che accada. Entrambi i chitarristi (uno baritono)
hanno ben capito le lezioni di contrappunto e poliritmie reichiane che
il nome richiede, ma manca molto delle tensioni elettriche, il
costruire e decostruire dialettico fino alle stasi poderose degli
originali. Occhi brillanti quindi, non appena Damon attacca col
drumming solitario di Don Caballero 3 dal loro terzo album.
Altre canzoncine piuttosto indifferenti tra alti e bassi (come un
falsetto insopportabile del chitarrista colla cuffia alla P. Daniele)
fino a una magistrale Repeat Defender: interpretazione
impeccabile, nervosa e tagliente come me la aspetto, resa a dovere
dall'acustica puntuale del Bronson, e che da sola è valsa il concerto
intero. Quindi bis, anche se timidamente richiesto da spettatori mai
troppo partecipi. Accontentàti subito. Ennesima marcetta, infine Damon
Che alla chitarra e voce, mugugna, stona e mi fa pentire di averne
chiesto ancora.
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not yet, probably nobody cares, or nobody cared enough to tell something. Also: nobody reads komakino.
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