Stone Martens
Samizdat
(6tx CD, 30'55'' - The Biomass Strategy In Murderous Cows 'o8)
| pall youhideme
Ok, without beating about the bush, let's say that Stone Martens' singer loves Radiohead as well as Muse's one loves Radiohead too, - that means that They both love Thom Yorke's
vocal virtuosity and They will be both pissed off of people like me
writing the same old thing each time. - That doesn't change a thing for
Devotional, or Honey & Marble - the above mentioned bias undermines these songs from being believable to me. Said that, - Stone Martens,
from northern italy, put together six songs of beautiful sorrow,
somehow buttery on the long distance, yet equally fascinating in their
grey pathos and crescendo: A Sea to Drown In is a high
voltage painful song, with a final long wave of guitars echoing,
symphonic feedback, but vocals style still borrows somehow from Yorke's songbook, - differently on Morpheus
- this track could be easily a heavy rotation video clip if there was a
good production / promotional agency behind: - it is full of spleen, it
is a slow tempo piece, with calm interludes, crunchy sound explosion,
Ivano's vocals turn almost baritone here. Opening track I'm The Star
is infectious too, drums are calling, - alternative rock pop emphasis,
- its melody is a balance of dreamy breaks and cerebral strong
refrains. Actually each track blends intense energy and tense/anxious
charm, - They have skills, - personally, i think They can be less
slavish and more personal.
+++++++++++++++++++
Stone Martens - Samizdat (6tx CD, 30'55'' - The Biomass Strategy In Murderous Cows 'o8) - Ok, evitiamo giri di parole e diciamo subito che il cantante degli Stone Martens ama i Radiohead quanto quello dei Muse ama i Radiohead, - cioò significa che entrambi sono fulminati da quei virtuosismi vocali di Thom Yorke, e che entrambi ne avranno piene le scatole di gente come me che scrive la stessa cosa ogni volta. - Questo non cambia una virgola per Devotional, o Honey & Marble - questo preconcetto mina per me le canzoni della loro credibilità. Detto ciò, - gli Stone Martens, dal nord italia, Trento, mettono insieme sei canzoni di bei rimpianti, in qualche modo melensi sulla lunga distanza, ma ugualmente affascinanti nel loro grigio pathos e crescendo: A Sea to Drown In è pieno dolore ad alto voltaggio, con una finale onda lunga di chitarre in eco, feedback sinfonico, - ma lo stile del cantato ancora risente in qualche modo dell'ombra di Yorke, - differentemente invece su Morpheus: questa traccia potrebbe facilmente essere un video da massiccia rotazione televisiva se ci fosse una valida produzione / promozione dietro: è piena di malinconia, slow tempo, con calmi interludi, esplosione sonora crunchy, - qui la voce di Ivano risuona quasi baritono. La traccia di apertura I'm The Star è pressappoco contaggiosa, con quel marciare della batteria, l'enfasi alternative rock e pop, - la sua melodia è una bilancia di pause sognanti e forti ritornelli cerebrali. In effetti ogni traccia dosa intensa energia e charm da tensione, - sono pieni di qualità, e personalmente credo che riusciranno a scansare la sopra citata ombre, e diventare cosí più personali.
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Stone Martens - Samizdat (6tx CD, 30'55'' - The Biomass Strategy In Murderous Cows 'o8) - Ok, evitiamo giri di parole e diciamo subito che il cantante degli Stone Martens ama i Radiohead quanto quello dei Muse ama i Radiohead, - cioò significa che entrambi sono fulminati da quei virtuosismi vocali di Thom Yorke, e che entrambi ne avranno piene le scatole di gente come me che scrive la stessa cosa ogni volta. - Questo non cambia una virgola per Devotional, o Honey & Marble - questo preconcetto mina per me le canzoni della loro credibilità. Detto ciò, - gli Stone Martens, dal nord italia, Trento, mettono insieme sei canzoni di bei rimpianti, in qualche modo melensi sulla lunga distanza, ma ugualmente affascinanti nel loro grigio pathos e crescendo: A Sea to Drown In è pieno dolore ad alto voltaggio, con una finale onda lunga di chitarre in eco, feedback sinfonico, - ma lo stile del cantato ancora risente in qualche modo dell'ombra di Yorke, - differentemente invece su Morpheus: questa traccia potrebbe facilmente essere un video da massiccia rotazione televisiva se ci fosse una valida produzione / promozione dietro: è piena di malinconia, slow tempo, con calmi interludi, esplosione sonora crunchy, - qui la voce di Ivano risuona quasi baritono. La traccia di apertura I'm The Star è pressappoco contaggiosa, con quel marciare della batteria, l'enfasi alternative rock e pop, - la sua melodia è una bilancia di pause sognanti e forti ritornelli cerebrali. In effetti ogni traccia dosa intensa energia e charm da tensione, - sono pieni di qualità, e personalmente credo che riusciranno a scansare la sopra citata ombre, e diventare cosí più personali.
Feedback:
komainchino writes:
subdoli mezzucci per far leggere le reviews, my dear..
(12/09/2008 18:12:00 - ip: 84.221...)
subdoli mezzucci per far leggere le reviews, my dear..
(12/09/2008 18:12:00 - ip: 84.221...)
federico writes:
e playboy?
(12/09/2008 18:09:00 - ip: 79.36....)
e playboy?
(12/09/2008 18:09:00 - ip: 79.36....)
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