Spesso le cose le abbiamo davanti e non le notiamo artisticamente. O nemmeno figurativamente. Mi viene in mente il blog Faces in Places.
Io il caffè ho iniziato a berlo da quando ho cominciato a lavorare. Prima non ne avevo bisogno.
E avrò guardato centinaia di volte la caffettiera di turno con cui faccio il caffè ogni mattina a casa, ma mai ne avevo notato la figura umana, o possibilmente umanizzabile.
E nemmeno il messaggio subliminale muscolare, quella promessa di forza. Ma il creativo Javier Jaén invece sí, anzi, ne ha fatto il simbolo di una campagna pubblicitaria "Las Cafuerteras han sido escogidas para promocionar el Festival de Arte Independiente de New York "No soul for sale". X-Initiative". Tanto di cappello, anzi, di tazzina.
Io il caffè ho iniziato a berlo da quando ho cominciato a lavorare. Prima non ne avevo bisogno.
E avrò guardato centinaia di volte la caffettiera di turno con cui faccio il caffè ogni mattina a casa, ma mai ne avevo notato la figura umana, o possibilmente umanizzabile.
E nemmeno il messaggio subliminale muscolare, quella promessa di forza. Ma il creativo Javier Jaén invece sí, anzi, ne ha fatto il simbolo di una campagna pubblicitaria "Las Cafuerteras han sido escogidas para promocionar el Festival de Arte Independiente de New York "No soul for sale". X-Initiative". Tanto di cappello, anzi, di tazzina.
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