Tempelhof
We Were Not There For The Beginning, We Won't Be There For The End
(10tx CD, 58'o5'' - Distraction rec 'o9)
| pall youhideme
From Mantova, northern Italy, but label-based in New Castle, UK, with Distraction rec, - Tempelhof debut with a collection of idm/shoegazing tracks, a serie of peaceful sound-suites, often stunning (the album's title song) going from the cathartic coordinates of M83 to Murcof. - As well, more locally relevant, They share a music path with Japanese Gum, - such both bands are focusing on a kind of disarming sound, lysergic and spatial, built on programming, midi keyboards, delay, reverb, guitars, hidden vocals, - a trascendental attitude meant for self-hypnosis through Music.
And, that's odd, but both bands are a two piece, two guys, and both of them are kind of obsessed with aeroplanes (Tempelhof/Japanese Gum).
Maybe there's a secret connection between aeroplanes' inner fate and this kind of Music.
Anyway, We Were Not There For The Beginning, We Won't Be There For The End is a long title for a long album full of long slow tracks: the shorter is 4 minutes long, the opening track Ten Years After is a 10 years.., oops, a 10 minutes trip into tragedy, emotional and severe, a cradle of downtempo sonorities whose noise and stargazing pattern draw a sense of void (Fatal Familiar Insomnia), a sort of air pocket for the above mentioned aeroplanes.
And when next morning it'll be raining outside your room (Aquaplaning), it might happen that You wake up with tears, - because maybe that's the main theme of this album: solitude (Song For Lily), mournful beauty (Berlin), - it's like a perfect soundtrack for watching your wounds bleeding.
Not a happy record, You are warned.
+++
Da Mantova, ma con un'etichetta discografica di casa a New Castle, UK, ovvero la Distraction rec, - i Tempelhof debuttano con una collezione di tracce idm/shoegaze, una serie di pacifiche stanze sonore, spesso eccezionali (il pezzo che dà titolo al disco), che vanno dalle coordinate catartiche di M83 a Murcof. O più localmente, al percorso preso dai nostrani Japanese Gum, - tanto entrambi i Gruppi si focalizzino su una sorta di suono disarmante, lisergico e spaziale, - costruito su programming, tastiere midi, eco, riverbero, chitarre, voci in secondo piano, - un'attitudine per il trascendentale intesa come auto-ipnosi attraverso la Musica.
E poi sarà un caso, ma entrambe queste Band sono un duo, due ragazzi, ed entrambi hanno una sorta di ossessione per gli aeroplani (Tempelhof/Japanese Gum).
- Forse c'è una connessione segreta tra la fatalità intrinseca degli aeroplani e questo genere musicale.
Cmq sia, We Were Not There For The Beginning, We Won't Be There For The End è un lungo titotolo per un lungo album con lunghe canzoni lente: la più breve conta 4 minuti, la traccia che apre, Ten Years After, dura 10 anni.. scherzo, è un trip di 10 minuti nella tragedia, emozionale e severa, - una culla di sonorità downtempo, in una diritta noise e starge, a disegnare un senso di vuoto (Fatal Familiar Insomnia), una specie di improvviso vuoto d'aria per i sopra citati aeroplani. E quando la mattina dopo Vi sveglierete che fuori piove (Aquaplaning), potrebbe accadere che Vi accorgiate avete pianto tutta la notte, - che pare quasi il motivo principale di questo disco: la solitudine (Song For Lily), la luttuosità della bellezza (Berlin), - è come la perfetta colonna sonora per guardasi sanguinare le ferite.
Insomma, non si tratta di un disco per farsi due risate, - siete avvertiti.
And, that's odd, but both bands are a two piece, two guys, and both of them are kind of obsessed with aeroplanes (Tempelhof/Japanese Gum).
Maybe there's a secret connection between aeroplanes' inner fate and this kind of Music.
Anyway, We Were Not There For The Beginning, We Won't Be There For The End is a long title for a long album full of long slow tracks: the shorter is 4 minutes long, the opening track Ten Years After is a 10 years.., oops, a 10 minutes trip into tragedy, emotional and severe, a cradle of downtempo sonorities whose noise and stargazing pattern draw a sense of void (Fatal Familiar Insomnia), a sort of air pocket for the above mentioned aeroplanes.
And when next morning it'll be raining outside your room (Aquaplaning), it might happen that You wake up with tears, - because maybe that's the main theme of this album: solitude (Song For Lily), mournful beauty (Berlin), - it's like a perfect soundtrack for watching your wounds bleeding.
Not a happy record, You are warned.
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Da Mantova, ma con un'etichetta discografica di casa a New Castle, UK, ovvero la Distraction rec, - i Tempelhof debuttano con una collezione di tracce idm/shoegaze, una serie di pacifiche stanze sonore, spesso eccezionali (il pezzo che dà titolo al disco), che vanno dalle coordinate catartiche di M83 a Murcof. O più localmente, al percorso preso dai nostrani Japanese Gum, - tanto entrambi i Gruppi si focalizzino su una sorta di suono disarmante, lisergico e spaziale, - costruito su programming, tastiere midi, eco, riverbero, chitarre, voci in secondo piano, - un'attitudine per il trascendentale intesa come auto-ipnosi attraverso la Musica.
E poi sarà un caso, ma entrambe queste Band sono un duo, due ragazzi, ed entrambi hanno una sorta di ossessione per gli aeroplani (Tempelhof/Japanese Gum).
- Forse c'è una connessione segreta tra la fatalità intrinseca degli aeroplani e questo genere musicale.
Cmq sia, We Were Not There For The Beginning, We Won't Be There For The End è un lungo titotolo per un lungo album con lunghe canzoni lente: la più breve conta 4 minuti, la traccia che apre, Ten Years After, dura 10 anni.. scherzo, è un trip di 10 minuti nella tragedia, emozionale e severa, - una culla di sonorità downtempo, in una diritta noise e starge, a disegnare un senso di vuoto (Fatal Familiar Insomnia), una specie di improvviso vuoto d'aria per i sopra citati aeroplani. E quando la mattina dopo Vi sveglierete che fuori piove (Aquaplaning), potrebbe accadere che Vi accorgiate avete pianto tutta la notte, - che pare quasi il motivo principale di questo disco: la solitudine (Song For Lily), la luttuosità della bellezza (Berlin), - è come la perfetta colonna sonora per guardasi sanguinare le ferite.
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