Claudio Rocchetti
The Carpenter
(8tx CD, 33'43'' - Boring Machines + Wallace rec 2010)
| pall youhideme
I think that experimental/electronic/drone/ambient Music is like Pop Art: everybody can do it, but, actually, You didn't yet, - so, shut up and enjoy the soup.
I read that Claudio Rocchetti, - Bozen, Italien, moved in Berlin, - has got a long long discography looking over his shoulders, - and this new album (also co-released as vinyl LP via Presto?! and Holidays records) is exactly that sort collection of intimate inner paths made of field recordings or whatever mystic an open mic can capture: - hisses, buzzing, cross-contamination, prepared two-chords guitars, rarefied soundscapes, lo-fi carpets and piano's lost notes, - consequentely all shaped along Rocchetti's experimental rules for analogue instruments and recordings.
A sort of cinematic soundtrack for the perfect noise maker, - or even better, - for the perfect noise-addict, where noise is a sound reflection of melancholy, - a background needed state of mind to achieve the final point of this sound-experience.
8 chapters, nearly wordless (Margaret Kammerer's vocalism on a couple of tracks), Jukka Reverberi of GDM as guitar guest. A good (truck) trip.
.·´¯¯`·. .·´¯¯`·.
° ° /_ .K ..·
·.. º .·
Credo che la cosí detta Musica sperimentale/elettronica/drone/ambient sia un pò come la Pop Art: ovvero, tutti potrebbero mettercisi a farla, ma, a conti fatti, Tu mica ti ci sei messo, quindi, zitto e mangiati la minestra.
Leggo che Claudio Rocchetti, - Bozen, Italien, poi trasferitosi a Berlino, - ha una lunga discografia che gli guarda le spalle, - e questo nuovo album (di cui la versione in vinile esce coprodotta da Presto?! and Holidays records)è esattamente quella sorta di intima collezione di percorsi interiori fatti di registrazioni di campo o qualunque altra cosa di mistico un microfono aperto possa catturare: brusii, buzz, contaminazioni incrociate, chitarre modificate a suonare due accordi, soundscape rarefatti, tappeti lo-fi, note perse di piano, - tutto conseguentemente forgiato secondo le regole sperimentali di Rocchetti ad hoc per strumenti e registrazioni analogiche.
Una sorta di cinematica colonna sonora per il perfetto noise maker, - o anche meglio, per il perfetto drogato di noise, dove il noise è una riflessione sonora della malinconia, uno stato mentale di background necessario per raggiungere il punto finale di questa esperienza sonora.
8 capitoli, pressappoco senza voce (Margaret Kammerer vocalizza un paio di tracce), con Jukka Reverberi dei GDM come ospite alla chitarra. Un buon viaggio (in camion).
I read that Claudio Rocchetti, - Bozen, Italien, moved in Berlin, - has got a long long discography looking over his shoulders, - and this new album (also co-released as vinyl LP via Presto?! and Holidays records) is exactly that sort collection of intimate inner paths made of field recordings or whatever mystic an open mic can capture: - hisses, buzzing, cross-contamination, prepared two-chords guitars, rarefied soundscapes, lo-fi carpets and piano's lost notes, - consequentely all shaped along Rocchetti's experimental rules for analogue instruments and recordings.
A sort of cinematic soundtrack for the perfect noise maker, - or even better, - for the perfect noise-addict, where noise is a sound reflection of melancholy, - a background needed state of mind to achieve the final point of this sound-experience.
8 chapters, nearly wordless (Margaret Kammerer's vocalism on a couple of tracks), Jukka Reverberi of GDM as guitar guest. A good (truck) trip.
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Credo che la cosí detta Musica sperimentale/elettronica/drone/ambient sia un pò come la Pop Art: ovvero, tutti potrebbero mettercisi a farla, ma, a conti fatti, Tu mica ti ci sei messo, quindi, zitto e mangiati la minestra.
Leggo che Claudio Rocchetti, - Bozen, Italien, poi trasferitosi a Berlino, - ha una lunga discografia che gli guarda le spalle, - e questo nuovo album (di cui la versione in vinile esce coprodotta da Presto?! and Holidays records)è esattamente quella sorta di intima collezione di percorsi interiori fatti di registrazioni di campo o qualunque altra cosa di mistico un microfono aperto possa catturare: brusii, buzz, contaminazioni incrociate, chitarre modificate a suonare due accordi, soundscape rarefatti, tappeti lo-fi, note perse di piano, - tutto conseguentemente forgiato secondo le regole sperimentali di Rocchetti ad hoc per strumenti e registrazioni analogiche.
Una sorta di cinematica colonna sonora per il perfetto noise maker, - o anche meglio, per il perfetto drogato di noise, dove il noise è una riflessione sonora della malinconia, uno stato mentale di background necessario per raggiungere il punto finale di questa esperienza sonora.
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Feedback:
not yet, probably nobody cares, or nobody cared enough to tell something. Also: nobody reads komakino.
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