From Milan under a nuclear attack since 1999, the apocalyptic three piece releases Their fifth record, genuinely monumental, five untitled movements dedicated to first hot babe on the Earth, Eve (yeah, I know it's easy to be hot when You're the only pussy around).
I'm kinda new to Them, - I saw these guys performing live in Rome three years ago, sharing the stage with Their (label)friends Lento, - whose one of the guitarists, Lorenzo Stecconi - here He comes popping up again -, is also the sound engineer of this little opus: I remember They were nearly majestic, - maybe a bit wearying on the long distance, too much efx on the vox mic, - but this new album has got a new meditative as well sinister aspect that I didn't perceive live, and the (spare episodes of) vocals are cleaner (although in a bath of reverb, track#2,#4, and screamed out on #3) and even mesmeric.
Mostly instrumental, fully sludge metal, - psychedelic and psychic, - heavy drums, bass and synth versus guitar (I love the dragged solo on #4), - Eve evolves slowly and takes form on the long first track (14 minutes), - a teardrop first, then it's bricks raining down from a grey grey sky during the last 4 minutes.
The good with this record is that it's not a mere muscles academic exercise, - it has got room for hypnotic dark elevation and chatartic implosion, - a sense of perdition and esoterism, - all turning granite. - The latter end of track#5 is the final bomb after the bombing. The ending with the reprise of the haunted three notes guitar riff of track#2 is the key and symbol of Eve's recurring cycle.
Ps. - the release comes out also as a nifty vinyl.
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° ° /_ .K ..·
·.. º .·
Da Milano, sotto attacco nucleare dal 1999, l'apocalittico power trio arriva al proprio quinto album, genuinamente monumentale, cinque movimenti untitled dedicati alla prima pupa bollente sulla Terra, Eve (e okay, è facile esserlo quando sei anche l'unica..).
Sono piuttosto nuovo agli Ufomammut, - Li ho visti suonare dal vivo tre anni fa insieme agli amici (anche di etichetta) Lento, dei quali, uno dei chitarristi, Lorenzo Stecconi (eccolo che rifà capoccella), è l'ingegnere del suono di questo gioiellino: Li ricordo con piacere su palco, a tratti magistrali, - forse un pò stancanti sulla lunga distanza per via dei troppi effetti sulla voce; - al contrario, qui sull'album, sciorinano una vena meditativa quanto sinistra che dal vivo non avevo avvertito, e ora gli sporadici episodi di voce sono più distinguibili (per quanto in un bagno di riverbero, traccia#2 e 4, nonchè urlata sulla #3), e a spesso mesmerici.
Prevalentemente strumentali, pienamente sludge metal, - psichedelici e psichici, percussioni heavy, basso e synth contro la chitarra (bello l'assolo trascinato sul quarto pezzo), - Eve evolve lentamente e prende forma sulla prima lunga untitled (14 minuti), - prima una goccia di pioggia, poi una tempesta di mattonate da un cielo grigio grigio sul finire degli ultimi 4 minuti.
Il buono di questo disco credo sia il fatto che non si riduca ad un mero esercizio di stile muscolare, - anzi, ha spazio per una certa elevazione ipnotica e oscura, - che diventa mano a mano granito.
La chiusura della quinta traccia è la bomba finale dopo il precedente bombardamento. E il terminare con la ripresa del riff stregato di tre note del secondo movimento è un pò la chiave e il simbolo del ciclo ricorrente di Eve.
Ps. - Eve esce anche come un bel vinile.
I'm kinda new to Them, - I saw these guys performing live in Rome three years ago, sharing the stage with Their (label)friends Lento, - whose one of the guitarists, Lorenzo Stecconi - here He comes popping up again -, is also the sound engineer of this little opus: I remember They were nearly majestic, - maybe a bit wearying on the long distance, too much efx on the vox mic, - but this new album has got a new meditative as well sinister aspect that I didn't perceive live, and the (spare episodes of) vocals are cleaner (although in a bath of reverb, track#2,#4, and screamed out on #3) and even mesmeric.
Mostly instrumental, fully sludge metal, - psychedelic and psychic, - heavy drums, bass and synth versus guitar (I love the dragged solo on #4), - Eve evolves slowly and takes form on the long first track (14 minutes), - a teardrop first, then it's bricks raining down from a grey grey sky during the last 4 minutes.
The good with this record is that it's not a mere muscles academic exercise, - it has got room for hypnotic dark elevation and chatartic implosion, - a sense of perdition and esoterism, - all turning granite. - The latter end of track#5 is the final bomb after the bombing. The ending with the reprise of the haunted three notes guitar riff of track#2 is the key and symbol of Eve's recurring cycle.
Ps. - the release comes out also as a nifty vinyl.
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Da Milano, sotto attacco nucleare dal 1999, l'apocalittico power trio arriva al proprio quinto album, genuinamente monumentale, cinque movimenti untitled dedicati alla prima pupa bollente sulla Terra, Eve (e okay, è facile esserlo quando sei anche l'unica..).
Sono piuttosto nuovo agli Ufomammut, - Li ho visti suonare dal vivo tre anni fa insieme agli amici (anche di etichetta) Lento, dei quali, uno dei chitarristi, Lorenzo Stecconi (eccolo che rifà capoccella), è l'ingegnere del suono di questo gioiellino: Li ricordo con piacere su palco, a tratti magistrali, - forse un pò stancanti sulla lunga distanza per via dei troppi effetti sulla voce; - al contrario, qui sull'album, sciorinano una vena meditativa quanto sinistra che dal vivo non avevo avvertito, e ora gli sporadici episodi di voce sono più distinguibili (per quanto in un bagno di riverbero, traccia#2 e 4, nonchè urlata sulla #3), e a spesso mesmerici.
Prevalentemente strumentali, pienamente sludge metal, - psichedelici e psichici, percussioni heavy, basso e synth contro la chitarra (bello l'assolo trascinato sul quarto pezzo), - Eve evolve lentamente e prende forma sulla prima lunga untitled (14 minuti), - prima una goccia di pioggia, poi una tempesta di mattonate da un cielo grigio grigio sul finire degli ultimi 4 minuti.
Il buono di questo disco credo sia il fatto che non si riduca ad un mero esercizio di stile muscolare, - anzi, ha spazio per una certa elevazione ipnotica e oscura, - che diventa mano a mano granito.
La chiusura della quinta traccia è la bomba finale dopo il precedente bombardamento. E il terminare con la ripresa del riff stregato di tre note del secondo movimento è un pò la chiave e il simbolo del ciclo ricorrente di Eve.
Ps. - Eve esce anche come un bel vinile.
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