K11 / Philippe Petit
The Haunting Triptych
(3tx CD, 45'36'' - Boring Machines 2010)
| pall youhideme
I think that Murnau as well as Herzog and Lynch would totally love the sinister nature of this record, and since the very first moment as they would touch the digipack packaging (delicious esoteric artwork by Idées Chauves), - where - let's say - You can sense by tactile stimulation the haunted perception of the three sound-suites here featured.
Four-handed work, by Pietro Riparbelli (Italy) aka K11 and Philippe Petit (France), it's a perfect marriage of ghostly ambients and psychic resonance, - one more excellent self-hypnosis practice on Boring Machines rec, - since always an indie label with a special skill to nose out the best inside outsiders of unorthodox Music.
Three chapters of hypnagogic drone Music, each one of two movements, - mostly instrumental, claustrophobically suave, - where voices are lost into the corners of endless halls and its echo, powered by distorted sounds, dynamically like blowing nuclear winds, turntables scratched and speaking like Lovecraft's nameless creatures, field recordings and multi-layered carpets, - all shaping a spiritual vehicle to reach an introspective, maybe b/w, vision of trascendental inner consciousness. Pure mysticism of your very inward self.
For fans of La Monte Young, too. I totally love it.
.·´¯¯`·. .·´¯¯`·.
° ° /_ .K ..·
·.. º .·
Credo che Murnau come anche Herzog e Lynch amerebbero senz'altro la natura sinistra di questo disco, - e sin dal primissimo momente in cui toccherebbero il packaging dello stesso (delizioso artwork dal tono esoterico by Idées Chauves), - dove, diciamo pure, - puoi avvertire per stimolazione tattile la spettrale percezione delle tre suite sonore qui contenute.
Lavoro a quattro mani, quelle di Pietro Riparbelli (Italy) aka K11 e Philippe Petit (France), è un perfetto connubio di ambienti stregati e risonanza psichica, - un'altra eccellente pratica di auto-ipnosi in casa Boring Machines, da sempre etichetta indie dotata di un particolare fiuto per scovare i migliori outsider naturalizzati della Musica non-ortodossa.
Tre capitoli di Musica drone ipnagogica, - ognuna di due movimenti, - per lo più strumentale, claustrofobicamente soave, - dove le voci sono perse negli angoli di un'infinita sala e la sua eco, - tutto amplficato da suoni distorti, dinamicamente simili ad afflati nucleari, giradischi scratch-ati e parlanti come fossero creature di Lovecraft, - field-recording, e tappeti multistrato, - tutti insieme a dare forma ad un veicolo spirituale che raggiunge un'introspettiva - forse in bianco e nero -, visione di coscienza interiore trascendentale. Puro misticismo di se stessi.
Direi che è anche pane per i fan di La Monte Young. E direi che mi piace in pieno.
Four-handed work, by Pietro Riparbelli (Italy) aka K11 and Philippe Petit (France), it's a perfect marriage of ghostly ambients and psychic resonance, - one more excellent self-hypnosis practice on Boring Machines rec, - since always an indie label with a special skill to nose out the best inside outsiders of unorthodox Music.
Three chapters of hypnagogic drone Music, each one of two movements, - mostly instrumental, claustrophobically suave, - where voices are lost into the corners of endless halls and its echo, powered by distorted sounds, dynamically like blowing nuclear winds, turntables scratched and speaking like Lovecraft's nameless creatures, field recordings and multi-layered carpets, - all shaping a spiritual vehicle to reach an introspective, maybe b/w, vision of trascendental inner consciousness. Pure mysticism of your very inward self.
For fans of La Monte Young, too. I totally love it.
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Credo che Murnau come anche Herzog e Lynch amerebbero senz'altro la natura sinistra di questo disco, - e sin dal primissimo momente in cui toccherebbero il packaging dello stesso (delizioso artwork dal tono esoterico by Idées Chauves), - dove, diciamo pure, - puoi avvertire per stimolazione tattile la spettrale percezione delle tre suite sonore qui contenute.
Lavoro a quattro mani, quelle di Pietro Riparbelli (Italy) aka K11 e Philippe Petit (France), è un perfetto connubio di ambienti stregati e risonanza psichica, - un'altra eccellente pratica di auto-ipnosi in casa Boring Machines, da sempre etichetta indie dotata di un particolare fiuto per scovare i migliori outsider naturalizzati della Musica non-ortodossa.
Tre capitoli di Musica drone ipnagogica, - ognuna di due movimenti, - per lo più strumentale, claustrofobicamente soave, - dove le voci sono perse negli angoli di un'infinita sala e la sua eco, - tutto amplficato da suoni distorti, dinamicamente simili ad afflati nucleari, giradischi scratch-ati e parlanti come fossero creature di Lovecraft, - field-recording, e tappeti multistrato, - tutti insieme a dare forma ad un veicolo spirituale che raggiunge un'introspettiva - forse in bianco e nero -, visione di coscienza interiore trascendentale. Puro misticismo di se stessi.
Direi che è anche pane per i fan di La Monte Young. E direi che mi piace in pieno.
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