A volte si comprano le cose e poi, dopo l'enfasi dell'acquisto, si lasciano nel dimenticatoio; ci sono poi
volte che quasi per caso queste ti ricordano di averle trascurate tornandoti prepotentemente in mente. La
situazione si potrebbe anche paragonare a certi tipi di rapporti; quando basterebbe poco... solo una scusa,
un pretesto, una coincidenza, una casualità o un miracolo. Allora la situazione si potrebbe fare pericolosa.
Ma il caso vuole che qui si scriva di musica e questa volta il miracolo ha funzionato GOD SAVE THE FUZZ... è stato riportato alla luce e io conosco quattro ragazzi di Fano in stato di grazia. I The Barbacans sembrano voler riscrivere i XII comandamenti del garage nostrano come mostra la copertina dell'album; il primo è Kick the children e il farfisa o organo elettrico, come preferite, mette subito le cose in chiaro facendoci capire ciò che conta... i mocciosi nei paraggi sono avvertiti.
Con Time for the choice i The Barbacans ci sollazzano il giusto per ricordarci che forse non bisogna andare poi tanto lontani per trovare qualcosa di valido; il piede infatti non riesce a non battere il ritmo mentre il tempo insegna che chi si ferma è perduto. I ragazzi marchigiani non sembrano intenzionati a fare soste.
Con White mask, I know you e Jude the honest il suono si veste di punk, ma lo fa con quelle distorsioni organiche che lo sporcano di sixties - al contrario di chi mette le All stars sotto ad un completo a tre bottoni tanto per intenderci - e con una voce che ben si adatta al gioco... anzi sembra quasi prenderci gusto.
In What's fantastic e Turn away il furgone con gli strumenti si parcheggia decisamente nel più classico garage; ma con il motore acceso pronto a partire a manetta in qualsiasi momento.
Nel mezzo c'è però Walking on the newspapers la classica canzone che al primo ascolto ti stona; poi più la ascolti e più ti piace... forse perché certe canzoni sono come certe donne... quelle buone sono quelle che non si consumano subito... o forse perché nonostante siamo tra i paesi che comprano meno giornali di tutti questa volta non abbiamo niente di cui vergognarci.
We have the right sound non ha bisogno di altre parole ma solo di essere ascoltata... ai tanti San Tommaso dei giorni nostri consiglio di sentire per credere.
I The Barbacans in No friends around sparano tutte le cartucce del proprio repertorio come succede quando non hai nessuno amico a pararti il culo... a mio parere il miglior pezzo di questo album prodotto dalla Boss Hoss Records. Into the madness e Mad Mike chiudono il tutto, che devo dire mi ha garbato parecchio, facendoci fare un ultimo giro in manicomio... forse sarò pazzo anche io ma, dopo questi XII comandamenti, i quattro ragazzacci di Fano hanno trovato un altro discepolo.
Per finire devo ammettere che rileggendo il tutto mi sono accorto che questa volta non ho usato similitudini con altri gruppi... forse perché i The Barbacans al momento non saprei a chi paragonarli... a voi una ragione in più per ascoltarli; a me una per metterli più spesso nella valigia che contiene anche certi sogni.
.·´¯¯`·. .·´¯¯`·.
° ° /_ .K ..·
·.. º .·
Sometimes it happens you buy things, and after the emphasis of purchase, You let them fall into oblivion; then, there are times, randomly, these things suddenly pop up back in your mind. Like in certain relationships; and it would be so easy.. just a pretext, a coincidence, casualities, or even a miracle.
So, the situation might get in trouble.
The case wants this is a place for record reviews, and here it comes the miracle, GOD SAVE THE FUZZ... turnt back to the light, and these are four guys from Fano [Italy, pall youhideme's note] in state of grace.
The Barbacans look like they want to rewrite the XII commandments of garage music, like on showed on the album's cover; the first is Kick the children and the farfisa / electric organ, You decide, makes clear what is meaning here, - so, kids, you're warned.
With Time for the choice The Barbacans tease us and remember us sometimes there's no need to go that far to get something valid; you can't hold your foot, the rhythm is on, the tempos tell us "He who hesitates is lost". The kids from Le Marche look like restless.
Along White mask, I know you and Jude the honest the sound wears punk, and it does it with those organic distortions à la 60s, - differently from those wearing All Stars under a three button suit - you know what I mean, - and with some vocals perfect for the role.. it looks like they're having a good time indeed.
In What's fantastic and Turn away the instruments van parks closer to the classic garage genre, but with the engine still on, ready to go off at half cock any moment.
In the middle there's Walking on the newspapers, the classic song that sounds out of place at a first listen.. soon after, the more you listen the more you like it.. maybe because some songs are like some women.. the good ones are those you eat one bite a time.. or maybe, it's just because notwithstanding our country is among those which buys less newspapers than others, this time we have nothing to shame about.
We have the right sound doesn't need words, - you just have to listen to it.. to those à la St. Thomas, let me suggest you, the proof of the pudding is in the listening.
The Barbacans of No friends around shot every bullet, like when you have no one to cover your ass.. I think this is the best track of the whole record, produced by Boss Hoss rec.
Into the madness and Mad Mike close the game, - something I really enjoyed, a last round into the madhouse.. maybe I'm mad too, but after these XII commandment, the four bad boys from Fano found in me a new disciple.
Last, after checking what I wrote here, I notice I didn't make any reference to any other band.. maybe actually because I'm not able to, right now.. one more reason for you to listen to The Barbacans.. one more for me to put them in that bag filled with those kind of dreams.
by Freddie Koratella (Dead Music dj-set)
Ma il caso vuole che qui si scriva di musica e questa volta il miracolo ha funzionato GOD SAVE THE FUZZ... è stato riportato alla luce e io conosco quattro ragazzi di Fano in stato di grazia. I The Barbacans sembrano voler riscrivere i XII comandamenti del garage nostrano come mostra la copertina dell'album; il primo è Kick the children e il farfisa o organo elettrico, come preferite, mette subito le cose in chiaro facendoci capire ciò che conta... i mocciosi nei paraggi sono avvertiti.
Con Time for the choice i The Barbacans ci sollazzano il giusto per ricordarci che forse non bisogna andare poi tanto lontani per trovare qualcosa di valido; il piede infatti non riesce a non battere il ritmo mentre il tempo insegna che chi si ferma è perduto. I ragazzi marchigiani non sembrano intenzionati a fare soste.
Con White mask, I know you e Jude the honest il suono si veste di punk, ma lo fa con quelle distorsioni organiche che lo sporcano di sixties - al contrario di chi mette le All stars sotto ad un completo a tre bottoni tanto per intenderci - e con una voce che ben si adatta al gioco... anzi sembra quasi prenderci gusto.
In What's fantastic e Turn away il furgone con gli strumenti si parcheggia decisamente nel più classico garage; ma con il motore acceso pronto a partire a manetta in qualsiasi momento.
Nel mezzo c'è però Walking on the newspapers la classica canzone che al primo ascolto ti stona; poi più la ascolti e più ti piace... forse perché certe canzoni sono come certe donne... quelle buone sono quelle che non si consumano subito... o forse perché nonostante siamo tra i paesi che comprano meno giornali di tutti questa volta non abbiamo niente di cui vergognarci.
We have the right sound non ha bisogno di altre parole ma solo di essere ascoltata... ai tanti San Tommaso dei giorni nostri consiglio di sentire per credere.
I The Barbacans in No friends around sparano tutte le cartucce del proprio repertorio come succede quando non hai nessuno amico a pararti il culo... a mio parere il miglior pezzo di questo album prodotto dalla Boss Hoss Records. Into the madness e Mad Mike chiudono il tutto, che devo dire mi ha garbato parecchio, facendoci fare un ultimo giro in manicomio... forse sarò pazzo anche io ma, dopo questi XII comandamenti, i quattro ragazzacci di Fano hanno trovato un altro discepolo.
Per finire devo ammettere che rileggendo il tutto mi sono accorto che questa volta non ho usato similitudini con altri gruppi... forse perché i The Barbacans al momento non saprei a chi paragonarli... a voi una ragione in più per ascoltarli; a me una per metterli più spesso nella valigia che contiene anche certi sogni.
.·´¯¯`·. .·´¯¯`·.
° ° /_ .K ..·
·.. º .·
Sometimes it happens you buy things, and after the emphasis of purchase, You let them fall into oblivion; then, there are times, randomly, these things suddenly pop up back in your mind. Like in certain relationships; and it would be so easy.. just a pretext, a coincidence, casualities, or even a miracle.
So, the situation might get in trouble.
The case wants this is a place for record reviews, and here it comes the miracle, GOD SAVE THE FUZZ... turnt back to the light, and these are four guys from Fano [Italy, pall youhideme's note] in state of grace.
The Barbacans look like they want to rewrite the XII commandments of garage music, like on showed on the album's cover; the first is Kick the children and the farfisa / electric organ, You decide, makes clear what is meaning here, - so, kids, you're warned.
With Time for the choice The Barbacans tease us and remember us sometimes there's no need to go that far to get something valid; you can't hold your foot, the rhythm is on, the tempos tell us "He who hesitates is lost". The kids from Le Marche look like restless.
Along White mask, I know you and Jude the honest the sound wears punk, and it does it with those organic distortions à la 60s, - differently from those wearing All Stars under a three button suit - you know what I mean, - and with some vocals perfect for the role.. it looks like they're having a good time indeed.
In What's fantastic and Turn away the instruments van parks closer to the classic garage genre, but with the engine still on, ready to go off at half cock any moment.
In the middle there's Walking on the newspapers, the classic song that sounds out of place at a first listen.. soon after, the more you listen the more you like it.. maybe because some songs are like some women.. the good ones are those you eat one bite a time.. or maybe, it's just because notwithstanding our country is among those which buys less newspapers than others, this time we have nothing to shame about.
We have the right sound doesn't need words, - you just have to listen to it.. to those à la St. Thomas, let me suggest you, the proof of the pudding is in the listening.
The Barbacans of No friends around shot every bullet, like when you have no one to cover your ass.. I think this is the best track of the whole record, produced by Boss Hoss rec.
Into the madness and Mad Mike close the game, - something I really enjoyed, a last round into the madhouse.. maybe I'm mad too, but after these XII commandment, the four bad boys from Fano found in me a new disciple.
Last, after checking what I wrote here, I notice I didn't make any reference to any other band.. maybe actually because I'm not able to, right now.. one more reason for you to listen to The Barbacans.. one more for me to put them in that bag filled with those kind of dreams.
by Freddie Koratella (Dead Music dj-set)
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