Culture
Wars are from southern Italy, Avellino, two guys, both of them to vocals, a two-piece which actually plays Music like a full-band, stirring heavy drums, synth for bass and guitar distortion: a delightful diy post-punk combo, corrosive indeed.
Four genuine noise pop tracks, originally recorded in their basement and then collected in this EP which comes in two versions: the first, self-produced by Culture Wars, - slim digipack, limited to 50 numbered pieces, - and the latter, released by Fallo Dischi records, 100 copies.
There's a wild cohesion in their buzzing tunes, even when they play on the romantic side of turbolence (Cheap Talks) in comparison with the punk spirit of Late Comer, sort of Warsaw vagitus, or with the fast tempo of Hope for Youth, where the early hits of We Are Scientists or Sebadoh may be a common angular coordinate to catch them on the wide map of the indie/post-punk genre.
Anyway, I wrote of home-made recordings, but actually, they been able to get the right solution for the perfect glue to make the whole EP worthy, with a rancid core, blasts of crunchy riffs, and sincere attitude. That's a debut. Let's wait to see/hear what's going to happen in their future.
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° ° /_ .K ..·
·.. º .·
I Culture Wars sono di Avellino, due ragazzi, entrambi alle voci, in una combo che suona invece molto più plurale delle due unità, mescolando batteria pesante, synth per basso e tanta chitarra distorta:una deliziosa chimica post-punk al vetriolo, carattere diy.
Quattro tracce genuinamente noise pop, in origine registrate in cantina e poi portate in questo EP che ha avuto due evoluzioni: la prima, autoprodotta da Loro, - digipack sottile, stampa di 50 copie numerate a mano, - e l'altra, prodotta dalla Fallo Dischi di Napoli, in 100 copie.
C'è una coesione selvaggia nei ronzii delle loro melodie, anche quando suonano più sul lato romantico della turbolenza (Cheap Talks) in confronto allo spirito punk di Late Comer, ad esempio, - sorta di vagito Warsaw, - o con il tempo tirato di Hope for Youth, dove le prime hit di We Are Scientists o Sebadoh potrebbero essere una comune coordinata angolare per poterli inquadrare nella vasta mappa del genere indie/post-punk.
Comunque sia, si legge che sono registrazioni casalinghe, ma c'è da dire che i due sono stati capaci di fissare la giusta soluzione per un collante che rende meritevole l'intero EP, un disco dal un cuore rancido, esplosioni di riff saturi ed elettrici, il tutto nella più sincera attitudine. Un bel debutto. Aspettiamo di vedere e sentire cosa ci riserveranno in futuro.
Four genuine noise pop tracks, originally recorded in their basement and then collected in this EP which comes in two versions: the first, self-produced by Culture Wars, - slim digipack, limited to 50 numbered pieces, - and the latter, released by Fallo Dischi records, 100 copies.
There's a wild cohesion in their buzzing tunes, even when they play on the romantic side of turbolence (Cheap Talks) in comparison with the punk spirit of Late Comer, sort of Warsaw vagitus, or with the fast tempo of Hope for Youth, where the early hits of We Are Scientists or Sebadoh may be a common angular coordinate to catch them on the wide map of the indie/post-punk genre.
Anyway, I wrote of home-made recordings, but actually, they been able to get the right solution for the perfect glue to make the whole EP worthy, with a rancid core, blasts of crunchy riffs, and sincere attitude. That's a debut. Let's wait to see/hear what's going to happen in their future.
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I Culture Wars sono di Avellino, due ragazzi, entrambi alle voci, in una combo che suona invece molto più plurale delle due unità, mescolando batteria pesante, synth per basso e tanta chitarra distorta:una deliziosa chimica post-punk al vetriolo, carattere diy.
Quattro tracce genuinamente noise pop, in origine registrate in cantina e poi portate in questo EP che ha avuto due evoluzioni: la prima, autoprodotta da Loro, - digipack sottile, stampa di 50 copie numerate a mano, - e l'altra, prodotta dalla Fallo Dischi di Napoli, in 100 copie.
C'è una coesione selvaggia nei ronzii delle loro melodie, anche quando suonano più sul lato romantico della turbolenza (Cheap Talks) in confronto allo spirito punk di Late Comer, ad esempio, - sorta di vagito Warsaw, - o con il tempo tirato di Hope for Youth, dove le prime hit di We Are Scientists o Sebadoh potrebbero essere una comune coordinata angolare per poterli inquadrare nella vasta mappa del genere indie/post-punk.
Comunque sia, si legge che sono registrazioni casalinghe, ma c'è da dire che i due sono stati capaci di fissare la giusta soluzione per un collante che rende meritevole l'intero EP, un disco dal un cuore rancido, esplosioni di riff saturi ed elettrici, il tutto nella più sincera attitudine. Un bel debutto. Aspettiamo di vedere e sentire cosa ci riserveranno in futuro.
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