La valanga - come mi auguro - di Sí a questo referendum mostrerà la vergogna di un Paese per la propria classe politica (al potere, e grazie a Di Pietro per questo referendum) che ha reso necessario l'intervento del cittadino comune, prendendolo in giro prima (ignorare l'esito popolare del precedente referendum sul nucleare nel 1987), durante (l'ignobile tentativo di insabbiare nel weekend il quesito sul nucleare, la comunicazione errata delle date ai TG nazionali), e - speriamo no, - anche dopo.
Quando si vota
Le operazioni di voto si svolgono Domenica 12 giugno 2011, dalle 8:00 alle 22:00 e Lunedí 13 giugno 2011, dalle 7:00 alle 15:00.
Dove si vota
Gli elettori devono votare nel proprio Comune di residenza, nella sezione elettorale indicata sulla prima facciata della tessera elettorale.
Referendum, in campo la società civile: Quattro sí per cambiare l'Italia
È importante – il 12–13 giugno – raggiungere il quorum di 25 milioni di votanti ai Referendum e scegliere il SI a tutti i quesiti.
***
Primo
quesito - scheda rossa (Modalità di affidamento e gestione dei servizi
pubblici locali di rilevanza economica. Abrogazione)
Volete voi che sia abrogato l'art. 23-bis
(Servizi pubblici locali di rilevanza economica) del decreto-legge 25
giugno 2008, n. 112 recante «Disposizioni urgenti per lo sviluppo
economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione
della finanza pubblica e la perequazione tributaria», convertito, con
modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, come modificato
dall'art. 30, comma 26, della legge 23 luglio 2009, n. 99, recante
«Disposizioni per lo sviluppo e l'internazionalizzazione delle imprese,
nonché in materia di energia», e dall'art. 15 del decreto-legge 25
settembre 2009, n. 135, recante «Disposizioni urgenti per l'attuazione
di obblighi comunitari e per l'esecuzione di sentenze della corte di
giustizia della Comunità europea», convertito, con modificazioni, dalla
legge 20 novembre 2009, n. 166, nel testo risultante a seguito della
sentenza n. 325 del 2010 della Corte costituzionale?
Viene chiesto se abrogare del tutto la norma sulla privatizzazione
dell'acqua.
Votare “SI'” per abrogare la norma (lo Stato
prenderebbe di nuovo in mano la gestione dei servizi idrici, togliendola
ai privati).
Votare “NO” se si desidera che rimanga vigente
l'attuale normativa.
Secondo quesito - scheda gialla (Determinazione della
tariffa del servizio idrico integrato in base all'adeguata remunerazione
del capitale investito. Abrogazione parziale di norma)
Volete voi che sia abrogato il comma 1
dell'art. 154 (Tariffa del servizio idrico integrato) del Decreto
Legislativo 3 aprile 2006, n. 152, recante «Norme in materia
ambientale», limitatamente alla seguente parte: «dell'adeguatezza della
remunerazione del capitale investito»?
Viene chiesto se abrogare o meno una norma limitatamente alla parte
riguardante la determinazione della tariffa del servizio idrico
integrato in base all'adeguata remunerazione del capitale investito.
Votare “SI'” per abrogare questa parte della norma che
permette il profitto/guadagno, e non soltanto il recupero dei costi di
gestione e di investimenti, nell'erogazione del bene Acqua potabile.
Votare “NO” se si desidera che rimanga vigente
l'attuale normativa e che chi eroga il servizio idrico ne tragga un
profitto.
Terzo quesito - scheda grigia (Nuove centrali per la
produzione di energia nucleare. Abrogazione parziale di norme)
“Volete voi che sia abrogato il decreto-legge
25 giugno 2008, n. 112, convertito con modificazioni, dalla legge 6
agosto 2008, n. 133, nel testo risultante per effetto di modificazioni
ed integrazioni successive, recante Diposizioni urgenti per lo sviluppo
economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione
della finanza pubblica e la perequazione tributarla, limitatamente alle
seguenti parti: art. 7, comma 1, lettera d: realizzazione nel territorio
nazionale di impianti di produzione di energia nucleare?”.
Il quesito è stato abbreviato in quanto molto lungo e articolato. Anche
qui si tratta di abrogazione parziale di una parte del Decreto Legge n.
112 del 25 giugno 2008 recante disposizioni urgenti per lo sviluppo
economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione
della finanza pubblica e la perequazione tributaria, convertito poi con
modificazioni nella Legge n. 133 del 6 agosto 2008.
Votare “SI'” per abrogare questa parte della norma se
si è contro il ritorno delle centrali nucleari in Italia.
Votare “NO” se si desidera che rimanga vigente
l'attuale normativa che consente la costruzione di tali impianti sul
territorio nazionale.
La costruzione di centrali nucleari in Italia era consentita fino al
1987, anno successivo al tristemente noto disastro di Cernobyl e nel
quale si tennero dei referendum sull'argomento. In quell'occasione circa
l'80% dei votanti si rivelò contrario all'utilizzo dell'energia
atomica, le 3 centrali funzionanti vennero chiuse e altre non ne vennero
più costruite.
A seguito dell'approvazione del
decreto omnibus contenente la moratoria di 2 anni posta dal Governo
sulla riapertura delle centrali nucleari, il quesito chiede sempre se si
vuole abolire il ritorno del nucleare in Italia ma le norme da abrogare
sono cambiate. Vedi: Corte
di Cassazione: Sí al referendum sul nucleare e
Consulta: via libera al nuovo quesito
referendario
Quarto quesito -
scheda verde (Abrogazione di norme della legge 7 aprile 2010, n. 51, in
materia di legittimo impedimento del Presidente del Consiglio dei
Ministri e dei Ministri a comparire in udienza penale, quale risultante a
seguito della sentenza n. 23 del 2011 della Corte Costituzionale)
Volete voi che siano abrogati l'art. 1, commi
1, 2, 3, 5 e 6, e l'art. 2 della legge 7 aprile 2010, n. 51, recante
«Disposizioni in materia di impedimento a comparire in udienza», quale
risultante a seguito della sentenza n. 23 del 13-25 gennaio 2011 della
Corte costituzionale?
Come anticipato prima, il quesito è stato proposto dall'IdV ed è stato
autorizzato dalla Corte di Cassazione dopo la dichiarazione di parziale
incostituzionalità della norma in questione.
Votare “SI'” per abrogare i sopracitati articoli e se
si è contrari, quindi, al fatto che alte cariche dello Stato, come
Presidente del Consiglio e Ministri, per esempio, possano. Laddove
citati, non presentarsi in Tribunale adducendo a impegni di governo.
Votare “NO” se si desidera che rimanga vigente
l'attuale normativa-scudo nei confronti del sistema giudiziario.
Feedback:
not yet, probably nobody cares, or nobody cared enough to tell something. Also: nobody reads komakino.
your IMPORTANT text:
url:
icon: will be resized 30x30pxl