Ho un ricordo abbastanza preciso di dove ero il quattordici settembre 2008 quando mi dissero che
David Foster Wallace si era impiccato nella sua casa. Anche l'anno dopo: il quattro settembre ero su un luminoso treno
che strisciava sulla costa ligure per Alassio, e mentre facevo il giocatore di twister tra i passeggeri per
raggiungere il bagno sbirciai un articolo che parlava proprio di DWF su un giornale letto da una signora. Le
chiesi che giornale era. All'arrivo alla stazione ne comprai subito una copia, era già tempo di celebrazioni in
vista dell'uscita del postumo Questa è l'Acqua e la rivista concedeva tre pagine alla sorella dello scrittore
per dedicargli un personale ricordo.
Cosí quest'anno il mio rituale, un po' superficiale e un po' consumistico, ha già avuto inizio e mi sono letto il racconto Estate Americana di Jonathan Franzen apparso su l'Internazionale (dove lo scrittore americano mette sotto una luce inedita e meno evangelica DWF), tenuto d'occhio alcune interessanti uscite che mi faranno declassare il portafoglio da Moody's e ho iniziato a prendere seriamente in considerazione l'eventualità di ricominciare, per la terza volta, Infinite Jest (che ho scoperto su XL il one-man-bande senza volto dei Cani si è letto in lingua originale: bravo te, io non sono riuscito a finirlo nemmeno in italiano).
Ma tra gli omaggi più suggestivi ho puntato il nuovo videoclip diretto da Michael Schur per i Decemberist: Calamity Song dal nuovo album The King Is Dead. Il video mostra dei giovani giocatori di tennis intenti a giocare a Eschaton lo sport immaginario inventato da DWF in Infinite, di cui Micheal Pemulis è campione, che è un incrocio tra matematica, risiko e tennis, dove i giocatori devono colpire obbiettivi militari in una simulazione di guerra nucleare. Con palline da tennis.
La passione, anzi la monomania di Schur, è proverbiale tanto che in un articolo del New York Times è raccontato che la moglie gli abbia proibito di parlarne durante le loro uscite tra amici. Sia come sia, è bella e curiosa la possibilità di vedere una trasposizione, seppur episodica, di quanto scritto da DWF e in particolare lascia sperare bene un buon risultato se considerato che lo stesso Schur pare abbia acquistato i diritti di Infinite per farne un film. C'è solo da augurarsi che non diventi un opera confusa e troppo visionaria come Southland Tales, la seconda discussa regia di Richard Kelly (Donnie Darko) un film che pascola negli stessi territori di fantascienza e società. Noi si tiene le dita incrociate, pure quelle dei piedi (pur con l'odioso sospetto che nessuna trasposizione e nessun registra può uscirne bene da un confronto simile) ma forse non ce ne è bisogno considerando i trascorsi di Schur.
Michael Schur infatti è tra gli sceneggiatori di The Office e soprattutto di Parks and Ricreation. Serie ancora inedita in Italia Parks è ambientata in una cittadina immaginaria e segue le vicende di un gruppo di burocrati al tempo della crisi. Non so voi, ma Schur si è già guadagnato la mia simpatia e indiscussa fiducia, e gli affiderei anche mia nonna se fosse necessario.
Cosí il tempo vola, rimangono gli omaggi e tutti quelli che se ne sono andati lasciano dietro di sé una scia senza suono sempre più sottile: finendo là dove il cursore della nostra memoria, un giorno o l'altro, non potrà più raggiungerli.
Cosí quest'anno il mio rituale, un po' superficiale e un po' consumistico, ha già avuto inizio e mi sono letto il racconto Estate Americana di Jonathan Franzen apparso su l'Internazionale (dove lo scrittore americano mette sotto una luce inedita e meno evangelica DWF), tenuto d'occhio alcune interessanti uscite che mi faranno declassare il portafoglio da Moody's e ho iniziato a prendere seriamente in considerazione l'eventualità di ricominciare, per la terza volta, Infinite Jest (che ho scoperto su XL il one-man-bande senza volto dei Cani si è letto in lingua originale: bravo te, io non sono riuscito a finirlo nemmeno in italiano).
Ma tra gli omaggi più suggestivi ho puntato il nuovo videoclip diretto da Michael Schur per i Decemberist: Calamity Song dal nuovo album The King Is Dead. Il video mostra dei giovani giocatori di tennis intenti a giocare a Eschaton lo sport immaginario inventato da DWF in Infinite, di cui Micheal Pemulis è campione, che è un incrocio tra matematica, risiko e tennis, dove i giocatori devono colpire obbiettivi militari in una simulazione di guerra nucleare. Con palline da tennis.
La passione, anzi la monomania di Schur, è proverbiale tanto che in un articolo del New York Times è raccontato che la moglie gli abbia proibito di parlarne durante le loro uscite tra amici. Sia come sia, è bella e curiosa la possibilità di vedere una trasposizione, seppur episodica, di quanto scritto da DWF e in particolare lascia sperare bene un buon risultato se considerato che lo stesso Schur pare abbia acquistato i diritti di Infinite per farne un film. C'è solo da augurarsi che non diventi un opera confusa e troppo visionaria come Southland Tales, la seconda discussa regia di Richard Kelly (Donnie Darko) un film che pascola negli stessi territori di fantascienza e società. Noi si tiene le dita incrociate, pure quelle dei piedi (pur con l'odioso sospetto che nessuna trasposizione e nessun registra può uscirne bene da un confronto simile) ma forse non ce ne è bisogno considerando i trascorsi di Schur.
Michael Schur infatti è tra gli sceneggiatori di The Office e soprattutto di Parks and Ricreation. Serie ancora inedita in Italia Parks è ambientata in una cittadina immaginaria e segue le vicende di un gruppo di burocrati al tempo della crisi. Non so voi, ma Schur si è già guadagnato la mia simpatia e indiscussa fiducia, e gli affiderei anche mia nonna se fosse necessario.
Cosí il tempo vola, rimangono gli omaggi e tutti quelli che se ne sono andati lasciano dietro di sé una scia senza suono sempre più sottile: finendo là dove il cursore della nostra memoria, un giorno o l'altro, non potrà più raggiungerli.
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