Si non sedes is
Father of all lies
(6tx 12'' vinyl disc, Sangue dischi, Escape from today rec 2014)
| federico immigrato e rifugiato
Pare che nei primi secoli del Medioevo, la Chiesa mostrasse un certo disagio verso tutti i gesti di dolore ostentato. Un po', perché potevano ricordare quelli tipicamente pagani del compianto funebre. Un po', perché, nella sua iconografia ufficiale, i corpi disarticolati in smorfie deformanti erano prerogativa solo dei dannati dell'inferno di Satana.
Più per non offendere la sensibilità estetica di nessuno, che non per il rispetto formale a pratiche cristiane di inizio ‘300, noi siamo pronti ad ascoltare un disco come Father of all lies dissimulando tutto il terrore e il male interiore che ci provoca, nascondendoci dietro a delle maschere.
Magari indossandone una proprio come quella che avevano i Comrades, quando aprivano ai Ratos de porao al Forte, o si gonfiavano tra loro di botte sui palchi del nord Europa. Come saprete, alcuni superstiti di quella indimenticabile formazione rivivono già da qualche anno insieme ad altri compagni di Concrete, Notorius, Fucking Blood e Los Vaticanos, nella denominazione semi palindroma di Si non sedes is.
Nonostante alcuni problemi di formazione, trasferimenti in altre città, e i soliti brutti contrattempi della vita, i nostri giungono alla fine del 2014 alla loro prima uscita sulla lunga distanza, centrando uno dei dischi più interessanti usciti in questa città negli ultimi anni.
A proposito di maschere, chi ricorda La Pianista, avrà apprezzato come Haneke riuscí a reprimere e soffocare la tensione in modo struggente per tutta la durata di quel film. Il continuo insistere su sequenze con delle porte che si chiudevano dava perfettamente l'idea di una rinuncia e un'interruzione forzata. Con Father of all Lies abbiamo la percezione che i nostri compiano esattamente il processo inverso. Con il succedersi dei pezzi, i Si non sedes is sembrano confrontarsi continuamente con il lato oscuro della tensione, maneggiandola e facendosi trasportare, al tempo stesso, oltre le soglie di decine di generi e tentazioni diverse.
Non sappiamo se i cinque hanno veramente attraversato la porta magica di Piazza Vittorio a Roma.
Di sicuro, si troverebbero a loro agio in una dimensione dove la monoliticità degli Helmet avesse una chiarezza esoterica, e la potenza dei Botch si frammentasse sull'articolazione spinale di un pezzo qualsiasi degli Slint.
Se il furore dei Bloodlet non si fosse pietrificato nel male, ma avesse avuto uno sviluppo complesso e indecifrabile o la lungimiranza del cantante dei Rorschach, magari potrebbe suonerebbe come Il Vento.
I Dehumanize oggi ci mancano leggermente meno.
Produce Valerio Fisik, e la collaborazione è stata talmente fruttuosa, che l'ex Inferno ora aiuta la band dal vivo in assenza di Cristiano. Il cantante invece, forse lo può sostituire solo Diamanda Galas.
.·´¯¯`·. .·´¯¯`·.
° ° /_ .K ..·
·.. º .·
It seems that in the first centuries of the Middle Ages, the Church showed a certain discomfort for every ostentation of pain. Perhaps because that could remember those typically pagan funeral rites. Or maybe, because, in the official iconography, disjointed bodies and deforming faces were the only prerogative of the convicted to Satan's inferno.
To avoid offending someone's aesthetic sensibility, and not for a formal compliance to Christian practices of the early '300, we are ready to listen to a disc as Father of all lies, concealing all the terror and inner evil which makes on us, hiding behind masks.
Maybe, wearing a mask just like the Comrades used to do, when they were the opening act for to Ratos de porao at Forte Prenestino in Rome, or when they kicked each other on the stages of northern Europe. As you may know, some survivors of that unforgettable line-up, since a few years, along with other companions from Concrete, Notorius, Fucking Blood and Los Vaticanos, are now together under the monicker, semi palindrome, Si non sedes is.
Despite a few line-up problems along the way, moving to other cities, and the usual ugly setbacks of life, at the end of 2014, ours finally released one more full-length disc, shaping one of the most interesting records out in this city in recent times.
About masks, for those who remember La Pianiste, surely they appreciate how Haneke managed to suffocate and quell all the tension, so poignant along all the duration of the movie. The persistent obsession for closing doors perfectly gave the idea of a waiver and a forced break.
With Father of all lies, we have the perception that ours run exactly the reverse process. As each track plays, Si non sedes is continually confront themselves with the dark side of power, handling it and, at the same time, getting transported by it, beyond the threshold of dozens of different music genres and temptations.
We do not know if the five have really gone through the magic door of Piazza Vittorio in Rome.
Surely, they would be at their ease in a dimension where the monolithic nature of Helmet had an esoteric clarity, and the power of Botch would get fragmented, over the spinal articulation of any track of Slint.
If the fury of Bloodlet had not petrified in evil, but it had had a complex and indecipherable development, or the foresight of the singer of Rorschach, maybe it could sound like Il Vento.
Today, we miss a little less Dehumanize.
Produced by Valerio Fisik: their collaboration has been so successful, that the former Inferno now helps live the band in the absence of Cristiano. The singer, differently, he could be replaced only by Diamanda Galas.
Più per non offendere la sensibilità estetica di nessuno, che non per il rispetto formale a pratiche cristiane di inizio ‘300, noi siamo pronti ad ascoltare un disco come Father of all lies dissimulando tutto il terrore e il male interiore che ci provoca, nascondendoci dietro a delle maschere.
Magari indossandone una proprio come quella che avevano i Comrades, quando aprivano ai Ratos de porao al Forte, o si gonfiavano tra loro di botte sui palchi del nord Europa. Come saprete, alcuni superstiti di quella indimenticabile formazione rivivono già da qualche anno insieme ad altri compagni di Concrete, Notorius, Fucking Blood e Los Vaticanos, nella denominazione semi palindroma di Si non sedes is.
Nonostante alcuni problemi di formazione, trasferimenti in altre città, e i soliti brutti contrattempi della vita, i nostri giungono alla fine del 2014 alla loro prima uscita sulla lunga distanza, centrando uno dei dischi più interessanti usciti in questa città negli ultimi anni.
A proposito di maschere, chi ricorda La Pianista, avrà apprezzato come Haneke riuscí a reprimere e soffocare la tensione in modo struggente per tutta la durata di quel film. Il continuo insistere su sequenze con delle porte che si chiudevano dava perfettamente l'idea di una rinuncia e un'interruzione forzata. Con Father of all Lies abbiamo la percezione che i nostri compiano esattamente il processo inverso. Con il succedersi dei pezzi, i Si non sedes is sembrano confrontarsi continuamente con il lato oscuro della tensione, maneggiandola e facendosi trasportare, al tempo stesso, oltre le soglie di decine di generi e tentazioni diverse.
Non sappiamo se i cinque hanno veramente attraversato la porta magica di Piazza Vittorio a Roma.
Di sicuro, si troverebbero a loro agio in una dimensione dove la monoliticità degli Helmet avesse una chiarezza esoterica, e la potenza dei Botch si frammentasse sull'articolazione spinale di un pezzo qualsiasi degli Slint.
Se il furore dei Bloodlet non si fosse pietrificato nel male, ma avesse avuto uno sviluppo complesso e indecifrabile o la lungimiranza del cantante dei Rorschach, magari potrebbe suonerebbe come Il Vento.
I Dehumanize oggi ci mancano leggermente meno.
Produce Valerio Fisik, e la collaborazione è stata talmente fruttuosa, che l'ex Inferno ora aiuta la band dal vivo in assenza di Cristiano. Il cantante invece, forse lo può sostituire solo Diamanda Galas.
.·´¯¯`·. .·´¯¯`·.
° ° /_ .K ..·
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It seems that in the first centuries of the Middle Ages, the Church showed a certain discomfort for every ostentation of pain. Perhaps because that could remember those typically pagan funeral rites. Or maybe, because, in the official iconography, disjointed bodies and deforming faces were the only prerogative of the convicted to Satan's inferno.
To avoid offending someone's aesthetic sensibility, and not for a formal compliance to Christian practices of the early '300, we are ready to listen to a disc as Father of all lies, concealing all the terror and inner evil which makes on us, hiding behind masks.
Maybe, wearing a mask just like the Comrades used to do, when they were the opening act for to Ratos de porao at Forte Prenestino in Rome, or when they kicked each other on the stages of northern Europe. As you may know, some survivors of that unforgettable line-up, since a few years, along with other companions from Concrete, Notorius, Fucking Blood and Los Vaticanos, are now together under the monicker, semi palindrome, Si non sedes is.
Despite a few line-up problems along the way, moving to other cities, and the usual ugly setbacks of life, at the end of 2014, ours finally released one more full-length disc, shaping one of the most interesting records out in this city in recent times.
About masks, for those who remember La Pianiste, surely they appreciate how Haneke managed to suffocate and quell all the tension, so poignant along all the duration of the movie. The persistent obsession for closing doors perfectly gave the idea of a waiver and a forced break.
With Father of all lies, we have the perception that ours run exactly the reverse process. As each track plays, Si non sedes is continually confront themselves with the dark side of power, handling it and, at the same time, getting transported by it, beyond the threshold of dozens of different music genres and temptations.
We do not know if the five have really gone through the magic door of Piazza Vittorio in Rome.
Surely, they would be at their ease in a dimension where the monolithic nature of Helmet had an esoteric clarity, and the power of Botch would get fragmented, over the spinal articulation of any track of Slint.
If the fury of Bloodlet had not petrified in evil, but it had had a complex and indecipherable development, or the foresight of the singer of Rorschach, maybe it could sound like Il Vento.
Today, we miss a little less Dehumanize.
Produced by Valerio Fisik: their collaboration has been so successful, that the former Inferno now helps live the band in the absence of Cristiano. The singer, differently, he could be replaced only by Diamanda Galas.
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