Frana/Opiliones
Split 7''
(4tx 7inches vinyl disc, 11'24'' - Antena Krzyku, Frammenti Di Un Cuore Esploso, Munich-Punk-Shop rec 2016)
| federico immigrato e rifugiato
''Anche la lotta verso la cima può bastare a riempire il cuore di un uomo''. Questa frase, in calce al retro copertina de Il Mito di Sisifo di Camus, ci persuade ogni mattina sul fatto che cominciare quel libro è più o meno indispensabile.
Poi, però, tutti i giorni siamo coinvolti in cosí tante forme di cadute e scivolate, anche non metaforiche, che è già tanto almeno rimanere bene in equilibrio o franare senza troppo disonore.
Prima o poi, la scalata contiamo di farla. Per ora, ci accontentiamo di scendere fra terre che franano (o friano, cit.) anche con gli infradito (- o con le ballerine, si veda la copertina del disco, ndk), ascoltando quest'ottimo split.
I Frana nascono sull'asse Milano-Monaco, ma più che dalla Deutsche Bahn AG, sembrano essere accomunati dal comune sentire per uno stato d'animo che sembra quello di un reduce che ha combattuto contro gli Unsane, ma almeno non ha perso.
Il suono è pieno e fragoroso, come quello dei migliori Cable o Harkonen, ma i quattro non si limitano a mosse di combattimento dirette e di impatto, e studiano forme molto interessanti di arrangiamento come quelle dei cori, abbastanza inedite in questi ambiti.
Ci piacciono anche quando sembrano avventurarsi in dissonanze emotive che ricordano vagamente anche gli Unwound.
Sull'altro lato, gli Opiliones ci fanno sentire molto più a nostro agio per quando dovremmo scegliere il nome del nostro prossimo gruppo.
A parte gli scherzi, il quartetto di Aschau (Germania), con No Magic, sembra cominciare come farebbero i Girls Against Boys più ispirati, per poi virare verso soluzioni anche più pompate e dirompenti.
Il tiro potrebbe essere addirittura quello senza compromessi dei Knut, ma, più che orientarsi al massacro totale, i quattro sembrano più motivati a sperimentare una forma di rock 'n roll degradato e caotico, che potrebbe mettere d'accordo fan di Deadguy, Cop Shoot Cop e Cows.
Bella la copertina, presa da un lavoro di Alice Milani.
.·´¯¯`·. .·´¯¯`·.
° ° /_ .K ..·
·.. º .·
''The struggle itself towards the heights is enough to fill a man's heart'', this quote from Camus' The Myth of Sisyphus convinces us every morning that book is essential to everyone. More or less.
But then , every day we are involved in so many forms of falls and slips , non-metaphorical included, and keeping balance or falling down without not much dishonor is already a thing.
Sooner or later, we hope to make the climb. By now, we are content to descend friable lands, even with thongs (or with ballet flats, - see their artwork, k's note), listening to this brilliant split disc.
Frana (landslip, in English) are from the axis Milan/Munich, but, more than with Deutsche Bahn AG, they have in common a mutual feeling for a state of consciousness which is similar to who would have a fight with Unsane, with no winner on both sides.
Their sound is fully loud, like in the best Cable or Harkonen, but, the quartet pushes their limits beyond direct combat technics, by studying interesting forms of song-arrangement, like they do with choruses, pretty unusual in these areas.
We do enjoy when they move around more emotional dissonances, something vaguely à la Unwound.
On the other face of the disc, here's Opiliones, who make us feel more conformable next time we'll have to look for a new band's name.
Just kidding; these four young men from Aschau (Germany), with No Magic, start their song like Girls Against Boys would do at their best, then, to veer towards more pumped and disruptive ideas.
A kind of strength which could collide with Knut's no-reserve attitude; but more than being oriented to a total massacre, our four are more for a form of sick and chaotic rock'n'roll, something which could make the day of those listeners of Deadguy, Cop Shoot Cop and Cows.
I love the artwork, taken from a piece by Alice Milani.
Poi, però, tutti i giorni siamo coinvolti in cosí tante forme di cadute e scivolate, anche non metaforiche, che è già tanto almeno rimanere bene in equilibrio o franare senza troppo disonore.
Prima o poi, la scalata contiamo di farla. Per ora, ci accontentiamo di scendere fra terre che franano (o friano, cit.) anche con gli infradito (- o con le ballerine, si veda la copertina del disco, ndk), ascoltando quest'ottimo split.
I Frana nascono sull'asse Milano-Monaco, ma più che dalla Deutsche Bahn AG, sembrano essere accomunati dal comune sentire per uno stato d'animo che sembra quello di un reduce che ha combattuto contro gli Unsane, ma almeno non ha perso.
Il suono è pieno e fragoroso, come quello dei migliori Cable o Harkonen, ma i quattro non si limitano a mosse di combattimento dirette e di impatto, e studiano forme molto interessanti di arrangiamento come quelle dei cori, abbastanza inedite in questi ambiti.
Ci piacciono anche quando sembrano avventurarsi in dissonanze emotive che ricordano vagamente anche gli Unwound.
Sull'altro lato, gli Opiliones ci fanno sentire molto più a nostro agio per quando dovremmo scegliere il nome del nostro prossimo gruppo.
A parte gli scherzi, il quartetto di Aschau (Germania), con No Magic, sembra cominciare come farebbero i Girls Against Boys più ispirati, per poi virare verso soluzioni anche più pompate e dirompenti.
Il tiro potrebbe essere addirittura quello senza compromessi dei Knut, ma, più che orientarsi al massacro totale, i quattro sembrano più motivati a sperimentare una forma di rock 'n roll degradato e caotico, che potrebbe mettere d'accordo fan di Deadguy, Cop Shoot Cop e Cows.
Bella la copertina, presa da un lavoro di Alice Milani.
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° ° /_ .K ..·
·.. º .·
''The struggle itself towards the heights is enough to fill a man's heart'', this quote from Camus' The Myth of Sisyphus convinces us every morning that book is essential to everyone. More or less.
But then , every day we are involved in so many forms of falls and slips , non-metaphorical included, and keeping balance or falling down without not much dishonor is already a thing.
Sooner or later, we hope to make the climb. By now, we are content to descend friable lands, even with thongs (or with ballet flats, - see their artwork, k's note), listening to this brilliant split disc.
Frana (landslip, in English) are from the axis Milan/Munich, but, more than with Deutsche Bahn AG, they have in common a mutual feeling for a state of consciousness which is similar to who would have a fight with Unsane, with no winner on both sides.
Their sound is fully loud, like in the best Cable or Harkonen, but, the quartet pushes their limits beyond direct combat technics, by studying interesting forms of song-arrangement, like they do with choruses, pretty unusual in these areas.
We do enjoy when they move around more emotional dissonances, something vaguely à la Unwound.
On the other face of the disc, here's Opiliones, who make us feel more conformable next time we'll have to look for a new band's name.
Just kidding; these four young men from Aschau (Germany), with No Magic, start their song like Girls Against Boys would do at their best, then, to veer towards more pumped and disruptive ideas.
A kind of strength which could collide with Knut's no-reserve attitude; but more than being oriented to a total massacre, our four are more for a form of sick and chaotic rock'n'roll, something which could make the day of those listeners of Deadguy, Cop Shoot Cop and Cows.
I love the artwork, taken from a piece by Alice Milani.
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