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Raw Art Fanzine

Ora disponibile su ISSUU

https://www.inkoma.com/k/4710

6 numeri dal 1996 al 2000

 | pall youhideme
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Ai tempi andati.. quando avere un modem a 56k voleva dire che viaggiava a 33/49.2k.. quando si spendevano 300 euro al mese per avere un abbonamento all-inclusive mensile per andare a 33k, e sognare l'ISDN, là dove arrivava.. quando la gente ti insultava se facevi pesare un'email 100kb perchè ci avevi messo dentro una GIF con lo smile.. diciamo che a quei tempi, in Italia, internet non era esattamente il fiore all'occhiello della tecnologia.. non lo è oggi, figuriamoci del.. parlo del 1998, 1999. Il 1998 fu l'ultimo anno in cui Blow Up era ancora una fanzine. Forse, era anche gratis, non ricordo più. 
Se ti diceva culo, avevi una radio, una, forse due o tre, che passava musica 'decente' (ok, de gustibus etc etc...), magari solo per un'oretta, ad orari impossibili.. e se riuscivi ad usare internet, perché eri uno dei 'primi' ad averlo a casa, magari con un po' di fortunella potevi anche scaricarti un mp2 (mp2, non mp3) di quel gruppo sconosciuto ai più, e chattarne su MSN messenger con qualche buddy. Poi tutto stava a riuscire a passare quell'mp2 su cassetta, per il tuo walkman. Ma se ti diceva proprio bene, ti accorgevi che c'era un mondo di fanzine underground che ti circondava: queste fanzine stampate spesso malamente, con recensioni, interviste e columns di ogni sorta, che mettevano luce sull'underground.. non che underground sia mai stato sinonimo diretto di QUALITA', anzi.. ma c'era tanta roba di sconosciuti, che potevi finalmente conoscere.. 
Tante di queste fanzine erano gratuite, abbandonate sui tavoli, banconi, stand, ad uso di chi voleva una dose di 'alternative' music, in qualche negozio di dischi, sala prove, radio, locale, i primissimi irish pub, i centri sociali (di una volta..).. i negozi di dischi ti scrivevano per riceverne qualche copia da distribuire.. quando ne trovavo una e l'arraffavo avido, mi sembrava di rubare.. ma erano davvero gratis.. e sù queste fanzine c'era scritto 'hai finito di leggemi? non buttarmi.. non scade.. riportami dove mi hai trovato, fammi leggere da qualcun altro'.. e se nel paesino di 1000 anime dove abitavi, non c'erano di questi posti, allora spedivi alla fanzine di turno un francobollo, e te la si inviava gratis, con la ripromessa di staccare dalla busta quel francobollo e rimandarlo indietro, perché il fanzinaro ci aveva passato sopra la colla vinavil, o l'acetone, e quindi il timbro postale si poteva cancellare con una gomma, e riutilizzare il francobollo per il prossimo invio. C'era quella piccola vittoria contro il sistema. Poi hanno tolto la tariffa stampe, maledetti.
Di cadenza mensile, trimestrale, annuale.. C'erano i bollettoni, spesso scritti a mano, o a macchina, raramente con pc, poi fotocopiate: Trippa Shake (recensiva di tutto, pure i porno, come dimenticare..), Freak Out, Porro'zine, Smartz (poi anche etichetta), Nothing to Say, Abastor (la mosca bianca del kitsch di maniera), per citarne qualcuna, e poi anche stampate meglio, come la splendida Kerosene (fantastica fanzine d'arte moderna e occulta), Equilibrio Precario, Stevie's Star, Chain DLK (con la cassettina allegata), Itself!.. tante altre ancora, che spesso si suggerivano poi l'un l'altra, nell'ultima pagina, dove c'era sovente il catalogo dei dischi/dischetti/k7 in vendita (spesso, rigorosamente usati). O nella busta da lettere dove c'era la fanzine, ti ritrovavi 10 flyer di altre zin, band, radio, adesivi.. Conservo tutto gelosamente. Non li ho citati tutti. Mi comincia a mancare la memoria, o sono troppi ricordi, fa troppo male. Come vederli riempirsi di polvere sugli scaffali. Devo aggiungere che komakino #0 l'ho stampato nel 1999? 1000 lire o un francobollo, e te la spedivo.

Non sto dicendo che a quei tempi fosse tutto meglio. 
No, anzi.
Assolutamente no.
Il fatto di aver avuto vent'anni a quei tempi, quello sí, che è era meglio.

Odiavo dover stringere un rapporto di pseudo-amicizia col giocattolaio che aveva l'unica costosissima fotocopiatrice in paese ("fai da solo, tanto oramai questa fotocopiatrice la conosci meglio di me"), quando finiva il fissante, non te ne accorgevi subito, e tutto l'inchiostro svaniva via nelle 24h successive alla stampa; o il dover pinzare ognuno dei 200 numeri che stampavo. Però era la mia scimmia. Lo facevo gratis. Per me. E parte delle amicizie che ho oggi, le devo a quei giorni passati a imbustare komakino, - sono nate lí. Italia e fuori confine. Collaboratori, band, proprietari di negozi e locali, gente che faceva semplicemente il commesso e metteva a disposizione la tua fanzine. 
E quale 'musicista', odiavo aspettare un mese o più che ti venisse recapitata quel nuovo numero di fanzine, dove invece ancora non c'era il tuo disco/k7 recensito, o peggio, veniva licenziato in due righe, per problemi di spazio, senza nemmeno mettere il tuo indirizzo per fartela comprare da qualche anima pia. 

Fortunatamente è arrivato internet. Con tutto il suo peggio annesso, ovvio. Ma almeno, è immediato.

Raw Art. "Fine anni '90. Marconia, Basilicata, sud Italia, Italia.
Mi era capitato al tempo solo dia vere un paio di loro numeri da sfogliare, a casa di amici. Era troppo sulla riga punk / metal / hc per confarsi ai miei gusti, ma fu sicuramente di ispirazione per cominciare con komakino nel 1999. L'assemblaggio, i collaboratori, il dire la propria, la sua vena poetica, i fumetti. Mi sono detto 'pure io!'. Con loro cosí come con altre zine. Non ricordo quante copie facesse. Ma tanto, finita di leggerla, la prestavi, e girava.

Il numero 0 risale al 1996. Il suo fondatore, Daniele Badursi, ha ora caricato su ISSUU parte della produzione di Raw Art, sciorinata fra il 1996 e il 2000. Quattro anni intensi. Il tutto è consultabile, on-line. Una bella testimonianza di quello che fu, e che si vide poco. Ma si vide, grazie ad una fanza come Raw Art. Buon viaggio nel tempo.
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