L'amore ai tempi di Men's Health
La solitudine dei numeri primi (pag. 304), Sardinia Blues (p.273)
| federico immigrato e rifugiato
Il successo editoriale di Fabio Volo
è incredibile. Se avessimo una libreria tutta nostra, stando a quanto
smerciano i suoi libri e quanto invece NON vendono affatto tutti gli
altri, siamo quasi sicuri che a fine mese potremmo andare a paro anche
se ci limitassimo solo ad esporre “Un posto nel mondo” e “Il giorno in più”. Oltrechè tutta serie della rivincita mignottesca post Sex-and-the-city tipo “Sdraiami”, “Falli soffrire”, “Farfalla”, ok.
Sarà per il dilagare di youporn e l'estetica nichilista-consumista da Men's health, ma tutta la produzione letteraria che ultimamente vola in classifica sembra rientrare in una prospettiva strumentale finalizzata alla pura ricerca di un bagaglio tecnico tattico adatto al miglior approccio sessuale possibile.
E' sempre stato cosí, ma dal Diario di Bridget Jones in poi, la maggior parte dei best sellers nazionali possono chiaramente essere interpretati in chiave del loro ritorno in termini di funzionalità ai dialoghi chiave che possono scandire appuntamenti al buio svoltati tipo tramite myspace o Adult friend finder.
Magari ci sbagliamo, ma il tenore della filosofia spicciola che emerge da Coelho, mr. Fabio Bonetti, Osho oltrechè la teologia erotica del ehm, seminale Diario di una ninfomane non parrebbe veramente essere creata per altro.
Meno male allora che nelle ultime settimane il sentimento amoroso in termini più squisitamente intimi e personali è ricominciato a circolare e vendere nelle pagine di due scrittori giovanissimi, Flavio Soriga e Paolo Giordano, autori di rispettivamente di Sardinia Blues e La solitudine dei numeri primi. Due libri semplicemente bellissimi. Come direbbe il buon Mollica. [sí, bono come er pane, ndkomakino]
Non ci permetteremmo mai di raccontarvi la trama, ma non possiamo non consigliarvi la forza e l'originalità che esprime tutta la loro scrittura, capace di raccontare in modo anche incredibilmente complementare l'approccio alla vita sentimentale dei loro stupendi protagonisti, paurosamente trentenni, disillusi e inguaribilmente shoegaze.
Se il Pani di Soriga infatti reagisce con una tenacia inesauribile alla talassemia che lo colpisce sin da adolescente, cercando di rinforzare il suo sangue con una serie continua di esperienze piratesche che lo porteranno sempre più lontano dalla sedia di un call center (ma non dal dolore della fine della storia d'amore che ha segnato tutta la sua vita), il Matteo e l'Alice di Giordano, segnati da traumi altrettanto dolorosi, finiscono per rannicchiarsi e autoescludersi invece uno vicino all'altra come due numeri primi, quelli che sono divisibili soltanto per 1 e per se stessi. Sospettosi e solitari si caleranno dolorosamente nella sequenza dei loro rapporti personali proprio come quegli stessi primi gemelli, coppie di numeri che se ne stanno vicini, anzi quasi vicini, perchè fra loro vi è sempre un numero pari che gli impedisce di toccarsi per davvero. Leggendo in sequenza i due libri ci ha paurosamente colpito il confronto del modo in cui Pani porrà la sua storia d'amore come paradigma interpretativo di tutta le sue altre relazioni e la sete di vitalità, con il vuoto e lo smarrimento invece dei due protagonisti di Giordano, ignari delle coordinate più facili per potersi innamorare.
Non vogliamo andare oltre però. Lasciateci solo dire che l'ode a pag. 14 di Sardinia blues a tutte le ballerine è quasi commovente e ci fa quasi rivalutare la figura di Carla Fracci. La solitudine dei numeri primi finisce con una canzone di Damien Rice. In letteratura non potrebbe esistere espediente più sfacciato, ma inevitabile per conferire un alone tragico ancora più immanente ai nostri sentimenti messi cosí a dura prova.
Sarà per il dilagare di youporn e l'estetica nichilista-consumista da Men's health, ma tutta la produzione letteraria che ultimamente vola in classifica sembra rientrare in una prospettiva strumentale finalizzata alla pura ricerca di un bagaglio tecnico tattico adatto al miglior approccio sessuale possibile.
E' sempre stato cosí, ma dal Diario di Bridget Jones in poi, la maggior parte dei best sellers nazionali possono chiaramente essere interpretati in chiave del loro ritorno in termini di funzionalità ai dialoghi chiave che possono scandire appuntamenti al buio svoltati tipo tramite myspace o Adult friend finder.
Magari ci sbagliamo, ma il tenore della filosofia spicciola che emerge da Coelho, mr. Fabio Bonetti, Osho oltrechè la teologia erotica del ehm, seminale Diario di una ninfomane non parrebbe veramente essere creata per altro.
Meno male allora che nelle ultime settimane il sentimento amoroso in termini più squisitamente intimi e personali è ricominciato a circolare e vendere nelle pagine di due scrittori giovanissimi, Flavio Soriga e Paolo Giordano, autori di rispettivamente di Sardinia Blues e La solitudine dei numeri primi. Due libri semplicemente bellissimi. Come direbbe il buon Mollica. [sí, bono come er pane, ndkomakino]
Non ci permetteremmo mai di raccontarvi la trama, ma non possiamo non consigliarvi la forza e l'originalità che esprime tutta la loro scrittura, capace di raccontare in modo anche incredibilmente complementare l'approccio alla vita sentimentale dei loro stupendi protagonisti, paurosamente trentenni, disillusi e inguaribilmente shoegaze.
Se il Pani di Soriga infatti reagisce con una tenacia inesauribile alla talassemia che lo colpisce sin da adolescente, cercando di rinforzare il suo sangue con una serie continua di esperienze piratesche che lo porteranno sempre più lontano dalla sedia di un call center (ma non dal dolore della fine della storia d'amore che ha segnato tutta la sua vita), il Matteo e l'Alice di Giordano, segnati da traumi altrettanto dolorosi, finiscono per rannicchiarsi e autoescludersi invece uno vicino all'altra come due numeri primi, quelli che sono divisibili soltanto per 1 e per se stessi. Sospettosi e solitari si caleranno dolorosamente nella sequenza dei loro rapporti personali proprio come quegli stessi primi gemelli, coppie di numeri che se ne stanno vicini, anzi quasi vicini, perchè fra loro vi è sempre un numero pari che gli impedisce di toccarsi per davvero. Leggendo in sequenza i due libri ci ha paurosamente colpito il confronto del modo in cui Pani porrà la sua storia d'amore come paradigma interpretativo di tutta le sue altre relazioni e la sete di vitalità, con il vuoto e lo smarrimento invece dei due protagonisti di Giordano, ignari delle coordinate più facili per potersi innamorare.
Non vogliamo andare oltre però. Lasciateci solo dire che l'ode a pag. 14 di Sardinia blues a tutte le ballerine è quasi commovente e ci fa quasi rivalutare la figura di Carla Fracci. La solitudine dei numeri primi finisce con una canzone di Damien Rice. In letteratura non potrebbe esistere espediente più sfacciato, ma inevitabile per conferire un alone tragico ancora più immanente ai nostri sentimenti messi cosí a dura prova.
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not yet, probably nobody cares, or nobody cared enough to tell something. Also: nobody reads komakino.
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