The Death of Anna Karina
w/ I Am The Tiger
@ Sinister Noise, Roma 18-01-2008
| Federico Immigrato e Rifugiato
Abbiamo cominciato almeno la metà dei nostri live-report lamentandoci
del fatto che a Roma i concerti cominciano sempre troppo fuori orario.
Questa volta però, il ritardo estremo con cui siam arrivati al Sinister Noise ci ha fatto davvero rimpiangere la sacrale tempistica pigra del vecchio Sonica [ora Traffic e fu ancor prima Moonclub, - info gratuita by komakino per i nati post 1985]. Ma anche tutte quella tipologia di intrattenimento consumistico, come la mezz'ora di pubblicità al Warner o l'Uci Cinema che è sempre stata provvidenziale per non farci perdere l'inizio di tanti film. Un po' come l'intro di Ghezzi nel caso di alcune visioni notturne su Rai Tre, paradossalmente. Sta di fatto che la nostra socialità fuori-sincro ci ha fatto perdere per la 300sima volta i Mithra. Minchia, ci avrebbe potuto consolare della cosa solo un cestino da 18euro di pop-corn, robba da andare a Parco dè Principi solo per quello. A dire il vero, fino ad ora non eravamo riusciti mai neanche a vedere i Death of Anna Karina, meno male che allora gli emiliani hanno attaccato subito dopo il nostro arrivo, senza darci neanche il tempo di riflettere sulle nostre abitudini alimentari. C'è poco da dire, i nostri sono stati a lungo una delle migliori realtà italiane e l'occasione di stasera era ottima per avvicinarci al loro nuovissimo materiale, che purtroppo avevamo potuto ascoltare solo di sfuggita su myspace. L'apertura con l'ottima Simon Le Bon, non poteva che essere folgorante nella sua sublime sintesi di screamo, new wave e r&r, quasi danzareccia. L'impatto pare aver colpito positivamente anche lo stesso Enrico Grezzi di Blob, passato assolutamente non inosservato tra il pubblico piuttosto numeroso accorso nel locale. Inizialmente è stata abbastanza coinvolgente la direzione dei nuovi pezzi verso tempi di batteria dritti, quasi disco. Dopo un po' però, riteniamo che la soluzione sia stata cosí forzata e ostinata da arrivare quasi a minare la proverbiale dinamicità e versatilità della inconfondibile formula dei Karini, rendendo molti episodi del loro nuovo set ripetitivi e poco convincenti. Lungi da noi comunque l'idea di liquidare per cosí poco la proposta di un gruppo cosí valido e che ha fatto della complessità del proprio suono la sua arma vincente, meglio rimandare (magari al buon Paolo) un giudizio definitivo dopo un ascolto approfondito del loro cd. Anche perché la presa dei loro vecchi hit' è ancora devastante. Come dice il proverbio, il cibo è come il sesso, a volte si è più ben disposti verso una cena sofisticata da 250 euro alla Città del gusto, ma capita anche di essere sopraffatti da fame tossica per un Whopper da divorare senza neanche pensare ad apparecchiare. Ok, forse mi sa che il preambolo non c'entra un cazzo, ma è probabile che stasera eravamo più ben disposti (ehm, non sessualmente) verso il set a divertimento-automatico garantito dagli I Am The Tiger-matti. Dopo mezzo intro, la gente già volava come dentro un combattimento di Matrix, e anzi approfittiamo per fare i complimenti a Sasha per esser riuscito a tenere il tempo pur essendo stato sbattuto ripetutamente sopra i kids. Su cd il loro suono di chitarra è talmente ciccione e libidinoso che pareva che alle chitarre avessero l'intero team di geni che ha inventato il Big Mac. Dal vivo cmq anche in 4 hanno spaccato. Se amate gli Every Time I Die abbufatevi di loro. Uscendo, dirigendosi verso il Burger King tattico sull'Ostiense ci ha fatto un certo effetto veder chiacchierare Ghezzi con Giulio dei Death of Anna Karina. Immaginiamo che parlassero della fantastica moglie di Jean-Luc Godard. Bon appetit.
Questa volta però, il ritardo estremo con cui siam arrivati al Sinister Noise ci ha fatto davvero rimpiangere la sacrale tempistica pigra del vecchio Sonica [ora Traffic e fu ancor prima Moonclub, - info gratuita by komakino per i nati post 1985]. Ma anche tutte quella tipologia di intrattenimento consumistico, come la mezz'ora di pubblicità al Warner o l'Uci Cinema che è sempre stata provvidenziale per non farci perdere l'inizio di tanti film. Un po' come l'intro di Ghezzi nel caso di alcune visioni notturne su Rai Tre, paradossalmente. Sta di fatto che la nostra socialità fuori-sincro ci ha fatto perdere per la 300sima volta i Mithra. Minchia, ci avrebbe potuto consolare della cosa solo un cestino da 18euro di pop-corn, robba da andare a Parco dè Principi solo per quello. A dire il vero, fino ad ora non eravamo riusciti mai neanche a vedere i Death of Anna Karina, meno male che allora gli emiliani hanno attaccato subito dopo il nostro arrivo, senza darci neanche il tempo di riflettere sulle nostre abitudini alimentari. C'è poco da dire, i nostri sono stati a lungo una delle migliori realtà italiane e l'occasione di stasera era ottima per avvicinarci al loro nuovissimo materiale, che purtroppo avevamo potuto ascoltare solo di sfuggita su myspace. L'apertura con l'ottima Simon Le Bon, non poteva che essere folgorante nella sua sublime sintesi di screamo, new wave e r&r, quasi danzareccia. L'impatto pare aver colpito positivamente anche lo stesso Enrico Grezzi di Blob, passato assolutamente non inosservato tra il pubblico piuttosto numeroso accorso nel locale. Inizialmente è stata abbastanza coinvolgente la direzione dei nuovi pezzi verso tempi di batteria dritti, quasi disco. Dopo un po' però, riteniamo che la soluzione sia stata cosí forzata e ostinata da arrivare quasi a minare la proverbiale dinamicità e versatilità della inconfondibile formula dei Karini, rendendo molti episodi del loro nuovo set ripetitivi e poco convincenti. Lungi da noi comunque l'idea di liquidare per cosí poco la proposta di un gruppo cosí valido e che ha fatto della complessità del proprio suono la sua arma vincente, meglio rimandare (magari al buon Paolo) un giudizio definitivo dopo un ascolto approfondito del loro cd. Anche perché la presa dei loro vecchi hit' è ancora devastante. Come dice il proverbio, il cibo è come il sesso, a volte si è più ben disposti verso una cena sofisticata da 250 euro alla Città del gusto, ma capita anche di essere sopraffatti da fame tossica per un Whopper da divorare senza neanche pensare ad apparecchiare. Ok, forse mi sa che il preambolo non c'entra un cazzo, ma è probabile che stasera eravamo più ben disposti (ehm, non sessualmente) verso il set a divertimento-automatico garantito dagli I Am The Tiger-matti. Dopo mezzo intro, la gente già volava come dentro un combattimento di Matrix, e anzi approfittiamo per fare i complimenti a Sasha per esser riuscito a tenere il tempo pur essendo stato sbattuto ripetutamente sopra i kids. Su cd il loro suono di chitarra è talmente ciccione e libidinoso che pareva che alle chitarre avessero l'intero team di geni che ha inventato il Big Mac. Dal vivo cmq anche in 4 hanno spaccato. Se amate gli Every Time I Die abbufatevi di loro. Uscendo, dirigendosi verso il Burger King tattico sull'Ostiense ci ha fatto un certo effetto veder chiacchierare Ghezzi con Giulio dei Death of Anna Karina. Immaginiamo che parlassero della fantastica moglie di Jean-Luc Godard. Bon appetit.
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not yet, probably nobody cares, or nobody cared enough to tell something. Also: nobody reads komakino.
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