Love never dies, - specialmente se ami uno zombie. - Questo il concetto chiave di una delle canzoni delle due australiane Toxic Lipstick (altre chicche sul fumarsi il vomito 'i smoked your vomit', harry potter, la cacca etc), due tracagnotte pazze come cavalle (vedi foto) una più fuori e bitchy dell'altra, simpatiche, gratuitamente idiote, bruciate, un misto di electroclash, anzi, electrotrash, percussivo e sporco, laptop e pedali echo, + demenza puerile, gusto splatter (tanto di sangue finto a colare dalle bocche), e misto di vocine pubertà e death metal (diversi effetty di octave sulle voci). Sí, lo zombie nella terza foto l'ho aggiunto io, ma praticamente è stato come fosse lí, a ballare come una fatina e a rappare con loro due, - a gettarsi a cadere per terra, mimando amplessi e decessi.
Il folto pubblico di 30 persone ride, non ci crede, qualcuno se ne va, io resto a ridere, e penso che dall'australia queste due si stanno girando il mondo facendo gran festa e pagate. - Il set di 5 o 6 pezzi finisce con una strattonata di troppo ai cavi e fanno saltare tutto, - eppure non si scompongono, e senza microfono dicono 'è veramente finito! andate andate.. e visitate l'australia'. Non scorderò mai il folto nero pelo ascellare di entrambe, - c'è chi mi voleva convincere fosse finto, ma i want to believe.
Ad aprire c'era
Mushy, ragazza romana dedita ad una lunga suite di drone, dark ambient, vagamente industrial, un crescendo di arie cupe atempo, malate e seriose (specialmente in vista delle Toxic Lipstick). Forse più una colonna sonora per installazioni che per un concerto dal vivo, - in ogni modo mi è parso che Mushy sapesse come giocare con i di Lei attrezzi, pedali, synth, loop vocali neniose, e i suoi mantra erano piuttosto elevati.
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not yet, probably nobody cares, or nobody cared enough to tell something. Also: nobody reads komakino.
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