Forse perché sono sempre stato una grande pippetta a suonare... Il
mondo dei grandi virtuosi della tecnica però ho finito tendenzialmente
a seguirlo un po' con la costanza di chi comincia sempre le collezioni
in edicola da 52 uscite settimanali, ma si ferma immancabilmente alla
prima offerta lancio da €1,99. A proposito di videocassette, lezioni
interattive in cdr e Richard Benson. Per i Grandi Don Caballero
in questo senso abbiamo sempre fatto un'eccezione. Prima perché hanno
inventato indiscutibilmente un genere. Secondo perché sono riusciti, in
tutta la prima parte della loro discografia, a coniugare il tipico
spirito e la comunicatività indie in un linguaggio tecnico realmente
fuori dalla media. Quasi pirotecnico senza i fuochi di artificio,
minchia. Un anno e mezzo fa li avevo visti al Circolo e pur rimanendo
realmente estasiato per la loro bravura non ne ero totalmente rimasto
convinto. Ammetto che pur non apprezzando l' ultimissimo cd ero pronto
ad andarli a vedere di nuovo al circolo, un po' con lo spirito di chi
si vede i film di Terence Hill
solo per gustarsi i pezzi in cui fa i trucchetti e le acrobazie con le
carte da poker. Da perfetto zoticone del Tenesse che si drizza il
cappello quando vede qualcosa di magico e di cui non riesce a capire
perfettamente la connessione causa effetto. Purtroppo, stando alla
prova di ieri sera, I Caballeri non hanno più niente a che vedere con
l'indie. Mi rendo conto che la cosa non è oggettivamente un male, ma
vederli alzare le mani in segno di vittoria alla fine di ogni
virtuosismo mi ha dato l'impressione di sfogliare uno di quei libri dei
record dove gente fa gli assoli con le dita nel naso o finisce i cubi
magici con gli occhi bendati. Si ok bravi, ma sti cazzi. Tanto più che
la loro proposta si avvicina terribilmente – a tratti – ad una specie
di fusion di cui non vorrei assolutamente avere maggiori informazioni.
Lo stesso monumentale Dan Fitzgerald,
ha offerto una prova al di sotto delle sue immani possibilità, e se
nella scorsa occasione il suo cazzeggio al microfono era sembrato un
po' forzato e casuale ieri ci è sembrato tragicamente preparato e
inopportuno, un po' come la scelta generale di optare per due chitarre
invece che per basso e chitarra. Vabbè chissà se Richard Benson sa fare
i trucchetti con le carte.
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