Tra le varie location dove quest'anno si è svolto il festival Dissonanze, noi abbiamo potuto assistere agli eventi ospitati nel Palazzo dei Congressi di Roma, uno spazio molto capiente di cui sono stati utilizzati il Salone della Cultura ed il cosiddetto Foyer.
Tutto è iniziato quasi in sordina con l'esibizione del Moritz Von Oswald Trio, i quali hanno dato vita ad un'elettronica dal gusto avant ma che strizzava più volte l'occhio a suoni house e lunge, quasi fosse un'esibizione chill out ibizenca.
Dopo di loro e a causa del fatto che il posto non si era ancora riempito, gli organizzatori hanno deciso di posticipare l'esibizione dell'ospite più atteso della serata: Plastikman, aka Ritchie Hawtin, il quale avrebbe dovuto esibirsi alle 24 e 30 ma ha iniziato il suo live set solamente alle 2.
Molto accattivante la messa in scena di questo live: uno schermo circolare semitrasparente composto da migliaia di led su cui prendevano vita, di volta in volta, alcune animazioni a colori che hanno accompagnato il potentissimo live di Hawtin: spirali, figurazioni sanguinolente o semplici linee astratte. L'effetto visivo era notevole. Per quanto riguarda il lato musicale, a fronte di un impianto che faceva letteralmente tremare il palazzo, si tratta pur sempre di minimal techno, un genere che è molto difficile ormai da rinnovare. Il salone era comunque gremito ed il pubblico, in gran parte composto da giovanissimi, ha vissuto in modo molto coinvolgente questo evento: sembrava quasi di essere ad un rave, con tanto di cori a siglare il grado di coinvolgimento degli astanti.
Ritchie Hawtin sarebbe tornato investe di DJ più tardi, ma noi non abbiamo potuto assistere alla sua seconda performance.
Prima di tutto questo, nel Foyer, abbiamo avuto modo di ascoltare una parte del DJ set di Tim Sweeney, il quale ha proposto delle sonorità d'antan, tipo girl bands per intenderci, virando poi verso tentazioni electro house.
Una delle cose che aspettavamo con ansia era il concerto di una delle nuove bands glo-fi, e cioè Neon Indian.
C'è da dire subito che la scelta di far suonare i gruppi o di ospitare i Dj sets all'interno del Foyer è stata abbastanza infelice, soprattutto perché il riverbero dei suoni in quell'ambiente cosí grande è tale da rendere i suoni quasi indistinguibili. I Neon Indian comunque ci sono piaciuti molto, avvolgendoci con la loro girandola sintetica di suoni anni ‘80. Le loro canzoni sono molto melodiche e sugli orizzonti delineati dalla musica del gruppo possiamo intravedere palme di plastica e vari relitti di un'estetica un po' kitsch.
Ecco allora eseguiti alcuni piccoli capolavori pop come Dead beat summer o 6669 (i don't know if you know) o ancora Should have taken an acid with you, i pezzi migliori del loro disco di esordio.
Il secondo giorno, sabato 23, arriviamo al Palazzo abbastanza tardi da perderci due degli eventi più attesi del festival: il guru del soul Gil Scott Heron e Gonjasufi, uscito recentemente per la Warp con un album che è un collage sonoro dalle forti tinte etniche. Dal vivo ci hanno detto che l'effetto era leggermente caotico, mentre il disco suona meglio.
Sempre sul versante “musica suonata”, facciamo in tempo ad assistere all'esibizione di Jamie Lidell, il quale ci è sembrato molto in forma. Classici soul retrodatati per un performer che ha ormai un solido seguito anche a Roma. Il pubblico canticchia ed il gioco dell'interazione inscenato da Jamie funziona. I prossimi ad esibirsi sulla terrazza sono The Phenomenal Handclap Band, un gruppo newyorkese. Non male il loro tentativo di far rivivere i fasti della disco music. Davvero molto catchy. Loro chiudono i concerti sulla suggestiva terrazza del Palazzo.
Ma già prima, nel grande Salone della Cultura, avevamo visto gran parte del live di Pantha du Prince, produttore tedesco di elettronica-dal-volto-umano. Atmosfere che ricordano gli indimenticati Boards of Canada e certi suoni Warp.
A seguire abbiamo poi visto il djing tech-house di Seth Troxler, un altro americano trapiantato a Berlino e dopo di lui Jeff Mills, in una performance che dovrebbe durare per ben tre ore. Ancora techno, tra cassa dritta e suoni astratti, da viaggio puramente mentale, per quello che è uno degli artisti più rispettati al mondo.
Anche stasera il pubblico ha avuto quello che si aspettava: musica da dancefloor sparata a chissà quanti decibel.
Per concludere, possiamo dire che nel corso del tempo Dissonanze è molto cambiato, perdendo quella caratteristica che aveva all'inizio e cioè di esplorare i margini della musica sperimentale, diventando cosí un'enorme discoteca e proponendo nomi di sicuro richiamo per un pubblico variegato che è sempre pronto a fare in modo che la festa riesca.
***
Il programma DSZ 2010:
21/05 roma @ chiostro del bramanate
In collaborazione con Nero Magazine, orario
H 19.30 > 20.30 Black Fanfare
H 20.30 > 21.30 Ben Frost
H 21.30 > 22.30 Performance Niños Du Brasil feat. Nico Vascellari
H 22.30 > 23.00 Performance Assume Vivid Astro Focus & La Chatte
21/05 roma @ palazzo dei congressi
c/o Salone della Cultura, orario:
H 23.30 > 00.30 Moritz von Oswald Trio
H 00.30 > 01.30 Richie Hawtin presenta Plastikman
H 01.30 > 02.30 DJ Barem
H 02.30 > 03.30 DJ Troy Pierce
H 03.30 > 05.00 DJ Richie Hawtin
c/o Foyer Aula Magna, orario
H 23.30 > 01.00 DJ Tim Sweeney
H 01.00 > 02.00 Live Neon Indian
H 02.00 > 03.30 DJ Rub-N-Tug
22/05 roma @ palazzo dei congressi
c/o Salone della Cultura
H 21.00 > 22.00 Mass_Prod
H 22.00 > 23.00 Pantha du Prince
H 23.00 > 02.00 DJ Jeff Mills
H 02.00 > 03.30 DJ Seth Troxler
H 03.30 > 05.00 DJ Joris Voorn
c/o Foyer Aula Magna, orario
H 20.00 > 21.30 DJ Darkstar
H 21.30 > 22.30 Live Nosaj Thing
H 22.30 > 23.30 Live Shackleton
H 23.30 > 01.30 DJ Martyn
H 01.30 > 03.30 DJ Marco Passarani
c/o Terrazza, orario
H 19.30 > 20.30 Live King Midas Sound
H 20.30 > 21.30 Live Gonjasufi feat. The Gaslamp Killer
H 21.30 > 22.30 Live Gil Scott-Heron
H 22.30 > 23.30 Live Jamie Lidell
H 23.30 > 00.30 Live The Phenomenal Handclap Band, Intermezzi Alessio Bertallot
23/05 roma @ ara pacis
c/o Auditorium, orario
H 19.00 > 20.00 Screening video Nexus
H 20.00 > 21.00 Screening video United Visual Artists
H 21.00 > 22.00 Screening video Quayola
c/o Terrazza, orario
H 22.00 > 23.00 Multimedia Edwin van der Heide
Feedback:
not yet, probably nobody cares, or nobody cared enough to tell something. Also: nobody reads komakino.
Leave a feedback about this post, or don't.
your sweet name:
your IMPORTANT text:
url:
icon: will be resized 30x30pxl
your IMPORTANT text:
url:
icon: will be resized 30x30pxl