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Dissonanze

DSZ 10: 21-22-23 maggio, Roma

https://www.inkoma.com/k/2967

 | nicola basile
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Il festival Dissonanze  compie dieci anni, un bel traguardo per quello che è ormai un appuntamento fisso per la scena elettronica mondiale.

La presente edizione può  contare su una serie molto eterogenea di proposte, tra cui il “re della technoJeff Mills, tra i fondatori del collettivo Underground Resistence di Detroit, quando iniziavano a delinearsi i contorni di un nuovo modo di fare musica oppure Richie Hawtin che vestirà i panni del suo progetto Plastikman, in un live che avrà pochissime date in tutto il mondo, ed una di queste sarà ospitata proprio da Dissonanze.

Il cartellone sarà arricchito poi da esponenti dell'ultima significativa corrente dance, il dubstep, per cui vedremo esibirsi artisti come Shackleton, Darkstar o Martyn.

C'è spazio anche per alcuni musicisti non proprio in linea con la matrice da grandissimo dancefloor che potrebbe essere il Palazzo dei Congressi di Roma, come Neon Indian, il quale resuscita gli anni '80 proponendo una visione musicale alquanto giocosa di quel periodo. Ancora trasversalità ed arriveremo ad assistere al live di una delle icone della soul music, Gil Scott Heron e di uno degli epigoni di quel genere, Jamie Lidell. Ci saranno inoltre personaggi emergenti della scena elettronica contemporanea come il tedesco Pantha du Prince o Joris Voorn, dj e produttore di Rotterdam, mentre il dj romano Marco Passarani sarà presente per la terza volta a questo festival, con la sua miscela di techno, house ed electro.

Il festival prevede anche una sezione multimediale, ospitata al Chiostro Del Bramante ed all'Ara Pacis, con proposte di artisti già conosciuti, come Nico Vascellari oppure Demetrio Castellucci ed il suo progetto “Black Fanfare”. Questo lato della manifestazione è stato affidato a Ben Frost, già collaboratore di Bjork, ma produttore lui stesso.

Crediamo che la forza di questa edizione del festival sia nella varietà delle proposte che non si limitano a celebrare il digitale, ma riscoprono il lato per cosí  dire “umano” del fare musica, che negli ultimi era stato messo a tacere dal freddo azzurrino delle macchine.

Noi di komakino non mancheremo, torneremo quindi a raccontarne post-evento.


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