Get Well Soon
Live @ Villa Aperta, Roma, Villa Medici, 4-5-6-7 Giugno 2010
+ Dominique A, ingr. 10euro (un concerto) / 15euro (due concerti)
| nicola basile
Villa Medici, uno dei luoghi più suggestivi del centro di Roma e sede dell'Accademia di Francia, ha deciso di aprire le sue porte alla musica ''pop'', come già avevano fatto altre istituzioni culturali della città, tra cui L'istituto di Cultura Svizzero o Villa Massimo.
La prima edizione di questo festival è stata alquanto varia in quanto a scelte artistiche. Si va dai giovanissimi Mustang, novelli alfieri del rockabilly a Dominique A, che pare stia riscuotendo un notevole successo in Francia o ancora Get Well Soon, Sourya e i Nelson.
Noi siamo stati spettatori solo alle due serate centrali del festival, ospitate nel bellissimo spazio su cui si apre un'immensa terrazza con giardini della villa. Abbiamo assistito quindi a parte del live di Dominique A, autore di canzoni pop dai testi ''un po' stupidi e kitch'', come lui stesso dice. Ci ha colpito favorevolmente l'ultimo brano proposto dal cantante, Le courage dex oiseaux, costruita su un basso sintetico che sostiene molto bene l'andatura del pezzo, che abbiamo scoperto essere un classico della produzione dell'artista, datato 2006.
Personalmente l'attesa è per il gruppo che si è esibito la seconda sera e cioè Get Well Soon, progetto nato per volontà di Konstantin Gropper, cantante-chitarrista che proviene dalla Germania. All'attivo hanno due album ed una collaborazione con Wim Wenders per il suo Palermo Shooting oltre che un successo di critica e pare anche di pubblico che li ha portati quindi all'attenzione di un pubblico abbastanza vasto. In concerto la band si dimostra capace di dare il giusto vigore alle canzoni che avevamo ascoltato sui loro dischi e che sono spesso tristi e malinconiche, hopeless insomma.
Sul palco, oltre alla formazione canonica chitarra-basso-batteria, fanno la loro comparsa altri strumenti: ben due vibrafoni, un violino, una tromba. Un combo allargato che li avvicina ad altre band come Arcade Fire o Belle and Sebastian, sebbene la voce di Konstantin sia a più riprese simile a quella di Tom Yorke dei Radiohead, sebbene più baritonale. Ecco allora eseguite Seneca's Silence o Werner Herzog get shooted, mentre c'è spazio anche per una cover insolita per un gruppo pop e cioè Born Slippy degli Underworld, eseguita in versione indie ed allegerita ritmicamente di quella cassa quattro quarti che ne caratterizzava la versione originale.
Un bel concerto davvero, da brividi che corrono lungo la schiena, in una splendida location per un festival che speriamo possa essere un appuntamento capace di arricchire di proposte interessanti la scena musicale della nostra città.
Photos, courtesy of Francesco Vannutelli
La prima edizione di questo festival è stata alquanto varia in quanto a scelte artistiche. Si va dai giovanissimi Mustang, novelli alfieri del rockabilly a Dominique A, che pare stia riscuotendo un notevole successo in Francia o ancora Get Well Soon, Sourya e i Nelson.
Noi siamo stati spettatori solo alle due serate centrali del festival, ospitate nel bellissimo spazio su cui si apre un'immensa terrazza con giardini della villa. Abbiamo assistito quindi a parte del live di Dominique A, autore di canzoni pop dai testi ''un po' stupidi e kitch'', come lui stesso dice. Ci ha colpito favorevolmente l'ultimo brano proposto dal cantante, Le courage dex oiseaux, costruita su un basso sintetico che sostiene molto bene l'andatura del pezzo, che abbiamo scoperto essere un classico della produzione dell'artista, datato 2006.
Personalmente l'attesa è per il gruppo che si è esibito la seconda sera e cioè Get Well Soon, progetto nato per volontà di Konstantin Gropper, cantante-chitarrista che proviene dalla Germania. All'attivo hanno due album ed una collaborazione con Wim Wenders per il suo Palermo Shooting oltre che un successo di critica e pare anche di pubblico che li ha portati quindi all'attenzione di un pubblico abbastanza vasto. In concerto la band si dimostra capace di dare il giusto vigore alle canzoni che avevamo ascoltato sui loro dischi e che sono spesso tristi e malinconiche, hopeless insomma.
Sul palco, oltre alla formazione canonica chitarra-basso-batteria, fanno la loro comparsa altri strumenti: ben due vibrafoni, un violino, una tromba. Un combo allargato che li avvicina ad altre band come Arcade Fire o Belle and Sebastian, sebbene la voce di Konstantin sia a più riprese simile a quella di Tom Yorke dei Radiohead, sebbene più baritonale. Ecco allora eseguite Seneca's Silence o Werner Herzog get shooted, mentre c'è spazio anche per una cover insolita per un gruppo pop e cioè Born Slippy degli Underworld, eseguita in versione indie ed allegerita ritmicamente di quella cassa quattro quarti che ne caratterizzava la versione originale.
Un bel concerto davvero, da brividi che corrono lungo la schiena, in una splendida location per un festival che speriamo possa essere un appuntamento capace di arricchire di proposte interessanti la scena musicale della nostra città.
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