Dilatazione
The Importance of maracas in the modern age
(12tx CD, 47'14'' - Acid Cobra rec 2010)
| pall youhideme
Dilatazione seriously kick ass with a bunch of hilarious titles in Their new record The Importance of maracas in the modern age, follow up to the debut release Too Emotional For Maths, dated 2006.
Acid Cobra is Amaury Cambuzat's personal record label, and these tracks are co-produced with Paolo Bevengnù (originally from Scisma).
There is not an univocal coordinate for this record, it is like a game of jackstraws, where the sticks are multicolour, pantones of math rock, funk, progressive, experimental electrorock and use and abuse of vocoder (You're warned!). I like to think the restless drums and percussions are the backbone here, - shaped by the superlative drummer Alessio "Ciborio" Gioffredi - able to cause a sort of audio Stendhal syndrome on me.
The five fellows of Dilatazione are technically on a higher level, as well the record itself, masterly crafted, - forget the former digressive cinematic/soundscape intent, these new tracks are beyond any former suggested rule or context.
It opens with Dividing Goblins (I may hazard a guess, it's got something to do with Giardini di Mirò's Dividing Opinions), guest vocals by Samuel Katarro, soothing and sexy, fully adrenalinic, Gioffredi is ace here, plus, sounds are majestically mastered and mixed, - my only criticism goes to the soul music component singing the lyric 'I cannot see the light', - kind of unexpected, I feel it is like an excess baggage. Cut that, and You'd get my favorite math-rock track this year.
Anyway, it follows with Bettino Krauti, a vocal sample of Bettino Craxi turning into an excuse to perform a genuine kraut rock ride, the funky/acid jazz Don't make that joint, and everything turns even crazier and kinda gay with Exit Poll - Marx on Mars, insanely-intentionally Bee Gees-ish disco, - totally WTF.
Arrhythmic, tachycardic, unpredictable music crossroads (Pucino), there's also a song titled after Cam Merton of Hidden Shoal rec, that's fun, 70s flavoured. Exit Music (for a Western) is Morriconian, Motorino is vocoder-sick to the bone, I can't but cite Kraftwerk here and there again. West Germany 1974 - South Africa 2010 is like the missing ring between Trans AM and Talking Heads.
I guess the feeling of this record is a big 'we don't give a fuck where we are going until we're having such a fun', that's why I like this new Dilatazione release.
I can't say this is properly the needed blend for my cup of tea, yet, in its oddity, is tasty indeed.
.ˇ´¯¯`ˇ. .ˇ´¯¯`ˇ.
° ° /_ .K ..ˇ
ˇ.. ē .ˇ
I Dilatazione spaccano il culo seriamente con una pila di nuovi titoli ilari: il Loro disco The Importance of maracas in the modern age sugue, anzi, sorpassa il debutto Too Emotional For Maths, di qualche anno fa, datato 2006, per la precisione.
Acid Cobra è l'etichetta discografica personale di Amaury Cambuzat, e queste tracce sono coprodotte da Paolo Bevengnù fu Scisma.
Non c'è un'univoca coordinata a questo giro, è un pò anzi come uno Shangai, dove i bastoncini sono multicolore, pantoni di math rock, funk, progressive, electrorock sperimentale, e uso ed abuso di vocoder (uomo avvisato..).
Credo che la colonna vertebrale qui sia nelle percussioni, ad opera di Alessio "Ciborio" Gioffredi, superativo batterista capace, per quanto mi riguarda, di creare una sorta di sindrome audio di Stendhal.
I cinque Dilatazione sono tecnicamente su un piano superiore, come anche il disco, prodotto con ottimi crismi. Dimenticate i precedenti intenti cinematici e relative digressioni paesaggistiche, questi nuovi pezzi sono oltre ogni regola o contesto trascorso.
L'album apre con Dividing Goblins (azzarderei l'ipotesi che abbia a che ridire con la Dividing Opinions dei Giardini di Mirò), con Samuel Katarro ospite alla voce, - canzone suadente e sexy, pienamente adrenalinica: qui Gioffredi è spettacolare, nonchè il sound, magistralmente masterizzato e mixato, - la mia unica nota di disappunto va all'inattesa componente soul, quel ritornello I cannot see the light, un pò un'eccedenza di bagaglio per i miei gusti. Tagliatela fuori, ed ecco il mio pezzo preferito math-rock per quest'anno.
Cmq sia, segue Bettino Krauti, dove un sample di un discorso di Bettino Craxi diventa pretesto per una genuina corsa kraut rock; poi la funky/acid jazz Don't make that joint, e tutto prende toni anche più folli e piuttosto gai con Exit Poll - Marx on Mars, demenzialmente e intenzionalmente à la Bee Gees disco, - veramente WTF.
Aritmia e tachicardia, imprevedibili bivi musicali (Pucino), c'è anche una canzone intitolata a Cam Merton della Hidden Shoal rec, dal sapore anni 70.
Exit Music (for a Western) è Morriconiana, Motorino è malata all'osso di vocoder, e non posso che citare i Kraftwerk qua e là. Nonchè, West Germany 1974 - South Africa 2010 è come l'anello mancante tra Trans AM e Talking Heads.
Suppongo che il sentimento dietro questo disco sia un gran 'sticazzi dove andiamo, andiamo avanti sinchè ci si diverte', ecco perchè trovo quel quid in più in questa nuova release dei Dilatazione.
Non posso dire che sia esattamente la chimica che cerco in un disco, ma se avessi un tappeto rosso, starei a stenderlo loro aspettando che ritornino a Roma per ascoltarLi suonare dal vivo.
Acid Cobra is Amaury Cambuzat's personal record label, and these tracks are co-produced with Paolo Bevengnù (originally from Scisma).
There is not an univocal coordinate for this record, it is like a game of jackstraws, where the sticks are multicolour, pantones of math rock, funk, progressive, experimental electrorock and use and abuse of vocoder (You're warned!). I like to think the restless drums and percussions are the backbone here, - shaped by the superlative drummer Alessio "Ciborio" Gioffredi - able to cause a sort of audio Stendhal syndrome on me.
The five fellows of Dilatazione are technically on a higher level, as well the record itself, masterly crafted, - forget the former digressive cinematic/soundscape intent, these new tracks are beyond any former suggested rule or context.
It opens with Dividing Goblins (I may hazard a guess, it's got something to do with Giardini di Mirò's Dividing Opinions), guest vocals by Samuel Katarro, soothing and sexy, fully adrenalinic, Gioffredi is ace here, plus, sounds are majestically mastered and mixed, - my only criticism goes to the soul music component singing the lyric 'I cannot see the light', - kind of unexpected, I feel it is like an excess baggage. Cut that, and You'd get my favorite math-rock track this year.
Anyway, it follows with Bettino Krauti, a vocal sample of Bettino Craxi turning into an excuse to perform a genuine kraut rock ride, the funky/acid jazz Don't make that joint, and everything turns even crazier and kinda gay with Exit Poll - Marx on Mars, insanely-intentionally Bee Gees-ish disco, - totally WTF.
Arrhythmic, tachycardic, unpredictable music crossroads (Pucino), there's also a song titled after Cam Merton of Hidden Shoal rec, that's fun, 70s flavoured. Exit Music (for a Western) is Morriconian, Motorino is vocoder-sick to the bone, I can't but cite Kraftwerk here and there again. West Germany 1974 - South Africa 2010 is like the missing ring between Trans AM and Talking Heads.
I guess the feeling of this record is a big 'we don't give a fuck where we are going until we're having such a fun', that's why I like this new Dilatazione release.
I can't say this is properly the needed blend for my cup of tea, yet, in its oddity, is tasty indeed.
.ˇ´¯¯`ˇ. .ˇ´¯¯`ˇ.
° ° /_ .K ..ˇ
ˇ.. ē .ˇ
I Dilatazione spaccano il culo seriamente con una pila di nuovi titoli ilari: il Loro disco The Importance of maracas in the modern age sugue, anzi, sorpassa il debutto Too Emotional For Maths, di qualche anno fa, datato 2006, per la precisione.
Acid Cobra è l'etichetta discografica personale di Amaury Cambuzat, e queste tracce sono coprodotte da Paolo Bevengnù fu Scisma.
Non c'è un'univoca coordinata a questo giro, è un pò anzi come uno Shangai, dove i bastoncini sono multicolore, pantoni di math rock, funk, progressive, electrorock sperimentale, e uso ed abuso di vocoder (uomo avvisato..).
Credo che la colonna vertebrale qui sia nelle percussioni, ad opera di Alessio "Ciborio" Gioffredi, superativo batterista capace, per quanto mi riguarda, di creare una sorta di sindrome audio di Stendhal.
I cinque Dilatazione sono tecnicamente su un piano superiore, come anche il disco, prodotto con ottimi crismi. Dimenticate i precedenti intenti cinematici e relative digressioni paesaggistiche, questi nuovi pezzi sono oltre ogni regola o contesto trascorso.
L'album apre con Dividing Goblins (azzarderei l'ipotesi che abbia a che ridire con la Dividing Opinions dei Giardini di Mirò), con Samuel Katarro ospite alla voce, - canzone suadente e sexy, pienamente adrenalinica: qui Gioffredi è spettacolare, nonchè il sound, magistralmente masterizzato e mixato, - la mia unica nota di disappunto va all'inattesa componente soul, quel ritornello I cannot see the light, un pò un'eccedenza di bagaglio per i miei gusti. Tagliatela fuori, ed ecco il mio pezzo preferito math-rock per quest'anno.
Cmq sia, segue Bettino Krauti, dove un sample di un discorso di Bettino Craxi diventa pretesto per una genuina corsa kraut rock; poi la funky/acid jazz Don't make that joint, e tutto prende toni anche più folli e piuttosto gai con Exit Poll - Marx on Mars, demenzialmente e intenzionalmente à la Bee Gees disco, - veramente WTF.
Aritmia e tachicardia, imprevedibili bivi musicali (Pucino), c'è anche una canzone intitolata a Cam Merton della Hidden Shoal rec, dal sapore anni 70.
Exit Music (for a Western) è Morriconiana, Motorino è malata all'osso di vocoder, e non posso che citare i Kraftwerk qua e là. Nonchè, West Germany 1974 - South Africa 2010 è come l'anello mancante tra Trans AM e Talking Heads.
Suppongo che il sentimento dietro questo disco sia un gran 'sticazzi dove andiamo, andiamo avanti sinchè ci si diverte', ecco perchè trovo quel quid in più in questa nuova release dei Dilatazione.
Non posso dire che sia esattamente la chimica che cerco in un disco, ma se avessi un tappeto rosso, starei a stenderlo loro aspettando che ritornino a Roma per ascoltarLi suonare dal vivo.
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