Inizio dicendo che scrivere di Davide Lipari mi risulta molto facile e molto difficile allo stesso tempo...
Perché dalla mia recensione del suo primo disco You, me and her è passato poco meno di un anno... e a volte, se ci si impegna... ma neanche troppo, in un anno possono succedere veramente tante cose. Da quelle poche righe, scritte in una di quelle notti in cui il cervello non ne vuole proprio sapere di mettersi in stand-by, si è cementato infatti un rapporto che ha portato a diverse serate in comune fino all'uscita del suo secondo disco Southern Jellyfish che, oltre alla collaborazione musicale con Ruggero Solli, che lo accompagna alla batteria, e una coproduzione di diverse label (Brigadisco – Blues made in Italy – Snakes Studio) vanta anche la partnership della Dead Music.
E proprio per promuovere il suo nuovo disco fresco di uscita che Davide Lipari, in arte OneMan100%Bluez, ha organizzato in quel di Marzo, il mese più pazzarello dell'anno, un Tour che lo ha visto attraversare l'Italia, la Francia e la Germania macinando Km in quelle strade che se prese nel verso giusto possono farti arrivare lontano.
Io, che fermo non so stare, quando ho potuto l'ho seguito in questa avventura che lo ha portato anche a Berlino a rappresentare, insieme a Ruggero, i colori italiani durante la manifestazione del 1st EUROPEAN BLUES CHALLENGE; ho preso treni, aerei e macchine... ho passato notti insonni... ho bevuto birra, vino e superalcolici... ho conosciuto tante belle situazioni... ho scoperto che ci sono ancora tante persone che si sbattono per il semplice gusto di farlo... ho avuto piacevoli compagni di viaggio... ho conosciuto meglio il personaggio Davide Lipari, perché di personaggio si tratta; uno di quelli fatto apposta per stare sul palco. Ma non sono mai tornato a casa pentendomi del fatto di aver speso tempo, soldi e ferie ad inseguire il suo dirty blues; perché le sue performance live non sono mai uguali, se non nel ringraziamento alla sua chitarra italiana Eko. Sarà forse per questo che dopo un'esaltante serata a Livorno all'Officina Metropolis, in cui il simpatico e appassionato proprietario ha dato veramente fuori di matto per il duo romano già al sound check, si è deciso senza tentennamenti di prendere il treno e seguire il progetto OneMan100%Bluez anche nella successiva tappa milanese al Nidaba Theatre, zona navigli. Qui oltre a scatenare un pathos caldo... sudato... vivo come solo certe performance blues sanno essere il Dio del R'n'R' ci ha regalato una jam tra un emozionato Ruggero e Bob Margolin - leggendario chitarrista dell'ancor più leggendario Muddy Waters – che a parole sue dice di venire da molto lontano; ma, con il sound di Davide Lipari si sente come se fosse a casa. Robba da cazzo dritto solo ad ascoltare.
Poi ci sono altri concerti; dai piccoli club di provincia ai ristoranti e mercati francesi di Digione, dal Big Mama tempio del blues romano difficile da accedere e da accendere ai concerti di strada; il tutto a farci capire che non bisogna mai scordarsi da dove si è partiti... soprattutto con l'attuale prezzo della benzina... che a fare il pieno di km caro costa fare il musicista. Il nostro ha deciso di farlo “on the road” con le mani di giorno sul volante e di notte sulle corde della sua preziosa chitarra italiana; mani che con le luci soffuse dei palchi sembrano due ragni impazziti a ipnotizzarti lo sguardo, mentre le dita si sciolgono in un blues sincero, crudo, essenziale... che ha un altro valore... come quando paghi in contanti.
Poi c'è la trasferta a Berlino:
Andare a Berlino attualmente ha sempre il suo fascino, andarci per vedere due concerti di Davide Lipari in due giorni, insieme a due carissimi amici, ne ha minimo due volte di più di fascino, godersi dal vivo una manifestazione che premia il vincitore offrendogli la possibilità di partecipare ai maggiori festival blues europei aggiunge poi un pathos epico... come l'inebriante leggerezza dell'essere che non tutti sono disposti a viversi.
Venerdí 18 marzo; White Trash; 6 euro:
Arrivare al White Trash, a due passi da Alexander Platz, e vedere nell'insegna luminosa del locale la scritta Live: Davide Lipari + Squadra (Omega per intenderci) in vecchio stile concerti a Las Vegas non ha prezzo... come pagare un biglietto di ingresso quando si ha l'accredito. Rispetto alle altre volte che ero stato in questo locale oggi ce lo godiamo al piano di sotto... ma la sostanza non cambia, immaginatevi un posto trash; beh il doppio... il tempo giusto di goderci una birra offerta dal buon Davide, visibilmente emozionato per l'esordio berlinese; e di capire che la spilletta del locale dataci dal barman insieme alle birre non è un simpatico omaggio ma il gettone del vuoto a rendere... italian style. Davide e Ruggero salgono sul palco e inizia lo spettacolo; dopo un paio di giri, in cui Ruggero picchia sulla batteria tutta la tensione, la situazione si scalda. La gente si avvicina sempre di più al palco... in poco tempo mi rendo conto di essere accerchiato dalle truppe di giovani tedeschi che sembrano apprezzare il blues made in italy... si passa dai ritmi vertiginosi be what you say, all'introspettiva Moanin'for Africa, c'è chi interrompe il concerto perché vuole una copia del disco ma non può aspettare perché deve andare via, c'è un ambiente caldo e danzereccio... lo show alla fine è esaltante e a guardarmi intorno non mi sembra di essere l'unico a pensarlo. Dopo poco meno di un'ora oltre al concerto di Davide finisce anche lo stato di digiuno; saliamo infatti al piano di sopra per gustarci il King Elvis... il panino che ti fa sentire re per una notte, ma anche la mattina dopo quando sei seduto sulla tazza del cesso. Di sotto si continua a suonare e noi con lo stomaco pieno ci accorgiamo di aver perso le tracce di Davide e Ruggero; ma per fortuna non ci perdiamo una devastante performance della Squadra Omega... un sound inquietante, avvolgente come il fumo sparato dal tecnico degli effetti... senza sosta; come spesso succede a Roma rimpiango di essermeli persi nella loro performance live al Sinister Noise. Usciti dal White Trash si apre un'altra notte; ma come diceva Diego Abatantuomo, nel Ras del quartiere nell'ormai lontano 1983, questa è tutta un'altra storia e non so se ho voglia di raccontarvela.
Sabato 19 marzo; Kulturbrauerei; 15 euro:
Il Kulturbrauerei è un vecchio birrificio poco distante dalla stazione metro di Eberswaldert Str. riabilitato dopo anni di disuso in un centro culturale; già dal nome birrificio culturale si capisce come i teutonici sappiano rivitalizzare il suolo cittadino tralasciando gli aspetti più commerciali a differenza di quei centri che invadono la nostra città. Arriviamo giusto in tempo per goderci la performance di Davide... ci siamo infatti lasciati rapire da un sabato berlinese che meteorologicamente richiama una delle migliori giornate primaverili romane; shopping in diversi negozi di dischi... giri in diversi mercati... suole consumate alla continua scoperta di prospettive interessanti... e un modo di vivere la città con educazione civica, quella per cui noi italiani sembriamo aver fatto troppo spesso sega a scuola; queste sono le giustificazioni di un clima decisamente diverso nonostante il sole e la temperatura simile.
Il posto è fantastico... complimenti all'organizzazione per la scelta... la sala è piena... l'acustica è una bomba... la birra costa 3 euro e questa volta faccio il pieno di gettoni del vuoto a rendere senza fraintendimenti... alla fine l'unica cosa che non si può riciclare è il fegato del sottoscritto.
Davide e Ruggero salgono sul palco dopo gli Howlin' Bill - che alla fine vinceranno la manifestazione. Devo dire che a conti fatti mi erano piaciuti di più i norvegesi Vidar Busk & His Bubble Of Trouble con la loro propensione rockabilly o la performance live della Latvian Blues Band, un vero spettacolo dal vivo – e siamo tutti un pò emozionati ... il presentarote annuncia il duo romano e Davide si infila gli occhiali da sole ... Ruggero attacca e in poco più di venti minuti arrivano Be what you say, Homicide Blues, Walk Walk Walk, Devil gave me a drink e Different End Boggie. Cinque pezzi originali... non c'è bisogno di rievo-cover ; il buon Davide Lipari rimane seduto sullo sgabello... è la platea a scuotersi muovendo le chiappe; non ci sono virtuosismi e assoli... ma solo un fottuto duo che ha stile da vendere. La giuria forse non se ne è accorta... ma al banchetto vendite allestito dall'organizzazione corre voce che il progetto OneMan100%Bluez il giorno dopo non abbia avuto problemi di peso al check-in dell'aeroporto; infatti rispetto all'andata la borsa con le copie di Southern Jellyfish si è notevolmente alleggerita.
Nel concludere ringrazio tutti quelli che qui hanno partecipato, ospitato, accompagnato, finanziato, supportato e sopportato questa piacevole esperienza dall'inizio alla fine. Ma il Boggie ha sempre una finale diverso e ho la strana sensazione che abbiamo appena iniziato.
[Freddie Koratella aka Dj Dead Music]
Perché dalla mia recensione del suo primo disco You, me and her è passato poco meno di un anno... e a volte, se ci si impegna... ma neanche troppo, in un anno possono succedere veramente tante cose. Da quelle poche righe, scritte in una di quelle notti in cui il cervello non ne vuole proprio sapere di mettersi in stand-by, si è cementato infatti un rapporto che ha portato a diverse serate in comune fino all'uscita del suo secondo disco Southern Jellyfish che, oltre alla collaborazione musicale con Ruggero Solli, che lo accompagna alla batteria, e una coproduzione di diverse label (Brigadisco – Blues made in Italy – Snakes Studio) vanta anche la partnership della Dead Music.
E proprio per promuovere il suo nuovo disco fresco di uscita che Davide Lipari, in arte OneMan100%Bluez, ha organizzato in quel di Marzo, il mese più pazzarello dell'anno, un Tour che lo ha visto attraversare l'Italia, la Francia e la Germania macinando Km in quelle strade che se prese nel verso giusto possono farti arrivare lontano.
Io, che fermo non so stare, quando ho potuto l'ho seguito in questa avventura che lo ha portato anche a Berlino a rappresentare, insieme a Ruggero, i colori italiani durante la manifestazione del 1st EUROPEAN BLUES CHALLENGE; ho preso treni, aerei e macchine... ho passato notti insonni... ho bevuto birra, vino e superalcolici... ho conosciuto tante belle situazioni... ho scoperto che ci sono ancora tante persone che si sbattono per il semplice gusto di farlo... ho avuto piacevoli compagni di viaggio... ho conosciuto meglio il personaggio Davide Lipari, perché di personaggio si tratta; uno di quelli fatto apposta per stare sul palco. Ma non sono mai tornato a casa pentendomi del fatto di aver speso tempo, soldi e ferie ad inseguire il suo dirty blues; perché le sue performance live non sono mai uguali, se non nel ringraziamento alla sua chitarra italiana Eko. Sarà forse per questo che dopo un'esaltante serata a Livorno all'Officina Metropolis, in cui il simpatico e appassionato proprietario ha dato veramente fuori di matto per il duo romano già al sound check, si è deciso senza tentennamenti di prendere il treno e seguire il progetto OneMan100%Bluez anche nella successiva tappa milanese al Nidaba Theatre, zona navigli. Qui oltre a scatenare un pathos caldo... sudato... vivo come solo certe performance blues sanno essere il Dio del R'n'R' ci ha regalato una jam tra un emozionato Ruggero e Bob Margolin - leggendario chitarrista dell'ancor più leggendario Muddy Waters – che a parole sue dice di venire da molto lontano; ma, con il sound di Davide Lipari si sente come se fosse a casa. Robba da cazzo dritto solo ad ascoltare.
Poi ci sono altri concerti; dai piccoli club di provincia ai ristoranti e mercati francesi di Digione, dal Big Mama tempio del blues romano difficile da accedere e da accendere ai concerti di strada; il tutto a farci capire che non bisogna mai scordarsi da dove si è partiti... soprattutto con l'attuale prezzo della benzina... che a fare il pieno di km caro costa fare il musicista. Il nostro ha deciso di farlo “on the road” con le mani di giorno sul volante e di notte sulle corde della sua preziosa chitarra italiana; mani che con le luci soffuse dei palchi sembrano due ragni impazziti a ipnotizzarti lo sguardo, mentre le dita si sciolgono in un blues sincero, crudo, essenziale... che ha un altro valore... come quando paghi in contanti.
Poi c'è la trasferta a Berlino:
Andare a Berlino attualmente ha sempre il suo fascino, andarci per vedere due concerti di Davide Lipari in due giorni, insieme a due carissimi amici, ne ha minimo due volte di più di fascino, godersi dal vivo una manifestazione che premia il vincitore offrendogli la possibilità di partecipare ai maggiori festival blues europei aggiunge poi un pathos epico... come l'inebriante leggerezza dell'essere che non tutti sono disposti a viversi.
Venerdí 18 marzo; White Trash; 6 euro:
Arrivare al White Trash, a due passi da Alexander Platz, e vedere nell'insegna luminosa del locale la scritta Live: Davide Lipari + Squadra (Omega per intenderci) in vecchio stile concerti a Las Vegas non ha prezzo... come pagare un biglietto di ingresso quando si ha l'accredito. Rispetto alle altre volte che ero stato in questo locale oggi ce lo godiamo al piano di sotto... ma la sostanza non cambia, immaginatevi un posto trash; beh il doppio... il tempo giusto di goderci una birra offerta dal buon Davide, visibilmente emozionato per l'esordio berlinese; e di capire che la spilletta del locale dataci dal barman insieme alle birre non è un simpatico omaggio ma il gettone del vuoto a rendere... italian style. Davide e Ruggero salgono sul palco e inizia lo spettacolo; dopo un paio di giri, in cui Ruggero picchia sulla batteria tutta la tensione, la situazione si scalda. La gente si avvicina sempre di più al palco... in poco tempo mi rendo conto di essere accerchiato dalle truppe di giovani tedeschi che sembrano apprezzare il blues made in italy... si passa dai ritmi vertiginosi be what you say, all'introspettiva Moanin'for Africa, c'è chi interrompe il concerto perché vuole una copia del disco ma non può aspettare perché deve andare via, c'è un ambiente caldo e danzereccio... lo show alla fine è esaltante e a guardarmi intorno non mi sembra di essere l'unico a pensarlo. Dopo poco meno di un'ora oltre al concerto di Davide finisce anche lo stato di digiuno; saliamo infatti al piano di sopra per gustarci il King Elvis... il panino che ti fa sentire re per una notte, ma anche la mattina dopo quando sei seduto sulla tazza del cesso. Di sotto si continua a suonare e noi con lo stomaco pieno ci accorgiamo di aver perso le tracce di Davide e Ruggero; ma per fortuna non ci perdiamo una devastante performance della Squadra Omega... un sound inquietante, avvolgente come il fumo sparato dal tecnico degli effetti... senza sosta; come spesso succede a Roma rimpiango di essermeli persi nella loro performance live al Sinister Noise. Usciti dal White Trash si apre un'altra notte; ma come diceva Diego Abatantuomo, nel Ras del quartiere nell'ormai lontano 1983, questa è tutta un'altra storia e non so se ho voglia di raccontarvela.
Sabato 19 marzo; Kulturbrauerei; 15 euro:
Il Kulturbrauerei è un vecchio birrificio poco distante dalla stazione metro di Eberswaldert Str. riabilitato dopo anni di disuso in un centro culturale; già dal nome birrificio culturale si capisce come i teutonici sappiano rivitalizzare il suolo cittadino tralasciando gli aspetti più commerciali a differenza di quei centri che invadono la nostra città. Arriviamo giusto in tempo per goderci la performance di Davide... ci siamo infatti lasciati rapire da un sabato berlinese che meteorologicamente richiama una delle migliori giornate primaverili romane; shopping in diversi negozi di dischi... giri in diversi mercati... suole consumate alla continua scoperta di prospettive interessanti... e un modo di vivere la città con educazione civica, quella per cui noi italiani sembriamo aver fatto troppo spesso sega a scuola; queste sono le giustificazioni di un clima decisamente diverso nonostante il sole e la temperatura simile.
Il posto è fantastico... complimenti all'organizzazione per la scelta... la sala è piena... l'acustica è una bomba... la birra costa 3 euro e questa volta faccio il pieno di gettoni del vuoto a rendere senza fraintendimenti... alla fine l'unica cosa che non si può riciclare è il fegato del sottoscritto.
Davide e Ruggero salgono sul palco dopo gli Howlin' Bill - che alla fine vinceranno la manifestazione. Devo dire che a conti fatti mi erano piaciuti di più i norvegesi Vidar Busk & His Bubble Of Trouble con la loro propensione rockabilly o la performance live della Latvian Blues Band, un vero spettacolo dal vivo – e siamo tutti un pò emozionati ... il presentarote annuncia il duo romano e Davide si infila gli occhiali da sole ... Ruggero attacca e in poco più di venti minuti arrivano Be what you say, Homicide Blues, Walk Walk Walk, Devil gave me a drink e Different End Boggie. Cinque pezzi originali... non c'è bisogno di rievo-cover ; il buon Davide Lipari rimane seduto sullo sgabello... è la platea a scuotersi muovendo le chiappe; non ci sono virtuosismi e assoli... ma solo un fottuto duo che ha stile da vendere. La giuria forse non se ne è accorta... ma al banchetto vendite allestito dall'organizzazione corre voce che il progetto OneMan100%Bluez il giorno dopo non abbia avuto problemi di peso al check-in dell'aeroporto; infatti rispetto all'andata la borsa con le copie di Southern Jellyfish si è notevolmente alleggerita.
Nel concludere ringrazio tutti quelli che qui hanno partecipato, ospitato, accompagnato, finanziato, supportato e sopportato questa piacevole esperienza dall'inizio alla fine. Ma il Boggie ha sempre una finale diverso e ho la strana sensazione che abbiamo appena iniziato.
[Freddie Koratella aka Dj Dead Music]
Feedback:
not yet, probably nobody cares, or nobody cared enough to tell something. Also: nobody reads komakino.
Leave a feedback about this post, or don't.
your sweet name:
your IMPORTANT text:
url:
icon: will be resized 30x30pxl
your IMPORTANT text:
url:
icon: will be resized 30x30pxl