Giovanni Hanninen
Rendering the city
28/10-25/11 Milano,
Assab One, via Assab 1, ingr. gratuito
| enrico gregorio
Esistono molti modi di comunicare attraverso la fotografia. E ne esistono altrettanti che invece non
comunicano niente, anzi che ti infastidiscono soltanto, come i migliaia di inviti a votare le proprie foto per
il concorso leica 24x36. Non so se a qualcuno è capitato lo stesso, però su diversi social network un sacco
di utenti che non sentivo da una vita si sono improvvisamente materializzati per invitarmi a votare i loro
gioielli fotografici. Naturalmente non ho votato niente.
Giovanni Hanninen, milanese, invece è nella sottile categoria di quelli che con la macchina fotografica in mano hanno qualcosa da dire. Lo aveva già dimostrato alla mostra “Milano Un Minuto Prima”, tenutasi quest'estate, dove il tema era appunto raccontare una città contraddittoria e affascinante come Milano. Lui c'era riuscito con uno sguardo razionale ma anche vivo, mostrando alcuni cantieri della fiera expo 2015. Costantemente presente era la presenza umana, considerata un elemento importante quanto gli edifici architettonici raffigurati, o i cantieri. L'interrogativo che ne nasceva era: lo spazio intorno a noi si sta evolvendo a misura di uomo?
Ed è proprio da questa convinzione che si sviluppa la sua nuova mostra Rendering The City, che si terrà a Milano dal ventotto ottobre al ventisette novembre. Avete presente quelle elaborazioni grafiche un po' noiose di edifici che verranno costruiti? Una volta si facevano i modellini, oggi, si utilizzano queste elaborazioni, con gli alberelli, le personcine senza volto e perfino le ombre. Tutto a uso espositivo, per dare un'idea. Ecco quelle elaborazioni sono dette Rendering, e proprio dal ribaltamento di questo concetto che ha inizio la mostra di Hanninen. Raffigurare questi edifici una volta realizzati per cogliere come si sono trasformati una volta avuto l'inizio l'interazione con le persone.
Uno sguardo intelligente sulle grandi trasformazioni urbane descritte come con i cantieri per la Expo 2015, per non dimenticare l'importanza della vivibilità degli spazi; e la costante attenzione alle persone ancora una volta al centro delle sue immagini. Per comunicare qualcosa per l'appunto. Andate a fare un giro a “Rendering The City”, l'ingresso e gratuito, e poi mi dite se vi ha fatto lo stesso effetto delle foto dei gattini che avete visto per leica 24x36.
Per maggiori informazioni visita: hanninen.it/../rendering-the-city/
Immagini coperte da Copyright © Giovanni Hänninen
All rights reserved / Tutti i diritti riservati
Giovanni Hanninen, milanese, invece è nella sottile categoria di quelli che con la macchina fotografica in mano hanno qualcosa da dire. Lo aveva già dimostrato alla mostra “Milano Un Minuto Prima”, tenutasi quest'estate, dove il tema era appunto raccontare una città contraddittoria e affascinante come Milano. Lui c'era riuscito con uno sguardo razionale ma anche vivo, mostrando alcuni cantieri della fiera expo 2015. Costantemente presente era la presenza umana, considerata un elemento importante quanto gli edifici architettonici raffigurati, o i cantieri. L'interrogativo che ne nasceva era: lo spazio intorno a noi si sta evolvendo a misura di uomo?
Ed è proprio da questa convinzione che si sviluppa la sua nuova mostra Rendering The City, che si terrà a Milano dal ventotto ottobre al ventisette novembre. Avete presente quelle elaborazioni grafiche un po' noiose di edifici che verranno costruiti? Una volta si facevano i modellini, oggi, si utilizzano queste elaborazioni, con gli alberelli, le personcine senza volto e perfino le ombre. Tutto a uso espositivo, per dare un'idea. Ecco quelle elaborazioni sono dette Rendering, e proprio dal ribaltamento di questo concetto che ha inizio la mostra di Hanninen. Raffigurare questi edifici una volta realizzati per cogliere come si sono trasformati una volta avuto l'inizio l'interazione con le persone.
Uno sguardo intelligente sulle grandi trasformazioni urbane descritte come con i cantieri per la Expo 2015, per non dimenticare l'importanza della vivibilità degli spazi; e la costante attenzione alle persone ancora una volta al centro delle sue immagini. Per comunicare qualcosa per l'appunto. Andate a fare un giro a “Rendering The City”, l'ingresso e gratuito, e poi mi dite se vi ha fatto lo stesso effetto delle foto dei gattini che avete visto per leica 24x36.
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