Pare che in Spagna fino al secolo scorso alcune madri portassero i propri figli a una statua del famoso artista e architetto Mateo e che gli facessero loro battere la testa contro nella speranza di inculcare in loro un pò di senno.
I Marionette Id sono nati in Ungheria, ma in qualche modo devono aver sbattuto il muso da piccoli, se non con le opere del celebre direttore dell'accademia di Cordoba, quantomeno con i bicipiti di marmo e le cinghie delle chitarre in bauxite di Isis, Russian Circles. La cosa ha dato i suoi frutti e sinceramente il loro nuovo Alluvion oltre ad avere molto senno è un disco decisamente adatto ai paesaggi di Roma insolitamente innevati di questi giorni. Il loro cantato ha sorprendenti vicinanze timbriche con quello dei nostri amati Justine Dusk, ma più di tutto va apprezzato per certe atmosfere intense e malinconiche alla Aereogramme e una prossimità conifera a quel tipo di ghiaccio velenoso sotto la materia incandescente del seminale Kollapse dei Breach. Per certi aspetti le loro muraglie immaginarie e nuvolesche ricordano il volo leggero dei loro compagni di etichetta En Plein Air e Seven mile journey, di cui abbiam parlato più volte con il megafono.
Forse non ne hanno lo spirito terso ed etereo, ma la cavernosità del basso e una propensione all'impennata metal conferisce al tutto una propria personalità. Benvenuti anche a loro nella setta dei Cultori della Luna. Ci sa che anche a Budapest è pieno di betulle.
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It seems that in Spain until the last century some mothers bring their children to a statue of the famous artist and architect Mateo and that they make them beat their head against the stone, hoping to instill in them a little of common sense.
Marionette Id are from Hungary, but, somehow, if not with the works of famous conductor of the Academy of Cordoba, they must have slammed their face against the marble biceps and the bauxite guitar straps of Isis, Russian Circles. It has paid off and sincerely Alluvion, besides a very good sense, is very suitable to the snowy landscapes of the unusual Rome of these days.
Their singing has got surprisingly close timbres with our beloved Justine Dusk, but most of all it is appreciated for some intense atmospheres and melanchony à la Justine Dusk and a proximity to that kind of poisonous ice under the incandescent matter of the seminal Kollapse, by Breach.
For some reasons, their imaginary and cloudy walls recall some light flights à En Plein Air and Seven Mile Journey, label mates, of which we have spoken several times with the megaphone.
Maybe they do not have the spirit clear and ethereal, but the depth of bass and a propensity to soaring metal gives everything its own personality. Welcome to them in the cult of the Moon. We know that Budapest is full of birch trees.
I Marionette Id sono nati in Ungheria, ma in qualche modo devono aver sbattuto il muso da piccoli, se non con le opere del celebre direttore dell'accademia di Cordoba, quantomeno con i bicipiti di marmo e le cinghie delle chitarre in bauxite di Isis, Russian Circles. La cosa ha dato i suoi frutti e sinceramente il loro nuovo Alluvion oltre ad avere molto senno è un disco decisamente adatto ai paesaggi di Roma insolitamente innevati di questi giorni. Il loro cantato ha sorprendenti vicinanze timbriche con quello dei nostri amati Justine Dusk, ma più di tutto va apprezzato per certe atmosfere intense e malinconiche alla Aereogramme e una prossimità conifera a quel tipo di ghiaccio velenoso sotto la materia incandescente del seminale Kollapse dei Breach. Per certi aspetti le loro muraglie immaginarie e nuvolesche ricordano il volo leggero dei loro compagni di etichetta En Plein Air e Seven mile journey, di cui abbiam parlato più volte con il megafono.
Forse non ne hanno lo spirito terso ed etereo, ma la cavernosità del basso e una propensione all'impennata metal conferisce al tutto una propria personalità. Benvenuti anche a loro nella setta dei Cultori della Luna. Ci sa che anche a Budapest è pieno di betulle.
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It seems that in Spain until the last century some mothers bring their children to a statue of the famous artist and architect Mateo and that they make them beat their head against the stone, hoping to instill in them a little of common sense.
Marionette Id are from Hungary, but, somehow, if not with the works of famous conductor of the Academy of Cordoba, they must have slammed their face against the marble biceps and the bauxite guitar straps of Isis, Russian Circles. It has paid off and sincerely Alluvion, besides a very good sense, is very suitable to the snowy landscapes of the unusual Rome of these days.
Their singing has got surprisingly close timbres with our beloved Justine Dusk, but most of all it is appreciated for some intense atmospheres and melanchony à la Justine Dusk and a proximity to that kind of poisonous ice under the incandescent matter of the seminal Kollapse, by Breach.
For some reasons, their imaginary and cloudy walls recall some light flights à En Plein Air and Seven Mile Journey, label mates, of which we have spoken several times with the megaphone.
Maybe they do not have the spirit clear and ethereal, but the depth of bass and a propensity to soaring metal gives everything its own personality. Welcome to them in the cult of the Moon. We know that Budapest is full of birch trees.
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