Enrico Le Pera qui è poeta e acrobata della parola, un glottoteta.
Urti e Canti - edito da Ensemble - è un gioiellino in versi, quasi senza punteggiatura come senza freni.
Ecco, Le Pera ha la virtuosa padronanza di saper guidare i versi senza freni. Non so se se ne riesce a trarne il senso. Il poeta è lui, non io.
Poi è già regista, produttore esecutivo, docente di Tecnologie dell'informazione e della comunicazione.
Lo conobbi - si fa per dire, tempus fugit e tempus hocus pocus - un milione d'anni fa grazie all'amico comune Francesco Petricca, che in questo volumetto di poesie cura le brillanti ed esoteriche illustrazioni dal cuore MS Paint futurista.
Fu lo stesso Petricca a farmi scoprire Tommaso Landolfi, sbirciando fra le sue appassioante letture, e quindi a confrontarmi con la definizione atletica di glossopoieta, o giù di lí.
Scoprire poi una delle poesie di Le Pera con titolo Landolfiana, e godere - questa volta - delle sue piroette pittoriche con la parola, ha chiuso per me un cerchio perfetto, iniziato una volta suonando insieme in un garage Alison - Souvlaki Space Station degli Slowdive, e seguendo poi lui e Petricca con il post-punk dei best-kept-secret Oblomov tra un concerto e l'altro sino a perderci completamente di vista.
Sinceramente e oggettivamente, una scrittura brillante, piena di sorprese e capacità. Un volumetto degno di nota.
Sarei curioso di conoscere le date di ogni poesia. Per la ristampa, oltre alle citazioni Cohen e Michiaux, ne aggiungerei giusto una di Landolfi: "Insomma l'amico ed io non possiamo patire la luna".
Urti e Canti - edito da Ensemble - è un gioiellino in versi, quasi senza punteggiatura come senza freni.
Ecco, Le Pera ha la virtuosa padronanza di saper guidare i versi senza freni. Non so se se ne riesce a trarne il senso. Il poeta è lui, non io.
Poi è già regista, produttore esecutivo, docente di Tecnologie dell'informazione e della comunicazione.
Lo conobbi - si fa per dire, tempus fugit e tempus hocus pocus - un milione d'anni fa grazie all'amico comune Francesco Petricca, che in questo volumetto di poesie cura le brillanti ed esoteriche illustrazioni dal cuore MS Paint futurista.
Fu lo stesso Petricca a farmi scoprire Tommaso Landolfi, sbirciando fra le sue appassioante letture, e quindi a confrontarmi con la definizione atletica di glossopoieta, o giù di lí.
Scoprire poi una delle poesie di Le Pera con titolo Landolfiana, e godere - questa volta - delle sue piroette pittoriche con la parola, ha chiuso per me un cerchio perfetto, iniziato una volta suonando insieme in un garage Alison - Souvlaki Space Station degli Slowdive, e seguendo poi lui e Petricca con il post-punk dei best-kept-secret Oblomov tra un concerto e l'altro sino a perderci completamente di vista.
Sinceramente e oggettivamente, una scrittura brillante, piena di sorprese e capacità. Un volumetto degno di nota.
Sarei curioso di conoscere le date di ogni poesia. Per la ristampa, oltre alle citazioni Cohen e Michiaux, ne aggiungerei giusto una di Landolfi: "Insomma l'amico ed io non possiamo patire la luna".
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