Brian McBride esordisce su palco dicendo che Loro, l'ensemble Stars of the Lid, ovvero Lui e Adam Wiltzie, accompagnati in questo primo (e immagino unico..) tour italiano da un terzetto d'archi composto da giovani fanciulle, beh, sí, sono un pò tutti straniti e di cattivo umore, perchè nell'organizzare questo tour - raccontava - avevano ricevuto tante email e messaggi di ippippurrà ed evviva dall'italia, e invece poi alla fine ai concerti di Torino e Ravenna c'erano state se non poche, pochissime persone, e allora Brian diceva che c'era qualcosa che non gli tornava, e si sentiva come a dire, un pò preso in giro. Un pò noi del pubblico la si è presa a ridere, - non saprei dire se il tono di Brian fosse stato totalmente serioso o Vi alenasse anche un pò di humour per l'ironia della Loro sorte.. cmq un pò mi ha messo tristezza e un pò la mia risata era per dire 'cari, siete in italia, e, a roma, peggio, - e anzi che stasera c'è roma vs. manchester in tv e l'Init è piuttosto pieno'..
Fatta questa premessa, la Loro requiem ebbe inizio.
Immaginate un viaggio astrale lungo la distanza che va dal bagnasciuga di una spiaggia lisergica all'onda che come fosse il respiro del mare va e viene in una placida giornata invernale rabbuiata a mezzogiorno: questo è stato il movimento respiratorio della Musica degli Stars of the Lid la scorsa sera. - Brian e Adam erano ai lati delle tre fanciulle, i due a chitarre e synth, le tre su due violini e cello. Le giovani vergini mi sembravano terrozzizate dal freddo sguardo di Adam, come fosse il Loro insegnante di solfeggio, che frusta Loro le dita usando l'archetto: mia impressione, - le tre sembrano cmq divertirsi, è palese, certo, non come a suonare un ballo irlandese, - ma sono Loro che suonano e pompano sangue in quel cuore di classicismo e shoegaze da camera, - che shoegaze nemmeno è, - è più un ambient, in via ineluttabile strumentale, dove le chitarre, usate su delay e controdelay eliminano il tocco della pennata del plettro aprendo l'audio con pedali volume, come a montare una serie di arcate sonore che si fondono con i violini ed elettronica minimale.
Una suite di 5 pezzi, dai 10 ai 15 minuti ognuna, se non erro, una colonna sonora per un viaggio verso il sole, lungo uno spazio altrimenti muto. Brian fa abbassare quasi a spegnere le luci, rischiando la buona notte collettiva, io ho desiderato avere tra le mani una tazza fumante di camomilla invece che una birra fredda, - ma soprattutto una poltroncina, magari una sedia a dondolo, - penso sarebbe stato ottimale per cullarmi in quella scia onirica. - Fortunatamente c'erano le tre pulzelle da guardare e ancora un pò illuminate, altrimenti eravamo tutti vittime volenti di Orfeo, e chiudere gli occhi era l'unico destino.
Poi gli Stars of the Lid non ci avvertono avevano finito, salutano e vanno via.. qualcuno prova ad applaudire, che tornino sul palco, ma niente, - mi giunge voce che Brian si fosse offeso che durante il concerto ci fosse stata gente che chiacchierava.. che diamine.. ok che una ragazza accanto a me a bisbigliato 10 min al cellulare con un'amica, però noi eravamo tutti lí per Loro..
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(20/12/2007 18:45:00 - ip: 84.221...)
bella recensione, davvero. tuttavia vi sono un paio di errata corrige da segnalare: a) a lagnarsi fu adam (il musone);b) l'entrata era 10 euro; c) the strike "incombing" fu motivo di presa male for all.( (della serie meglio tardi...)
(20/12/2007 14:41:00 - ip: 84.223...)
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