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Giuseppe Culicchia

Il Paese delle Meraviglie

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 | pall youhideme
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Il buono dell'estate, anzi, una delle poche di buono dell'estate, - è che riesco a finire un libro in pochi giorni. Ma forse non c'entra nulla con l'estate, - c'entra più con il fatto di non esser 9 ore in ufficio, di cui una di pranzo anche se pranzi in 5 minuti e 30/40 per l'a/r casa-ufficio-casa. - Il che un pò mi riporta alla domanda madre che sembra culminare tra le righe de Il Paese delle Meraviglie di Giuseppe Culicchia, ovvero: come sfuggire ad un mondo del cazzo?
Ambientato nel '77, quando da lontano esplode il punk, quando esplode l'italia con il cemento, la CL, le BR, la tv a colori, l'informazione deviata, - è il 14simo anno della vita di un Attilio aka Attila, cui si fa sempre più chiaro l'orizzonte della propria vita che conduce forzatamente ad un destino prefissato, grigio, massivo e spento, cui sarà improbabile sfuggire salvo facendo al più presto quel Qualcosa, magari suonando i fustini del dixan a mò di batteria sinchè non diverranno veri rullanti e tamburi e poi fuggire a Londra con la sorella in un gruppo punk, e sino ad allora combattendo contro l'ora di religione, il bigottismo, la timidezza del primo amore e facendosi coraggio tramite l'amicizia indissolubile col coetaneo Zazzi, irresistibile giovane nazi-anarchico a suo modo, che tiene scritto odio tutti con la biro sulla tshirt bianca strappata.
Lo spaccato raccontato da Culicchia non potrebbe essere più attuale. - Divertente, ridicolo, appassionante nei suoi capitoli brevi di diario, rabbioso, commovente sino alle lacrime, - e sí, cazzo, bisogna fare qualcosa prima che sia troppo tardi.
Per quel che può contare, Culicchia ha in me un nuovo fan.

"[..] Nostra madre non si limita a leggere i Vangeli a ogni santa messa. Ascolta Radio Maria. Canta nel coro. Partecipa alle gite in torpedone organizzate da don Curio. Dal Papa è già stata sei volte. Da Padre Pio sette. Effetti benefici purtroppo zero. Forse dovrebbe provare con Lourdes. Tra un pellegrinaggio e l'altro batte il paese in cerca di abbonati per il bollettino parrocchiale. Lei però legge solo «Grand Hotel». Sa vita opere e miracoli di Santa Carolina di Monaco. Alice e io invece in chiesa non mettiamo piede. Ai preti siamo allergici da un pezzo. È andata cosí. [..]"
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