An instrumental release of cathartic violence that combines magnificient Zu's metal jazz-core with tantric dissonance of Eraldo Bernocchi's treated guitars. With a disturbing cover-art (like a missing one to Unsane's
catalogue) and equally the album title itself, - the mayem quartet
create waves of frenzied repetitions that lead the listener into an
hypnosis of fierce sounds (The Humiliation Of An Impotent God, as well Fishtank Midget Surfer's opening, - totally percussive, that's porno for drummers). Controversy Over The East Bank
is barely a rest in the middle of restless: an obsessive noisy loop as
background, mesmeric terrifying guitars and baritone winds, while drums
weave evolutions of avant-garde dynamics, almost minimal, - probably
the most accessible and classic (if possible) album's entry, together with excellent Mene Tekel Peres, introduced by a sneeze (electric bass shines with its distortions). Ku Klux Klowns is an experience of noise and chaos in their best experimental form, a scary spectacle similar to being swept by a tsunami (the end of Ignite, Isolate): You look at it saying yourself 'how beautiful', then You die.
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Un disco strumentale di catartica violenza che combina la magnificenza metal jazz-core dei romani Zu con la dissonanza tantrica delle chitarre trattate di Eraldo Bernocchi. - Con un artwork che disturba (sorta di copertina mancata agli Unsane) e un altrettanto scomoda reminiscenza nel titolo stesso dell'album, - il caotico quartetto crea trame di ripetizioni frenetiche che guidano l'ascoltatore in un'ipnosi di suoni feroci (The Humiliation Of An Impotent God, come l'apertura di Fishtank Midget Surfer, totalmente percussiva, - porno per batteristi). Controversy Over The East Bank rappresenta l'unico momento di riposo là dove riposo non c'è: un rumoroso loop ossessivo fa da sfondo a chitarre mesmeriche terrificanti e fiati baritono, mentre le batterie tessono evoluzioni di dinamiche avant-garde, quasi minimali, - probabilmente il momento più accessibile e classico (sempre se possibile) dell'album, insieme all'eccellente Mene Tekel Peres, introdotta da uno starnuto (qui il basso elettrico brilla delle sue distorsioni). Ku Klux Klowns è un'esperienza di noise e caos nella loro miglior forma sperimentale, - uno spaventoso spettacolo simile all'essere travolti da uno tsunami (la fine di Ignite, Isolate): lo guardi e dici a Te stesso 'che bello', - quindi muori.
mp3 (via label):
.o1. I Hate Clowns
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Un disco strumentale di catartica violenza che combina la magnificenza metal jazz-core dei romani Zu con la dissonanza tantrica delle chitarre trattate di Eraldo Bernocchi. - Con un artwork che disturba (sorta di copertina mancata agli Unsane) e un altrettanto scomoda reminiscenza nel titolo stesso dell'album, - il caotico quartetto crea trame di ripetizioni frenetiche che guidano l'ascoltatore in un'ipnosi di suoni feroci (The Humiliation Of An Impotent God, come l'apertura di Fishtank Midget Surfer, totalmente percussiva, - porno per batteristi). Controversy Over The East Bank rappresenta l'unico momento di riposo là dove riposo non c'è: un rumoroso loop ossessivo fa da sfondo a chitarre mesmeriche terrificanti e fiati baritono, mentre le batterie tessono evoluzioni di dinamiche avant-garde, quasi minimali, - probabilmente il momento più accessibile e classico (sempre se possibile) dell'album, insieme all'eccellente Mene Tekel Peres, introdotta da uno starnuto (qui il basso elettrico brilla delle sue distorsioni). Ku Klux Klowns è un'esperienza di noise e caos nella loro miglior forma sperimentale, - uno spaventoso spettacolo simile all'essere travolti da uno tsunami (la fine di Ignite, Isolate): lo guardi e dici a Te stesso 'che bello', - quindi muori.
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not yet, probably nobody cares, or nobody cared enough to tell something. Also: nobody reads komakino.
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