Barbagallo
Ego God
(17tx, 47'54'' - internet release, free or pay as You want download, Barbie Noja 'o7)
| pall youhideme
The album's opening song's title Cows & Sheeps, Lambs & Violins sounds exactly as well as what it promises: a bucolic early morning promenade among future beefs and ovines, - plus a violin. A sincerely pastoral vision. You feel like You're there. Watch out watch your feet walking in the grass.
Then it's a three songs suite, with Carlo Barbagallo's enchanting vocals, - resident demiurge - barely folk, nowhere near electric, if not like a last nude light bulb in an abandoned house on the sea side, - and actually You can hear the sea waves breaking on the shore.
Tracks 5 and 6 are free instrumental sound experiments, recording experiment as well, - then it's from track # 7, Remove Me, that a more proper intimate melodic line takes form: melancholic lyrics, acoustic slide guitars, swinging between dry sounds and a final electronic programming of filtered drums.
The following track For Children is a drumless song, where the percussions are the piano notes and those precise beats on a triangle (right?), a severe tone and mood is not far from that savour dear to Black Heart Procession's tempos, - a majestic choral hymn to the broken lives.
Bed is spectral interlude, psychedelic à la early Pink Floyd, - and later You wouldn't expect a country ballad like You That Choose, - i bet Lee Hazlewood would have loved it.
Oaic (reverse for Ciao, - i know You got that) is simply smart and infectious, - and last track, the album's title, Ego God, is a sort of duet between Barbagallo and a speaking mechanic doll. Just kidding.
Anyway, this album is a hidden gem, You can feel it it's been recorded or thought in isolation, - but it's not depressive or emotional, - it's simply indulging with its inside devil, and turns each inner sadness in a different reading key.
+++
La canzone che apre l'album, Cows & Sheeps, Lambs & Violins, suona esattamente come titola: una bucolica passeggiata di primo mattino tra future bistecche e ovini, - più, un violino. Una figura sinceramente pastorale. E a sentirla, sembra quasi di essere lí. Occhio quindi a cosa pestate.
Quindi c'è una suite di tre canzoni, con l'ammaliante voce di Carlo Barbagallo, demiurgo di questo disco, - ai confini del folk, ma lontanamente elettrico, - se non quanto una nuda lampadina in una casa al mare abbandonata, - ed in effetti si possono sentire le onde che s'infrangono sulla riva ad un certo punto.
Le tracce 5 e 6 sono degli esperimenti sonori liberi, e altrettanti sperimentalismi con le registrazioni, - ma poi è dalla successiva Remove Me, che prende forma una più intima linea melodica: testi malinconici, slide su chitarra acustica, un dondolare tra suoni asciutti e delle percussioni filtrate su dei sample.
La successiva For Children è una canzone senza batteria, o meglio, le percussioni sono gestite dalle note di piano e quei precisi colpi su un triangolo (dico bene?), un tono ed umore severo non lontano da quei sapori cari ai tempi dei Black Heart Procession, - un eccellente inno corale dedicato alle vite spezzate.
Bed è un interludio spettrale, una psichedelia alla primi Pink Floyd, - e la seguente ballata country You That Choose si presenta del tutto inattesa, - e scommeterei che a Lee Hazlewood sarebbe piaciuta.
Oaic (reverse per Ciao, ma lo so che ci sareste arrivati anche da soli) è semplicemente furba e contagiosa nella sua fattura, - mentre l'ultima traccia, quella che dà titolo all'album, Ego God, è una sorta di duetto tra Barbagallo e una bambolina meccanica a cui hanno tirato la corda troppo forte. Scherzo.
Cmq sia, questo disco è una delle Sue gemme nascoste (ai più). Si avverte che è stato registrato e pensato soprattutto in solitudine, - ma è lontano da essere emotivamente depressivo, - anzi, indulge con il proprio diavolo interiore, e rilegge ogni tristezza interiore in una differente chiave di lettura.
Then it's a three songs suite, with Carlo Barbagallo's enchanting vocals, - resident demiurge - barely folk, nowhere near electric, if not like a last nude light bulb in an abandoned house on the sea side, - and actually You can hear the sea waves breaking on the shore.
Tracks 5 and 6 are free instrumental sound experiments, recording experiment as well, - then it's from track # 7, Remove Me, that a more proper intimate melodic line takes form: melancholic lyrics, acoustic slide guitars, swinging between dry sounds and a final electronic programming of filtered drums.
The following track For Children is a drumless song, where the percussions are the piano notes and those precise beats on a triangle (right?), a severe tone and mood is not far from that savour dear to Black Heart Procession's tempos, - a majestic choral hymn to the broken lives.
Bed is spectral interlude, psychedelic à la early Pink Floyd, - and later You wouldn't expect a country ballad like You That Choose, - i bet Lee Hazlewood would have loved it.
Oaic (reverse for Ciao, - i know You got that) is simply smart and infectious, - and last track, the album's title, Ego God, is a sort of duet between Barbagallo and a speaking mechanic doll. Just kidding.
Anyway, this album is a hidden gem, You can feel it it's been recorded or thought in isolation, - but it's not depressive or emotional, - it's simply indulging with its inside devil, and turns each inner sadness in a different reading key.
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La canzone che apre l'album, Cows & Sheeps, Lambs & Violins, suona esattamente come titola: una bucolica passeggiata di primo mattino tra future bistecche e ovini, - più, un violino. Una figura sinceramente pastorale. E a sentirla, sembra quasi di essere lí. Occhio quindi a cosa pestate.
Quindi c'è una suite di tre canzoni, con l'ammaliante voce di Carlo Barbagallo, demiurgo di questo disco, - ai confini del folk, ma lontanamente elettrico, - se non quanto una nuda lampadina in una casa al mare abbandonata, - ed in effetti si possono sentire le onde che s'infrangono sulla riva ad un certo punto.
Le tracce 5 e 6 sono degli esperimenti sonori liberi, e altrettanti sperimentalismi con le registrazioni, - ma poi è dalla successiva Remove Me, che prende forma una più intima linea melodica: testi malinconici, slide su chitarra acustica, un dondolare tra suoni asciutti e delle percussioni filtrate su dei sample.
La successiva For Children è una canzone senza batteria, o meglio, le percussioni sono gestite dalle note di piano e quei precisi colpi su un triangolo (dico bene?), un tono ed umore severo non lontano da quei sapori cari ai tempi dei Black Heart Procession, - un eccellente inno corale dedicato alle vite spezzate.
Bed è un interludio spettrale, una psichedelia alla primi Pink Floyd, - e la seguente ballata country You That Choose si presenta del tutto inattesa, - e scommeterei che a Lee Hazlewood sarebbe piaciuta.
Oaic (reverse per Ciao, ma lo so che ci sareste arrivati anche da soli) è semplicemente furba e contagiosa nella sua fattura, - mentre l'ultima traccia, quella che dà titolo all'album, Ego God, è una sorta di duetto tra Barbagallo e una bambolina meccanica a cui hanno tirato la corda troppo forte. Scherzo.
Cmq sia, questo disco è una delle Sue gemme nascoste (ai più). Si avverte che è stato registrato e pensato soprattutto in solitudine, - ma è lontano da essere emotivamente depressivo, - anzi, indulge con il proprio diavolo interiore, e rilegge ogni tristezza interiore in una differente chiave di lettura.
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