Da piccolo mi ammazzavo dalle risate a vedermi Il mio amico Arnold in TV, - benchè odiassi le risate pre-registrate di sottofondo alle battute, - anzi, forse fu lí che proprio per la primissima volta notai questa cosa delle risate e applausi finti, - nemmeno fossimo a teatro con la clacque, - insomma, che bisogno c'era? Non potevo capire che e quando potevo ridere da me? Di più, mi immaginavo questo tizio che premeva il bottone delle risate e degli applausi a seconda della bisogna.. chissà quanto lo pagavano, - se magari faceva solo quello nella vita. Se aveva dovuto studiare per ottenere quel posto. Se magari aveva una moglie, dei figli, e se magari a volte era costretto a portarsi il lavoro a casa, 'caro non vieni a letto?', - 'no baby, devo finire questa cosa maledetta, la gente deve sapere dove ridere', - 'I love you' - 'I love you too baby'.
Ma sto andando fuori tema. Poi, ricordo, che dopo qualche puntata con la sigla originale della seria, arrivò quella canzoncina che a scuola, alle elementari, con i compagni di classe si cantava cambiandone il nome del soggetto a seconda di chi faceva casino, 'Arnold, Arnold, una ne pensi, cento ne fai..', - a firma di Nico Fidenco, e poi quelle puntate che segnarono la mia vita, tipo quella dove Arnold si metteva un microfono addosso per incastrare gli spietati due bulletti che quotidianamente gli rubavano la merenda, - o la puntata in cui beccava il fratellone Willis, stronato, che si stava facendo una canna in camera da letto, o quella dove i gestori della palestra dove andava il Sig. Drummond non facevano entrare Arnold e il fratello perchè non credevano che una coppia di bambini neri potessero esser stata adottata da un bianco di central park, o l'episodio dove la governante Pearl confessava ad Arnold la sua epilessia, - l'altra dove scopre Kimberly che soffre di bulimia, - o anche quella dove il padre di Dudley (uno degli amichetti di Arnold) aveva un cancro a causa del fumo e nonostante avesse poi rassicurato il figlio che non avrebbe più fumato, a fine episodio si accende di nascosto una sigaretta.. - e poi la puntata dove Arnold incontra Michael Knight di Supercar (un'altra delle mie serie preferite ai tempi), o quella di Mr. T and mr. t..
Per anni poi le repliche di quelle stesse puntate, alle prime ore del mattino o a notte fonda, una condanna.. okay che il piccolo Coleman rimaneva piccolo, però però..
Riviste alcune di quelle puntate anni dopo non ho riso una volta sola. Forse troppo naive come comicità dopo 30 anni. Non che l'età affetti la validità di una buona comicità. Insomma, Charlot mi fa ancora ridere, - ok, altra storia. Ma quella di Diff'rent Strokes, - cosí si chiamava in lingua originale, - credo sia propria del suo tempo (1978/1986), e non oltre, - ma nonostante ciò, in quegli anni, come dicevo, mi sono ammazzato dalle risate grazie ad Arnold.
Ma sto andando fuori tema. Poi, ricordo, che dopo qualche puntata con la sigla originale della seria, arrivò quella canzoncina che a scuola, alle elementari, con i compagni di classe si cantava cambiandone il nome del soggetto a seconda di chi faceva casino, 'Arnold, Arnold, una ne pensi, cento ne fai..', - a firma di Nico Fidenco, e poi quelle puntate che segnarono la mia vita, tipo quella dove Arnold si metteva un microfono addosso per incastrare gli spietati due bulletti che quotidianamente gli rubavano la merenda, - o la puntata in cui beccava il fratellone Willis, stronato, che si stava facendo una canna in camera da letto, o quella dove i gestori della palestra dove andava il Sig. Drummond non facevano entrare Arnold e il fratello perchè non credevano che una coppia di bambini neri potessero esser stata adottata da un bianco di central park, o l'episodio dove la governante Pearl confessava ad Arnold la sua epilessia, - l'altra dove scopre Kimberly che soffre di bulimia, - o anche quella dove il padre di Dudley (uno degli amichetti di Arnold) aveva un cancro a causa del fumo e nonostante avesse poi rassicurato il figlio che non avrebbe più fumato, a fine episodio si accende di nascosto una sigaretta.. - e poi la puntata dove Arnold incontra Michael Knight di Supercar (un'altra delle mie serie preferite ai tempi), o quella di Mr. T and mr. t..
Per anni poi le repliche di quelle stesse puntate, alle prime ore del mattino o a notte fonda, una condanna.. okay che il piccolo Coleman rimaneva piccolo, però però..
Riviste alcune di quelle puntate anni dopo non ho riso una volta sola. Forse troppo naive come comicità dopo 30 anni. Non che l'età affetti la validità di una buona comicità. Insomma, Charlot mi fa ancora ridere, - ok, altra storia. Ma quella di Diff'rent Strokes, - cosí si chiamava in lingua originale, - credo sia propria del suo tempo (1978/1986), e non oltre, - ma nonostante ciò, in quegli anni, come dicevo, mi sono ammazzato dalle risate grazie ad Arnold.
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