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Crimen

Classe criminale

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 | federico immigrato e rifugiato
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Crimen è un film indimenticabile. Forse non famosissimo, ma raccoglie in un solo colpo tutti gli interpreti più stratosferici della migliore commedia italiana. Non sappiamo se i Crimen di Roma, si son ispirati a quella pellicola per scegliere il loro nome. Di sicuro nell'ep d'esordio danno appuntamento nelle stanze dello stesso albergo di Centocelle ad alcune delle sonorità a cui siamo più legati degli anni noventa, tipo i Tar della touch & go, gli indimenticabili Three mile pilot o i Mogwai. Veramente da coccolare.

***


FIeR: Qual'è esattamente il bar dove avete reclutato il Cristo Fluorescente?
Ehm, no, ma vi conoscevate anche prima di intraprendere questo progetto?

L'Abominevole Uomo delle Nevi (batteria Crimen): Praticamente no. C'è stato un solo incontro prima che diventasse il bassista dei Crimen. In quell'occasione parlò incessantemente di montaggio video e videoproiezioni... Il passaggio da pellicole a corde metalliche è stato naturale e indolore!
Visconte Cobram (chitarra/voce Crimen): Io e Fabio suonavamo già da un pò insieme in altre formazioni tutte fallimentari, poi casualmente è uscito fuori questo tizio con un vecchio Vester mai suonato e ci siamo detti: reclutiamolo! La prima volta si presentò alle prove col basso in mano, senza custodia, e infilò il jack nell'amplificatore della chitarra. Un vecchio scrittore diceva che tra la differenza tra un racconto breve e un romanzo è che il primo non può vincere a punti, ma solo per ko.

FIeR: Beh, con questo ep ci avete steso. Ma avevate altri pezzi, o avete preferito concentrarvi su quattro pezzi per logiche di budget?

il Cristo Fluorescente (voce/basso Crimen): Innanzitutto grazie per il complimento! Non conoscevo questa massima, ma fotografa in pieno la questione, sia quella letteraria che musicale. Se pensi alle migliori short stories di Carver, di Bukowski o al Tondelli di Altri Libertini, bastano poche pagine per ritrovarti invischiato rispettivamente nello squallore della provincia americana o in quello dell'Emilia tossica di fine settanta. Con la musica accade grosso modo la stessa cosa: avere a disposizione il tempo limitato di un Ep (anche per motivi di budget), porta con sè il bisogno naturale di giocarsela nel migliore dei modi, mostrando in pochi minuti aspetti anche molto differenti della propria musica.
Le canzoni di Lies hanno preso forma dopo il rilascio del primo demo, lo scorso luglio (2009). Ad ottobre abbiamo iniziato a suonare in giro per Roma e oltre alle cinque tracce del demo sul palco già eseguivamo le bozze dei nuovi pezzi che un anno dopo sarebbero finiti sull'Ep, come Revolution of the Black Tulip e Cold Winter, che in realtà è un pezzo vecchissimo lasciato a decantare in un cassetto in attesa di essere abbastanza bravi da non sciuparne la magia.
Teoricamente avremmo potuto pensare anche di registrare nuovamente qualcosa del demo che forse avrebbe meritato un suono più curato, ma abbiamo preferito continuare ad andare avanti concentrandoci sui nuovi pezzi, facendo di Lies Ep la fotografia di ciò che i Crimen sono oggi.

FIeR: Dunque: Cristo Fluorescente, la fanzine Jesusmile, alcuni indizi sul vostro nome ci fanno risalire ad uno scabroso documento di natura ecclesiastica. Stavate per prendere i voti forse?

Visconte Cobram: fa tutto parte di un piano segreto per conquistare il Vaticano, smantellarlo e farlo diventare un parco divertimenti. Le nostre canzoni, mandate al contrario, contengono tutte messaggi subliminali per reclutare un esercito il cui scopo sarà, appunto, muovere guerra alla santa sede. Gesucristo è stato indubbiamente la prima rockstar, che poi si tratti di un personaggio di fantasia quanto Pippo o Capitan America poco importa. Credo che anche gli amici di Jesusmile la pensino allo stesso modo.
L'Abominevole Uomo delle Nevi: a parte gli scherzi, provo sdegno per chi si crede detentore e diffusore di una verità assoluta. E lo stesso vale per chi non ricerca le proprie verità e accoglie per partito preso quelle di qualcun altro. Una coscienza costruita socialmente ed un'educazione adeguata dovrebbero bastare a rendere l'uomo migliore di ciò che è. Forse questo non basterà, ma la religione non è la risposta.

FIeR: Se non ho capito male alcuni dei vostri componenti provengono dalla zona Torpignattara, Centocelle... come vi spiegate il grandissimo numero di gruppi che a Roma escono fuori da quei quartieri?
Magari negli anni '90 sono serviti ordunque i Centri Sociali?

il Cristo Fluorescente: sia io che Patrizio siamo nati e cresciuti a ridosso di Centocelle, un quartierone popolare con una densità demografica spaventosa. Come in ogni banlieue, c'è un fermento sociale (che spesso diviene culturale) che da altre parti è molto meno marcato, e questo non solo nel campo della musica e in particolare del rock alternativo.
Storicamente, questo quartiere ha da sempre accolto flussi migratori importanti, sia nazionali che internazionali, tanto che oggi ospita la seconda moschea di Roma. La scuola elementare che ho frequentato (che da qualche anno si chiama Iqbal Masih) rimane uno degli ultimi baluardi locali contro il programma di impoverimento culturale voluto dal governo, e da sempre si è battuta in favore dell'integrazione e dei diritti dei bambini immigrati o figli di immigrati [> vedi wiki per la biografia del piccolo Iqbal, ndpall].
Probabilmente, più che l'esperienza dei Centri Sociali negli anni '90, che ha avuto comunque i suoi meriti nel catalizzare certe spinte, è stata la somma di tutti i fattori sociali sopra descritti a porre le basi di questo fermento, di questa predisposizione al confronto che diviene apertura mentale.
A volte, con un pizzico di romanticismo, mi piace pensare a Centocelle come alla Belleville dei libri di Pennac, sebbene anche qui, come da altre parti, negli ultimi anni si sta assistendo ad una preoccupante inversione di marcia tendente al nero.
Estendendo il discorso a tutto il sesto municipio, negli ultimi anni, grazie soprattutto alla massiva riqualificazione del Pigneto (a mio parere un pò posticcia) e all'affermazione del Circolo degli Artisti come tempio dell'indie-rock di qualità, questa parte di città è diventata il punto caldo dell'intellighenzia romana, sebbene per i gruppi come noi, genuinamente fracassoni, quello che manca davvero in questi quartieri sono spazi decenti per suonare, e in questo credo che i Centri Sociali possano rappresentare una chiave di svolta per il futuro.
Mi piacerebbe riportare il rock cittadino nei Centri Sociali, dopo anni di reggae, dub e musica elettronica.
Visconte Cobram: personalmente non ho mai frequentato centri sociali quindi non so quanto la cosa possa essere collegata. Indubbiamente negli anni ho suonato con tantissime persone provenienti dalla mia stessa zona ma non si è mai formata una vera e propria scena. Più che altro, penso che il suonare, per tanti, abbia rappresentato l'alternativa a giornate passate in bisca o in piazza a fare a gara a chi fosse più coatto.
L'Abominevole Uomo delle Nevi: Io sono nato in zona Monteverde ho trascorso l'adolescenza in zona Portuense ho studiato in zona San Lorenzo lavoro in zona Prati e trascorro la maggior parte del tempo in zona Eritrea. Nel mio caso la creatività proviene dall'aver girato il mondo.




FIeR: P.P Not Enough ha un suono abbastanza diverso rispetto a Cold Winter. E' perchè sono state scritte in due periodi diversi, ogni componente del gruppo ha ascolti diversi o perchè in generale vi piace spaziare tra dinamiche contenute e altre più prorompenti?

il Cristo Fluorescente: in realtà sono vere tutte e tre le opzioni. Come dicevamo prima, in un ep devi mostrare in pochi minuti tutto quello che ti frulla in testa. Non potendo contare sulla lunga distanza, le sfumature vengono a volte esasperate e compresse fino ad assumere i tratti di contrasti netti. Quello a cui teniamo di più, a prescindere dai generi toccati, è una coerenza di fondo, un'autenticità, una riconoscibilità che renda ogni pezzo "una canzone dei Crimen" e non una citazione in calce di questo o quel gruppo.
Questa varietà di suoni indubbiamente è dovuta anche agli ascolti che facciamo individualmente ed allo stato d'animo con cui entriamo in sala prove, a volte rabbioso, altre estremamente malinconico. Abbiamo un umore piuttosto variabile, e questo si ripercuote sulla nostra musica.

FIeR: Parliamo di criminalità, il vostro nome è un omaggio al celebre film degli anni 60 di Camerini? Che ne pensate del remake semi trash degli anni' 70?

Visconte Cobram: stiamo aspettando il remake total trash degli anni 80! Sabrina Salerno va rivalutata e santificata!

FIeR: Simone con Fusolab ha avuto in questi anni un ulteriore sguardo ravvicinato sulla scena di questa città. Intanto cosa ti ha dato questa esperienza e cosa ricordi con più piacere di questo progetto?
In generale ti ha avvicinato anche ad aspetti meno piacevoli, diciamo cosí, del tessuto urbano?

il Cristo Fluorescente: quella di Fusolab è stata una bella esperienza durata oltre 5 anni e conclusasi purtroppo non senza ruggini. I ricordi sono molti e alcune amicizie tuttora presenti, anche se in una chiave più intima. Adesso voglio dedicare il mio tempo libero esclusivamente alla musica, ai Crimen e alla ''scena''.
Riguardo gli aspetti meno piacevoli del tessuto urbano a cui accennavi, è quasi fisiologico che nella periferia di una megalopoli come Roma esistano spesso situazioni al limite, dall'ubriacone molesto che prova a fregarti una bottiglia di vodka dallo scaffale mentre sei di sotto a sistemare il cesso, al tizio che organizza un corso pomeridiano alla fine del quale spariscono dei soldi in cassa, al ragazzetto che viene a guardare siti porno sui computer condivisi. Lavorando in un Pronto Soccorso ed essendo ormai cinicamente assuefatto a situazioni assolutamente assurde (dice niente ''Alexandru''?), posso dirti che grossi disordini non ci sono mai stati, anzi, mi ha sempre dato infinitamente più fastidio la spocchia di alcuni sedicenti artisti che per il semplice fatto di esporre le loro croste nel ''tuo'' posto si sentono in diritto di trattarti come un commesso o roba del genere. A queste persone e a molte altre è dedicata ''Do something strange (and you'll be a conceptual artist)'', i 15 secondi di nulla stridente che aprono Lies.

FIeR: Potete parlarci della collaborazione con Kramer... ma ha lavorato con Rober Wyatt!!!

Visconte Cobram: ...ed ha anche suonato in un concerto durato appena 5 minuti (il perché non ce l'ha detto) con GG Allin alla voce (!), Steve Shelley alla batteria (!!), J Mascis alla chitarra (!!!) e lui al basso! Roba da fantascienza.
il Cristo Fluorescente: la collaborazione con Kramer è nata assolutamente per caso. Aveva ascoltato i pezzi del demo sullo space e dopo essersi invaghito di ''You & The Hyperealists'' ci ha scritto dicendoci che gli sarebbe piaciuto lavorare con noi. E' molto difficile spiegare la sensazione di totale stordimento ed esaltazione che ne è seguita, la paura malcelata di star maneggiando qualcosa di più grande di noi, l'ammissione di esserci dentro fino al collo, di voler finalmente, ufficialmente, provare a fare un passo importante. Lo scopritore dei Low ci scriveva dall'altra parte dell'oceano che gli piaceva la nostra roba… assurdo.
Un bell'aneddoto su questa storia, è che mentre aprivo la posta dello space stavo ascoltando ''On Fire'' dei Galaxie 500, di cui Kramer è stato produttore e quarto musicista aggiunto. Mi vengono ancora i brividi a pensarci. La prima volta che ho ascoltato le tracce missate ho pianto come un vitello davanti al computer per una buona mezz'ora.

FIeR: A breve quali sono le vostre scadenze...Mi spiego, vi piacerebbe poter aprire ad un grande gruppo, andare in tour o chiudervi in studio a preparare altri pezzi?

il Cristo Fluorescente: abbiamo già iniziato a buttare giù qualche nuovo pezzo, anche se penso che per il prossimo lavoro ci sarà da aspettare parecchio, se non altro perché dopo la pubblicazione di Lies le nostre casse sono completamente prosciugate. L'intenzione è di suonare il più possibile in giro, soprattutto fuori Roma, iniziando a farci conoscere anche fuori dai confini di questa città per certi versi mostruosa. Il sogno rimane quello di andare in tour all'estero, anche se abbiamo bisogno ancora di un po' di esperienza live prima di poter pensare ad un'eventualità del genere.
A livello locale invece, più che aprire per un grosso nome ci piacerebbe contribuire a consolidare una scena piuttosto circoscritta che in questa città gode di ottima salute, vale a dire quella post-rock/shoegaze. A Roma ci sono decine di gruppi fantastici ascrivibili a questi generi, e se si riuscisse a metterli in contatto, a creare una rete, o meglio ancora un movimento (underground, disperato, forse autistico, siamo d'accordo), sarebbe fantastico.

FIeR: Qual'è il locale dove preferite esibirvi? Simone scrive su Jesusmile, cosa vi piace leggere in generale anche oltre a quello?

il Cristo Fluorescente: ci siamo trovati molto bene al Mentelocale di Palestrina e al Sinister Noise, realtà piuttosto atipiche se messe a confronto con il resto dei locali romani.
Riguardo la letteratura, adoro ''i maledetti'' come Celine, Miller, Hemingway, Bukowski, Kerouac, ma anche letture meno pesanti come Benni e Pennac.
In origine ''Il Cristo Fluorescente'' nasce come titolo di un quasi-romanzo inedito che ho terminato di scrivere oltre un anno fa e che sta uscendo a puntate proprio su Jesusmile. Il mini-reading che eseguiamo ai concerti nell'intro di You & The Hyperealist è tratto da lí.
Attualmente sul termosifone accanto alla tazza del cesso c'è una raccolta di racconti di Carver, assolutamente geniali nella loro inutile staticità.

FIeR: Penso che una delle uscite più interessanti degli ultimi tempi sia quella dei Fine before you came. Se loro non sfondano ha senso continuare? Domanda retorica, ma quali sono le cose che vi sono piaciute di più ultimamente?

Visconte Cobram: personalmente l'unico gruppo italiano che ascolto ultimamente è Il Teatro degli Orrori. Purtroppo ultimamente non riesco a trovare gruppi italiani che mi attirino. I dischi che ho ascoltato di più nell'ultimo anno sono stati "Davy" dei Coconut Records e "Teargarden by Kaleidyscope Vol.1" degli Smashing Pumpkins, oltre al più datato "Big Thing" dei Duran Duran.
L'Abominevole Uomo delle Nevi: Sono un fan dei FBYC. Li ho visti tre volte dal vivo e sono stati eccezionali in tutte e tre le occasioni. Hanno una potenza live spaventosa, i pezzi sono coinvolgenti e stravolgenti dal punto di vista dell'originalità (qualità che apprezziamo molto e che ricerchiamo sempre nelle nostre canzoni) e sono tutti da urlare. Hanno un approccio veramente rock e si divertono come matti. Acquistai il loro terzo disco (quarto se si include lo split con gli As a Commodore) proprio ad un loro live ed il resto l'ho scaricato gratuitamente. Una mossa molto apprezzata che abbiamo deciso di riproporre. I nostri brani, sia quelli del demo che quelli di Lies Ep, saranno scaricabili gratuitamente non appena avremo finito di realizzare il nuovo sito. Per chi comunque vuole sostenere i Crimen, può comprare Lies Ep in formato cd/digipak.
il Cristo Fluorescente: mi sono spesso chiesto quale fosse il reale significato della parola ''sfondare'', per i gruppi come noi, e sono giunto alla conclusione che esiste un underground che si sbatte per emergere, a volte in maniera isterica, ed un altro che si sbatte semplicemente per il piacere di farlo. I FBYC sono un gruppo genuino che ama fare rock in maniera spensierata, senza pressioni, senza rinunciare alla propria vita privata, per cui se sono riusciti a fare quello che hanno fatto, a ottenere tutto questo rispetto, senza che la loro sfera privata ne rimanesse intaccata, probabilmente hanno già sfondato.
Riguardo gli ascolti, devo ammettere che in questa prima metà di 2010 non ci sono stati amori folgoranti, anzi. Ho apprezzato molto il nuovo disco dei Besnard Lakes, l'ultimo Micah P. Hinson e l'esordio degli Unwinding Hours, nati dalle ceneri degli Aereogramme. Il pezzo d'apertura, ''Knut'', spacca di brutto.

FIeR: L'ep esce su creative commons. Avete accordi in generale comunque per la distribuzione?

L'Abominevole Uomo delle Nevi: Per ora Lies Ep è auto distribuito, lo vendiamo ai concerti e sullo space. Speriamo in futuro di poter prendere accordi con qualche etichetta che ci permetta di diffondere il più ampiamente possibile la nostra musica.
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