Serge Gainsbourg
Gasogramma. Autobiografia iperastratta
92 pp | 8 euro, ISBN ed, 2010
| pall youhideme
Dal sito della ISBN leggo "Isbn Edizioni, la casa editrice diretta da Massimo Coppola, pensa che esista una nuova generazione di lettori, la cui concezione di oggetto culturale è più ampia e complessa di quella della generazione precedente."
Sí, ma mettere quella gran topa che era (e, direi che potenzialmente è, - perchè se la batte dignitosamente ancor oggi) la Jane Birkin, avvinghiata a Serge Gainsbourg in copertina, è un mezzuccio di oggetto cul-turale che piace a (lettori/e) vecchi e bambini.
Ma, via la maschera, sappiate che la copertina non c'entra niente con il libro.
Però, visto che Serge fondamentalmente racconta (sulla falsa riga autobiografica) la vita, vizi e vezzi di uno scureggione (che non è Gainsbourg, bensí, Evgenie Sokolov, un personaggio, se me lo permettete, di fart-asia), tanto valeva salvare il c.. - la faccia, mettendoci lo specchietto per allocchi. Cioè, il trucco più vecchio del mondo: la topa.
E quindi io l'ho comprato.
Sí, vabbè, Gainsbourg è Gainsbourg, un genio, e un - se non addirittura "le" - t(r)ombeur des femmes*, blah, blah. Ma quella foto con la Birkin, ti fa far bella figura a casa, fronte esposta negli scaffali, e darle un'occhiatina ogni tanto, è un pò come per un meccanico tenere un culendario appeso alla parete.
Però, è stato un pò come - da neofita - andarsi a vedere quel film di Gainsbourg, Je t'aime moi non plus (1976), pensando 'ecco il solito filmaccio che approfitta della nomea della canzone omonima', e scoprirlo invece un piccolo capolavoro di struggente gayicità maschile (lo statuario Joe Dallesandro) e sensualità (la Jane/Johnny) femminile (dove poi, la famosa canzone è suonata da un'orchestrina squallida in un locale squallido di gente squallida. Geniale!). Fotografia eccelsa, da vedere. E le urla strazianti della Birkin vi faran cacciare di casa dai vicini, come nella pellicola.
Dicevo, - quindi prendi questo libro in libreria, ti dai un tono alla cassa quando lo paghi, - ma, fondamentalmente, si scorreggia, dall'inizio alla fine.
Ma con classe.
E voi lettori/lettrici, starete per tutto il tempo con quel sorrisino pari all'aver sganciato una silenziosa loffa in un ascensore affollato tenendo una strategica non-chalance.
E forse chi ha scelto la copertina per il libro ha ora lo stesso sorrisino, pensando che la Birkin, in quella foto, magari l'ha sganciata davvero.
Ve la immaginate? PraaaAAT.
Sexy sacrilegio.
La scrittura di Gainsbourg - tradotta in italiano da Paola Vallerga - non ti fa sbadigliare, ed è geniale come riesca a perifrasare le flautolenze del protagonista in un sonoro ventaglio di prospettive e dinamiche diverse, sino a farle guadagnare il tramite di opera d'arte del protagonista.
Originariamente pubblicato nel 1980, è un romanzo breve - l'unico scritto da Gainsbourg -, nichilista, sempre divertente e grettamente dissacrante, - un parallelo francese al The Talking Asshole di Burroughs, che piace al commilitone quanto a quella nuova generazione di lettori di cui sopra.
In ultimo, c'è da dire che una canzone a titolo Evgenie Sokolov figura sul disco Mauvaises nouvelles des étoiles (1981), tra le produzioni reggae di Gainsbourg. Quelle sí, se me lo permettete di nuovo, puzzolenti come un gasogramma.
"[..] Eletto campione di tutte le categorie, fui soprannominato l'imbalsamatore, la Bombarda, il Cannoniere, l'Artificiere, l'Artigliere, il Combattente, il Mortaio, la Bomba gassosa, il Bazooka, la grande Bertha, il Razzo, la Burrasca, il Soffiatore, l'Anestesista, il Cannello, la Fuga di gas, l'Odoroso, il Caprone, la Puzzola, il Grisù, il Gasogeno, l'Eolico, Catherine La Voisin, Borgia, lo Zefiro, la Violetta, il Re dei venti, Mister pum, il Soldato scoreggia, il Calderone, il Gasdotto, il Campingaz, il Fulmicotone, Culo tempestoso, il Gas-olio, la Perla, e in tanti altri modi che ora mi sfuggono. [..]"
Sí, ma mettere quella gran topa che era (e, direi che potenzialmente è, - perchè se la batte dignitosamente ancor oggi) la Jane Birkin, avvinghiata a Serge Gainsbourg in copertina, è un mezzuccio di oggetto cul-turale che piace a (lettori/e) vecchi e bambini.
Ma, via la maschera, sappiate che la copertina non c'entra niente con il libro.
Però, visto che Serge fondamentalmente racconta (sulla falsa riga autobiografica) la vita, vizi e vezzi di uno scureggione (che non è Gainsbourg, bensí, Evgenie Sokolov, un personaggio, se me lo permettete, di fart-asia), tanto valeva salvare il c.. - la faccia, mettendoci lo specchietto per allocchi. Cioè, il trucco più vecchio del mondo: la topa.
E quindi io l'ho comprato.
Sí, vabbè, Gainsbourg è Gainsbourg, un genio, e un - se non addirittura "le" - t(r)ombeur des femmes*, blah, blah. Ma quella foto con la Birkin, ti fa far bella figura a casa, fronte esposta negli scaffali, e darle un'occhiatina ogni tanto, è un pò come per un meccanico tenere un culendario appeso alla parete.
Però, è stato un pò come - da neofita - andarsi a vedere quel film di Gainsbourg, Je t'aime moi non plus (1976), pensando 'ecco il solito filmaccio che approfitta della nomea della canzone omonima', e scoprirlo invece un piccolo capolavoro di struggente gayicità maschile (lo statuario Joe Dallesandro) e sensualità (la Jane/Johnny) femminile (dove poi, la famosa canzone è suonata da un'orchestrina squallida in un locale squallido di gente squallida. Geniale!). Fotografia eccelsa, da vedere. E le urla strazianti della Birkin vi faran cacciare di casa dai vicini, come nella pellicola.
Dicevo, - quindi prendi questo libro in libreria, ti dai un tono alla cassa quando lo paghi, - ma, fondamentalmente, si scorreggia, dall'inizio alla fine.
Ma con classe.
E voi lettori/lettrici, starete per tutto il tempo con quel sorrisino pari all'aver sganciato una silenziosa loffa in un ascensore affollato tenendo una strategica non-chalance.
E forse chi ha scelto la copertina per il libro ha ora lo stesso sorrisino, pensando che la Birkin, in quella foto, magari l'ha sganciata davvero.
Ve la immaginate? PraaaAAT.
Sexy sacrilegio.
La scrittura di Gainsbourg - tradotta in italiano da Paola Vallerga - non ti fa sbadigliare, ed è geniale come riesca a perifrasare le flautolenze del protagonista in un sonoro ventaglio di prospettive e dinamiche diverse, sino a farle guadagnare il tramite di opera d'arte del protagonista.
Originariamente pubblicato nel 1980, è un romanzo breve - l'unico scritto da Gainsbourg -, nichilista, sempre divertente e grettamente dissacrante, - un parallelo francese al The Talking Asshole di Burroughs, che piace al commilitone quanto a quella nuova generazione di lettori di cui sopra.
In ultimo, c'è da dire che una canzone a titolo Evgenie Sokolov figura sul disco Mauvaises nouvelles des étoiles (1981), tra le produzioni reggae di Gainsbourg. Quelle sí, se me lo permettete di nuovo, puzzolenti come un gasogramma.
Mets ton masque à gaz Sokolov
que tes fermentations anaérobies
fassent éclater les tubas
de ta renommée
et que tes vents irrépressibles
transforment abscisses et ordonnées
en de sublimes anamorphoses
que tes fermentations anaérobies
fassent éclater les tubas
de ta renommée
et que tes vents irrépressibles
transforment abscisses et ordonnées
en de sublimes anamorphoses
***
"[..] Eletto campione di tutte le categorie, fui soprannominato l'imbalsamatore, la Bombarda, il Cannoniere, l'Artificiere, l'Artigliere, il Combattente, il Mortaio, la Bomba gassosa, il Bazooka, la grande Bertha, il Razzo, la Burrasca, il Soffiatore, l'Anestesista, il Cannello, la Fuga di gas, l'Odoroso, il Caprone, la Puzzola, il Grisù, il Gasogeno, l'Eolico, Catherine La Voisin, Borgia, lo Zefiro, la Violetta, il Re dei venti, Mister pum, il Soldato scoreggia, il Calderone, il Gasdotto, il Campingaz, il Fulmicotone, Culo tempestoso, il Gas-olio, la Perla, e in tanti altri modi che ora mi sfuggono. [..]"
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