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Menrovescio

Una tecnica porta a porta

https://www.inkoma.com/k/3875

Burning the Sun

 | federico immigrato e rifugiato
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I Menrovescio stanno usando una tecnica porta a porta. Praticamente sono uno dei gruppi che sta suonando di più e con più insistenza negli ultimi tempi in Italia. Noi li seguiremmo anche se facessero lo stesso percorso di un rappresentante della Folletto o se dovessimo sempre lasciargli sempre il portone aperto per far passare meglio il Brunetti. Personalmente, con il loro debutto Burning the sun hanno appagato tutti i nostri possibili appetiti in fatto di post-rock strumentale. Praticamente risiedono Honoris Causa nella Hall of fame dei nostri gruppi preferiti del genere, ma con in più una sorta di garage incorporato costruito sui resti di vecchi vinili indiani di Neurosis, Red Sparowes e Natas che rende la loro proposta sempre incredibilmente debordante e titanica. Dopo il sopravvento del delay e parti dilatate in suite come Object storm e Headphone era i nostri sembrano aver elaborato certe articolazioni Toolesche e dilatazioni alla Mogwai con un piglio molto più diretto e fragoroso. Lo split con i Berlikete, ci ha fatto intravedere qualcosa di molto interessante, tipo le tendine di certe docce strette strette degli alberghetti del Wisconsin. Li abbiamo contattati poco dopo la loro ultima apparizione a Roma per saperne di più.

***



Federico Immigrato e Rifugiato: Ciao a tutti e tre. Complimenti per l'ultimo concerto allo Spazio ebbro. Peccato per il delay, ma non fate più i pezzi vecchi per il problema con il pedale o è che ne avete già tanti nuovi pronti? Sembra che abbiate intrapreso una strada molto più compatta e diretta. Avete cambiato ascolti negli ultimi tempi?

Riccardo (Cikas): la uso talvolta come scusa perché son stanco di far i pezzi vecchi, quel pedale da problemi da parecchio ormai, è un problema assai aggirabile in realtà! Ad ogni modo qualche pezzo "vecchio" lo mettiamo ancora in scaletta ma, chiaramente, lasciamo più spazio alle nuove composizioni, sia per necessità nostra nel rinnovarci, sia per saggiarne l'impatto con il pubblico. I pezzi nuovi creano effettivamente una rottura tra ciò che era burning the sun in disco, ma più che una scelta stilistica a monte, è semplicemente il risultato della nostra, seppur breve, storia live e non.

Andrea: pezzi come Tears of lies non si fanno più per il delay. Altri sono “superati” diciamo rispetto al sound che si è sviluppato ultimamente. Per quanto riguarda i “miei” di ascolti non sono cambiati.

Guido: il delay come ha detto Cikas è una buona scusa  per abbandonare le vecchie sonorità di Burning The Sun e lanciarci a tutta forza sui nuovi pezzi. E' come levarsi un vestito vecchio per metterne addosso uno nuovo, quello che ti piace in quel periodo. Per quanto riguarda gli ascolti, vanno a periodi, ma sono gli stessi di sempre.

Federico Immigrato e Rifugiato: Da quando è uscito il vostro primo ep avete collezionato una serie impressionante di date. Tutti i locali che avete contattato vi hanno detto sempre sí o avete avuto molta pazienza? Avete messo la stessa foga anche nella ricerca di un'etichetta?

R: forse per pigrizia ma probabilmente più per scelta, non abbiam ne booking o "spalle coperte" da etichette e tantomeno conoscenze apripista, per cui si fa quel che si può, contattando locali su locali. Chiudere una decina di date per uno o due mesi è qualcosa di parecchio frustrante per qualunque gruppo penso... buona parte non ti risponde neppure, ma se non è semplice per un gruppo guadagnarsi un palco, è comunque un bello sforzo anche per certi locali star dietro a tutte le richieste che avranno (immagino). 
Per cui si va dove "capita", e, in un certo senso, si sta allungando una lista nera dove sicuramente non torneremo, ma alla fine dei conti, basterebbe anche una data ogni 2 che va da paura (vedi l'ultima fatta) per farci più che contenti. 
Per Burning the sun non è stata fatta alcuna ricerca d'etichetta, abbian chiesto ad una o due qui in zona, con scarso impegno, non era fondamentale allora, come non lo è al momento per l'uscita dello split.

A: La risp. di Cikas penso possa bastare. Ormai si sa come la pensiamo a livello di date passate e future.

G: Io come addetto alle "relazioni con i locandieri" posso dire che in molti locali anche se ti dicono subito di si, sembrano non essere convinti o contenti che tu sia li per suonare. Ce ne sono capitate di tutti i colori, da chi non si presenta appena entri in un locale, a chi neanche ti da un tozzo di pane per mangiare, a chi addirittura comincia con la frase "Ma voi non dovevate suonare stasera". Questo non ha fatto che allungare la lista nera dei locali.

Federico Immigrato e Rifugiato: Secondo Franzen, il mondo si divide tra chi riesce a stare disinvolto da solo al bancone del bar e chi no. Voi con chi avete bevuto più volentieri negli ultimi tempi?

G: Con tutti quelli che ridono alzando un bicchiere, basta che non parlino di politica.

R: aggiungerei anche di sport... comunque, bere da soli, tralasciando il romanticismo, è un po' triste dal mio punto di vista (ho un frigo anche a casa mia senza uscire). 
Al bar si sta bene un po' con tutti, anche se a volte ci si prende pure degli "ineducati", a volte basta far amicizia con chi sta al di là del banco per farsela passare egreggiamente.

A: Boh

Federico Immigrato e Rifugiato: Rimanendo in ambito di scrittori, Carlotto è sempre stato molto spietato nel descrivere l'etica del Nordest molto orientata ad uno specie di materialismo estetico volto a fare guadagni facili senza tanti scrupoli. Voi come vi trovate da quelle parti?

A: Carlotto non lo conosco. Personalmente mi faccio i cazzi miei; in tale maniera si può vivere anche a Nord Est.

R: direi che si può stare bene o male in ogni dove, veneto o ovunque ci si trovi, sta nel sapersi adattare alle usanze e pratiche del posto. In veneto si beve, si ride, si sta benon.

G: come in tutto il resto dell'Italia, si tira avanti....

Federico Immigrato e Rifugiato: A proposito di veneto, mi sembra di ricordare che non abitate molto vicino, come fate per le prove, vi vedete poco, ma intensamente?

G: sto pagando la pensione ai capo-treno di tutto il Veneto, visto tutte le volte che prendo il treno e i biglietti che continuano aumentare.

R: veniamo tutti e tre dalla stessa zona, ma, causa università lavoro e/o trasferimenti vari, per lo più ora ci si vede una volta a settimana un paio d'ore giusto per le prove, se ci son live da fare, le due ore si dilatano giustamente.
Questo spiega parecchio, il ritardo con il secondo disco anche.
Per lo più ci troviamo a...

A: Casa mia.

Federico Immigrato e Rifugiato: Riccardo ci ha fatto conescere il Banhof che è un posto realmene stupendo. Com'è la situazione dei locali tra Vicenza e padova, è facile suonare? Che tipo di differenze avete notato tra la scena del sud e quella del Nord?

R: la scena dei gruppi è molto affiatata, non c'è concorrenza ma coesione, sarà anche perché vi è un particolare bar dove confluiscono diversi musici di diversi gruppi della scena indie locale che frequentiamo, per cui dalla nostra posizione vi è la possibilità di confrontarsi e "spettegolare" di continuo su locali dove ti trattano meglio o peggio. Per quel che riguarda le differenze tra nord e sud, oddio, non siamo cosí competenti per esprimere un guidizio, ma, (cit) "pistola alla tempia" direi che al nord le gestioni dei locali han forse più voglia di conoscerti anche come persone, il pubblico, se ti giochi bene le tue carte, lo scaldi sempre, e nei dopo concerti è probabile, anche per cause di varia natura, ci faccian ricordare oltre la musica proposta.

A: La risp. di Cikas penso possa bastare. Da notare l'approccio “yankee” nell'organizzare concerti al Centro Sud, e l'altalenante inspiegabile carenza di pubblico nonostante sul palco ci siano anche band locali.

G: suonare in giro non è mai facile, ci ha aiutato molto avere in album da fare ascoltare ai gestori dei locali. Differenze tra nord e sud, bhà non molta, il problema è che molta gente non va a sentire concerti, ma si lamenta sempre perchè non ha nulla da fare. un controsenso no?



Federico Immigrato e Rifugiato: Ora è passato un pò e posso dirvelo. Siete una delle nostre band italiane preferite e dal vivo non siete secondi a nessuno. Il suono di Burning the sun però temiamo che non vi valorizzi. Non è troppo rock? C'è stato qualche disguido nella produzione?

R: Burning the sun è un disco da studio, al tempo venivamo da esperienze musicali diverse che si erano appena concluse, pertanto è stato come ricominciare da capo, niente live e solo lavoro di sala prove, finito il lavoro di composizione, siamo entrati subito in studio poiché volevamo un "biglietto da visita" che ci permettesse di uscire subito dal circondario più vicino, per cui i pezzi rappresentano esclusivamente l'idea di proposta musicale che avevamo in mente. E' un disco introspettivo credo. Ad ogni modo, non c'è stato alcun disguido nella scelta dello studio anzi, suona esattamente come volevamo al tempo. 
Già dalle prime date dopo l'uscita dell'album, i pezzi han da subito avuto una virata sui suoni, le velocità e l'interpretazione, dovuta al fatto che, li facevamo live.
Che dal vivo siam meglio che da studio, è solo un valore aggiunto che tutti i gruppi hanno (o dovrebbero avere).

G: ci siamo decisamente staccati dalle sonorità di Burning the sun, dai non era bello vedere tre brutti ceffi che facevano post-rock. Scherzo!!! Diciamo che il primo album è stato di rodaggio, ci è servito a capire cosa volevamo e credo che con i nuovi pezzi ci stiamo riuscendo.

A: Il sound attuale era ancora distante a quei tempi.

Federico Immigrato e Rifugiato: Riccardo ha un grande talento nella grafica ed è autore del video di Headphone era. A parte quello però, non siete molto presenti su youtube con video o filmati vari, è una scelta vostra o non avete tempo per lavorarci?



R: non ce ne siamo mai interessati granché, non vi è nessuna scelta, magari non vedendoci in faccia, qualcuno che ascolta il disco e legge "post-rock dal plumbeo nord est italico" si immagina delle bionde vichinghe dai rossi capezzoli che suonano nella nebbia di una palude...e si stuzzica la mente in tal modo...! ad ogni modo, c'è qualche videoanettoto su vimeo che abbiamo caricato, poi su youtube ci son le peggio performance… sembra impossibile, ma ci filmano quasi sempre nelle occasioni più spinose, desertiche e/o scazzate ahahah!

A: La risp. di Cikas penso possa bastare.

G: Il buon vecchio Cikas (sfruttato e non pagato dai MenRovescio) offre già a pieno i suoi servigi. Comunque probabilmente non c'è stata occasione di fare video. Quelli che ci sono sono prodotti dai locali in cui andiamo a suonare. 

Federico Immigrato e Rifugiato: Il concerto più strano in cui avete suonato?

A: Beh me pare giusto, zona losca a Ravenna, "Menrovescio + tagliatelle al ragù solo 10 euri! Puro rock spichedelico". Per non parlare della gente che girava.

R: "spichedelico" è esattamente com'era scritto sul poster/calendarioeventi del posto!
Non so se sia la più strana, comunque bè, una bella data a Genova al Buridda, era un freddo allucinante e fuori nevicava. Concerto gagliardo e bella gente, e mi son divertito un sacco, a fine concerto stiam per dire che avevamo cd e magliette e… tac saltan sul palco 3-4 giovini che esplicano il loro disappunto per chi ha le barche o qualcosa del genere e via, in 10 secondi la sala era vuota!

G: Sicuramente le due date a Lugo di Ravenna, un locale dove ci ricordano più per quello che abbiamo fatto che per quello che abbiamo suonato....ha ha ha...

Federico Immigrato e Rifugiato: Quali sono i progetti imminenti? E' tempo di classifiche, quali sono i dischi che vi hanno colpito di più nell'ultimo anno?

G: di buttarci a capofitto nei pezzi nuovi, registrare questo nuovo album e di ritornare a suonare live, la cosa che ci interessa di più....

R: Abbiam uno split con Berlikete (progetto solista del messaggero Lan) in uscita in queste settimane, che segna un bel traguardo ossia l'approdo al vinile (che aiuterà il passaggio dal sound di burning the sun a quel che vien proposto ora) quindi la conclusione della stesura del secondo disco, valutazione dello studio dove andare a registrare, far quattro conti in cassa, valutare se cercare un'etichetta, trovar qualche altra data tra marzo e maggio, poi boh! A livello Menrovescio questo per lo più! 
Il progetto parallelo Flap (TGNX), m'ha parecchio colpito positivamente sebbene rimarrò "nostalgico" al suono Flap che m'ha molto influenzato tempo addietro, sarcasticamente direi che l'ultimo dei Mastodon è un ottimo modo per occupare inutilmente memoria sull'hard disk, altri dischi che ho macinato molto quest'anno: Morbo - Morkobot, l'ultimo degli A storm of light. Nelle ultime settimane gli Ornaments a tutto spiano.

A: Finire di scrivere i pezzi per il nuovo disco e registrare lo stesso. Penso che Danza Kuduro sia un singolo di grande spessore.
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