Blessed Child Opera
Soldiers and faith
(11tx CD, Seahorse / Fridge rec 'o8)
| Federico Immigrato e Rifugiato
I Blessed Child Opera hanno un nome bellissimo.
E' quasi religioso, nostalgico e imponente allo stesso tempo. Non sono sicurissimo di essere in grado di tradurlo letteralmente in italiano, ma evoca belle sensazioni. Predispone ad un ascolto fedele e marziale di Soldiers and faith, quantomeno. Tanto più che il ventaglio di influenze che i nostri dichiarano di professare rientra disciplinatamente in quelli che sono anche i nostri ascolti estivi preferiti in assoluto. Calla, Television e Sophia, mica cazzi.
Dagli undici pezzi di questo loro nuovo lavoro è più che evidente come sia matura e consapevole la scelta di volersi cimentare in certe coordinate.
La cosa che colpisce di più dei quattro capitanati da Paolo Messere (in passato già con gli Ulan Bator, tra le altre cose...) è proprio che mostrano senz'altro un controllo e una completa padronanza nell'universo complesso di ascolti che gira attorno ai tre mostri sacri di cui sopra.
L'esatto opposto di quel fenomeno incontrollato e senza criterio che ha prodotto la moda di aprire, uno dopo l'altro e alla cazzo, centinaia di pub in stile finto irlandese a Trastevere, nel centro di Roma per intenderci.
Anzi, per rincarare la dose, possiamo anche dire che i Blessed Child Opera sono talmente calati nel genere che hanno la forza e lo spessore per trasporlo in uno spirito narcolettico, personale e magnetico.
Insostituibile per accompagnarmi nella mia anzianità a lamentarmi del degrado dei pub Trastevere, che non si trova un cazzo di posto libero, ci fosse uno che mette di sottofondo Nick Drake, ma anche per aiutarmi ad avere il fiuto di aprirne uno, fantastico sotto una quercia immensa e in mezzo alla nebbia.
++++++++++++++++++++
Blessed Child Opera have got a beautiful name indeed.
It is almost religious, nostalgic, and strong at the same time. I am not sure to be able to translate it exactly for what it means to me, - anyway, it leads me to good sensations. And for sure, it helps for a martial and careful listening of Soldiers and faith. More, the kind of Bands that these guys state to love are exactly among our favorite summer listenings: Calla, Television e Sophia, not bad, isn't it? Four guys, guided by Paolo Messere (formerly with Ulan Bator), through these eleven tracks they know how to show a mature control and a complete mastery of the complex universe of influences that float around the above mentioned sacred cows. Exactly the opposite of the out of control phenomenon that, with no measure, still feeds the collective idea of opening side-by-side pubs, hundreds in Trastevere, Rome, - fake irish-style wannabes..
No, Blessed Child Opera know how to double the dose, and they are such so into the music matter, that find the way to rewrite everything in a narcoleptic mood, inner and magnetic.
Perfect to be a company through my old age, when i'll spend even more time than now in complaining about the urban decay due to all those noisy pubs in Trastevere, - there's no place to sit, and no one will ever think to play some Nick Drake as background music.. i dream to open my own, under a giant oak tree, in the middle of the fog.
E' quasi religioso, nostalgico e imponente allo stesso tempo. Non sono sicurissimo di essere in grado di tradurlo letteralmente in italiano, ma evoca belle sensazioni. Predispone ad un ascolto fedele e marziale di Soldiers and faith, quantomeno. Tanto più che il ventaglio di influenze che i nostri dichiarano di professare rientra disciplinatamente in quelli che sono anche i nostri ascolti estivi preferiti in assoluto. Calla, Television e Sophia, mica cazzi.
Dagli undici pezzi di questo loro nuovo lavoro è più che evidente come sia matura e consapevole la scelta di volersi cimentare in certe coordinate.
La cosa che colpisce di più dei quattro capitanati da Paolo Messere (in passato già con gli Ulan Bator, tra le altre cose...) è proprio che mostrano senz'altro un controllo e una completa padronanza nell'universo complesso di ascolti che gira attorno ai tre mostri sacri di cui sopra.
L'esatto opposto di quel fenomeno incontrollato e senza criterio che ha prodotto la moda di aprire, uno dopo l'altro e alla cazzo, centinaia di pub in stile finto irlandese a Trastevere, nel centro di Roma per intenderci.
Anzi, per rincarare la dose, possiamo anche dire che i Blessed Child Opera sono talmente calati nel genere che hanno la forza e lo spessore per trasporlo in uno spirito narcolettico, personale e magnetico.
Insostituibile per accompagnarmi nella mia anzianità a lamentarmi del degrado dei pub Trastevere, che non si trova un cazzo di posto libero, ci fosse uno che mette di sottofondo Nick Drake, ma anche per aiutarmi ad avere il fiuto di aprirne uno, fantastico sotto una quercia immensa e in mezzo alla nebbia.
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Blessed Child Opera have got a beautiful name indeed.
It is almost religious, nostalgic, and strong at the same time. I am not sure to be able to translate it exactly for what it means to me, - anyway, it leads me to good sensations. And for sure, it helps for a martial and careful listening of Soldiers and faith. More, the kind of Bands that these guys state to love are exactly among our favorite summer listenings: Calla, Television e Sophia, not bad, isn't it? Four guys, guided by Paolo Messere (formerly with Ulan Bator), through these eleven tracks they know how to show a mature control and a complete mastery of the complex universe of influences that float around the above mentioned sacred cows. Exactly the opposite of the out of control phenomenon that, with no measure, still feeds the collective idea of opening side-by-side pubs, hundreds in Trastevere, Rome, - fake irish-style wannabes..
No, Blessed Child Opera know how to double the dose, and they are such so into the music matter, that find the way to rewrite everything in a narcoleptic mood, inner and magnetic.
Perfect to be a company through my old age, when i'll spend even more time than now in complaining about the urban decay due to all those noisy pubs in Trastevere, - there's no place to sit, and no one will ever think to play some Nick Drake as background music.. i dream to open my own, under a giant oak tree, in the middle of the fog.
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