Prima scelta il nuovo video degli Shadow line è impietoso nel riproporre l'imbarazzante
nullità su cui si basa gran parte della presunzione o la spocchia che caratterizza la
stragrande maggioranza delle band italiane.
A costo di sabotare youtube, i Modotti non sarebbero mai potuti essere accostati ad una parata-parodia del genere.
Intanto lo spessore della band ferrarese li rende un caso assolutamente a parte in tutto il tessuto nazionale. L'umanità del combo dei gemelli Zarattini poi sembra alimentarsi ed arricchirsi su un fiume di stimoli cosí seducenti e profondi anche nell'ambito della letteratura, la fotografia o la pittura che la loro proposta assume paradossalmente una statura autonoma e riconoscibile anche a prescindere dalla stessa musica.
Un po' come quei film che si potrebbero amare anche senza guardarli. Che basta sentirli ad occhi chiusi. Ok, giuriamo che non vorremmo mai vedere un loro concerto a orecchie tappate.
Speriamo in generale che la ricercatezza dei loro testi non induca molti nello sbaglio di riconoscerli solo nella scuola dei Massimo Volume, il sangue del loro mathcore arriva a parti del nostro cuore che ancora non conoscevamo. Una tecnica cosí dobbiamo rimetterci a studiare solo per apprezzarne meglio le dinamiche. Ma come cazzo fate.
***
Federico immigrato e rifugiato: Abbiamo cominciato ad ammirare Tina Modotti dopo aver letto il libro che le ha dedicato Cacucci. Ci siam convinti di esser nel giusto ascoltando il pezzo con cui l'hanno omaggiata i Fugazi. Le b-side dei Ratm con le sue foto hanno cominciato a farci pensare che la sua arte fosse apprezzata in particolar modo da gruppi della Madonna. Voi ne siete la riprova. Quando vi siete imbattuti per la prima volta nella fotografa di Udine, e come mai avete scelto un nome cosí impegnativo?
Modotti: Fugazi. Si, prima di tutto Tina Modotti è entrata nelle nostre vite attraverso la canzone del gruppo di Washington (Recap Modotti) poi Pino Cacucci e il suo bellissimo libro. Tina è donna, emancipazione, la quintessenza dell'essere femminile. Lo sdoganamento dei canoni e dei principi del pre-rivoluzione sessuale. Tina rappresenta la volontà di uscire dagli schemi e dagli abusi di una cultura machista e gretta.
Federico immigrato e rifugiato: Sarà un caso, vi abbiamo conosciuto fortuitamente su myspace il giorno dopo aver visto dal vivo i Massimo Volume. Lo stato di grazia in cui eravamo si è tramutato quasi in un'illuminazione permanente. Intanto devo dirvi che siete enormi. Avremmo travato anche dei punti di contatto tra voi e il gruppo di Clementi. Più che per la profondità dei testi o il cantato in italiano ci colpisce la sintonia che mostrate con i Massimo Volume soprattutto per la cura e la complessità con cui eleborate le parti di chitarra che poi dal vivo diventano strabordanti. Pur proponendo un altro genere, concettualmente vi ritrovate nell'idea di fondo sgemba ma incredibilmente elaborata di quel gruppo?
Modotti: Mimí per alcuni versi ha traghettato il punk dei CCCP verso una forma canzone con forti accenti di realismo carveriano. Verso i Massimo Volume proviamo una profonda stima, ma il nostro approccio compositivo si nutre di contaminazioni diverse. Il cantato in italiano rimane un punto di contatto e sotto certi aspetti un'affinità elettiva. Essere sgembi per Modotti è una vocazione e al contempo una spontanea necessità.
Federico immigrato e rifugiato: Sempre a poposito di Clementi, se volessimo fare un paragone letterario i Massimo Volume stanno ai racconti brevi di Carver, possiamo dire che voi ci date l'idea di lavorare su una materia viscerale come quella della poesia di Pasolini. O una cosa tra Gozzano e Tondelli? A Roma avete letto dei brani prima di cominciare, potete parlarcene con più calma?
Modotti: Risponderemo piuttosto con Michel Houellebeq, Dylan Thomas e Leonard Cohen passando per Robert Frost e arrivando a Pier Paolo Pasolini, senza dimenticare Luciano Bianciardi. Capita spesso di iniziare concerti con delle letture, sono poesie scritte da Marco (basso) e fanno parte di un suo percorso letterario parallelo. A Roma abbiamo letto ''Tracce'':
Ho raccolto fedi smarrite gettate a
Terra per troppa ideologia
Ho raccolto firme per associazioni di
Animalisti convinti delle quali facevo
Parte senza troppa convinzione
Ho raccolto posti vacanti per lavori
Saltuari quali finivo troppo spesso
Per licenziarmi
Ho raccolto la cenere di desideri
Troppo giovanili per resistere alla
Diavoleria del tempo
Ho raccolto dolore dagli occhi umidi
Di gente che aveva perso il senso delle
Cose intorno
Ho raccolto l'umidità il sole e il puzzo
Dai divani di ogni casa nella quale ho
Dormito
Ho raccolto spillette per regali
Imbarazzanti
Ho raccolto bolle di sapone nelle
Quali ci ho chiuso dentro tutto l'amore
Che ho trovato
Ho raccolto le peggiori intenzioni da
Giorni nati con luci abbaglianti
Ho raccolto tutto l'odio e la
Frustrazione dei colleghi di mille
Lavori, facendone il più bel vestito
Che indosso ogni giorno che mi sento
Sconfitto. Tracce
Federico immigrato e rifugiato: Negli ultimi mesi le cose che ci hanno più colpito sono Le sense du combat e i Fine before you came, se loro non sfondano ha senso continuare?
Modotti: Mai tornare indietro neanche per prendere la rincorsa. Ha assolutamente senso credere in quello che si sta facendo.
Federico immigrato e rifugiato: i Fbyc, non sono delle vostre parti, ma girate in una zona dove sono di casa Valerian Swing, La quiete e migliaia di altri gruppi della madonna. i concerti li organizza il buon Tizio... A parte l'Unhip.
Forse manca solo una grande etichetta per rendere l'emila romagna una regione perfetta.
Modotti: Eppur si muove...
Federico immigrato e rifugiato: Farete come i Motorpsycho che registrano ogni 20 gorni o promuoverete il più possibile il vostro primo ep?
Lo avete prodotto con Giulio Favero, vi ha dato anche qualche dritta per le esibizioni live?
Modotti: Stiamo componendo cose nuove e in gennaio febbraio registreremo il nostro primo disco.
Lo promuoveremo al meglio fino a rimanere senza fiato.
Il buon vecchio Giulio si è limitato a piantare i fagiolini nell'orto vicino allo studio, cucinare spaghetti aglio olio e peperoncino in quel di Padova.
Insomma, anche i ''guru'' sono cambiati.
(tante belle cose)
Federico immigrato e rifugiato: E' uscita da poco una buona recensione su Rumore. Vi ha fatto trovare buoni contatti?
a parte, ehm, questa, quali sono le zines o le riviste che leggete più spesso?
Modotti: Leggiamo spesso Sodapop e ovviamente... Komakino; poi Blow Up, il Manifesto (Alias), Onda Rock.
La recensione su Rumore ci ha portato a suonare in un festival in compagnia di Putiferio e Verme
punto.
Federico immigrato e rifugiato: la confezione del cd è originalissima, non la svelo per il copyright e per non svelare la sorpresa.
Chi ci ha pensato?
Qual'è la vostra copertina preferita, e il disco?
Modotti: Do It Yourself. Pochi soldi è l'esigenza di spedire un messaggio chiaro e diretto. Un elogio al lavoro fatto a mano con lentezza e tanta passione.
Le nostre copertine preferite sono:
Luca - Daydream Nation (Sonic Youth)
Marco Z - Spiderland (Slint)
Marco B – GI (Germs)
I nostri dischi preferiti invece:
Luca – Red Medicine (Fugazi)
Marco Z – The views from the tower (Faraquet)
Marco B – Pink Moon (Nick Drake)
Federico immigrato e rifugiato: Quando tornate a Roma?
Modotti: Torneremo a Roma il prima possibile. E la prossima volta ci aspettiamo na' gricia con i fiocchi.
Federico immigrato e rifugiato: La decima domanda è tutta per l'ampli di Luca. Complimenti.
Modotti: Yeah!!
Federico immigrato e rifugiato: Immaginiamo che avendo scelto di chiamarvi Modotti, vi piaccia molto la fotografia. c'è un artista che vi entusiasma particolarmente negli ultimi tempi?
Modotti: Senza dubbio Anselm Kiefer sia dal punto di vista pittorico che fotografico oltre a tantissimi altri (per citarne alcuno: Giuseppe Penone, Gerard Richter, Francesca Woodman, Miquel Barcelò...)
Grazie infinite per lo spazio che ci avete concesso e per l'amicizia che ci avete dimostrato.
Buona vita, lucamarcox2, la Modotti Tra-La- La Band.
A costo di sabotare youtube, i Modotti non sarebbero mai potuti essere accostati ad una parata-parodia del genere.
Intanto lo spessore della band ferrarese li rende un caso assolutamente a parte in tutto il tessuto nazionale. L'umanità del combo dei gemelli Zarattini poi sembra alimentarsi ed arricchirsi su un fiume di stimoli cosí seducenti e profondi anche nell'ambito della letteratura, la fotografia o la pittura che la loro proposta assume paradossalmente una statura autonoma e riconoscibile anche a prescindere dalla stessa musica.
Un po' come quei film che si potrebbero amare anche senza guardarli. Che basta sentirli ad occhi chiusi. Ok, giuriamo che non vorremmo mai vedere un loro concerto a orecchie tappate.
Speriamo in generale che la ricercatezza dei loro testi non induca molti nello sbaglio di riconoscerli solo nella scuola dei Massimo Volume, il sangue del loro mathcore arriva a parti del nostro cuore che ancora non conoscevamo. Una tecnica cosí dobbiamo rimetterci a studiare solo per apprezzarne meglio le dinamiche. Ma come cazzo fate.
Federico immigrato e rifugiato: Abbiamo cominciato ad ammirare Tina Modotti dopo aver letto il libro che le ha dedicato Cacucci. Ci siam convinti di esser nel giusto ascoltando il pezzo con cui l'hanno omaggiata i Fugazi. Le b-side dei Ratm con le sue foto hanno cominciato a farci pensare che la sua arte fosse apprezzata in particolar modo da gruppi della Madonna. Voi ne siete la riprova. Quando vi siete imbattuti per la prima volta nella fotografa di Udine, e come mai avete scelto un nome cosí impegnativo?
Modotti: Fugazi. Si, prima di tutto Tina Modotti è entrata nelle nostre vite attraverso la canzone del gruppo di Washington (Recap Modotti) poi Pino Cacucci e il suo bellissimo libro. Tina è donna, emancipazione, la quintessenza dell'essere femminile. Lo sdoganamento dei canoni e dei principi del pre-rivoluzione sessuale. Tina rappresenta la volontà di uscire dagli schemi e dagli abusi di una cultura machista e gretta.
Federico immigrato e rifugiato: Sarà un caso, vi abbiamo conosciuto fortuitamente su myspace il giorno dopo aver visto dal vivo i Massimo Volume. Lo stato di grazia in cui eravamo si è tramutato quasi in un'illuminazione permanente. Intanto devo dirvi che siete enormi. Avremmo travato anche dei punti di contatto tra voi e il gruppo di Clementi. Più che per la profondità dei testi o il cantato in italiano ci colpisce la sintonia che mostrate con i Massimo Volume soprattutto per la cura e la complessità con cui eleborate le parti di chitarra che poi dal vivo diventano strabordanti. Pur proponendo un altro genere, concettualmente vi ritrovate nell'idea di fondo sgemba ma incredibilmente elaborata di quel gruppo?
Modotti: Mimí per alcuni versi ha traghettato il punk dei CCCP verso una forma canzone con forti accenti di realismo carveriano. Verso i Massimo Volume proviamo una profonda stima, ma il nostro approccio compositivo si nutre di contaminazioni diverse. Il cantato in italiano rimane un punto di contatto e sotto certi aspetti un'affinità elettiva. Essere sgembi per Modotti è una vocazione e al contempo una spontanea necessità.
Federico immigrato e rifugiato: Sempre a poposito di Clementi, se volessimo fare un paragone letterario i Massimo Volume stanno ai racconti brevi di Carver, possiamo dire che voi ci date l'idea di lavorare su una materia viscerale come quella della poesia di Pasolini. O una cosa tra Gozzano e Tondelli? A Roma avete letto dei brani prima di cominciare, potete parlarcene con più calma?
Modotti: Risponderemo piuttosto con Michel Houellebeq, Dylan Thomas e Leonard Cohen passando per Robert Frost e arrivando a Pier Paolo Pasolini, senza dimenticare Luciano Bianciardi. Capita spesso di iniziare concerti con delle letture, sono poesie scritte da Marco (basso) e fanno parte di un suo percorso letterario parallelo. A Roma abbiamo letto ''Tracce'':
Ho raccolto fedi smarrite gettate a
Terra per troppa ideologia
Ho raccolto firme per associazioni di
Animalisti convinti delle quali facevo
Parte senza troppa convinzione
Ho raccolto posti vacanti per lavori
Saltuari quali finivo troppo spesso
Per licenziarmi
Ho raccolto la cenere di desideri
Troppo giovanili per resistere alla
Diavoleria del tempo
Ho raccolto dolore dagli occhi umidi
Di gente che aveva perso il senso delle
Cose intorno
Ho raccolto l'umidità il sole e il puzzo
Dai divani di ogni casa nella quale ho
Dormito
Ho raccolto spillette per regali
Imbarazzanti
Ho raccolto bolle di sapone nelle
Quali ci ho chiuso dentro tutto l'amore
Che ho trovato
Ho raccolto le peggiori intenzioni da
Giorni nati con luci abbaglianti
Ho raccolto tutto l'odio e la
Frustrazione dei colleghi di mille
Lavori, facendone il più bel vestito
Che indosso ogni giorno che mi sento
Sconfitto. Tracce
Federico immigrato e rifugiato: Negli ultimi mesi le cose che ci hanno più colpito sono Le sense du combat e i Fine before you came, se loro non sfondano ha senso continuare?
Modotti: Mai tornare indietro neanche per prendere la rincorsa. Ha assolutamente senso credere in quello che si sta facendo.
Federico immigrato e rifugiato: i Fbyc, non sono delle vostre parti, ma girate in una zona dove sono di casa Valerian Swing, La quiete e migliaia di altri gruppi della madonna. i concerti li organizza il buon Tizio... A parte l'Unhip.
Forse manca solo una grande etichetta per rendere l'emila romagna una regione perfetta.
Modotti: Eppur si muove...
Federico immigrato e rifugiato: Farete come i Motorpsycho che registrano ogni 20 gorni o promuoverete il più possibile il vostro primo ep?
Lo avete prodotto con Giulio Favero, vi ha dato anche qualche dritta per le esibizioni live?
Modotti: Stiamo componendo cose nuove e in gennaio febbraio registreremo il nostro primo disco.
Lo promuoveremo al meglio fino a rimanere senza fiato.
Il buon vecchio Giulio si è limitato a piantare i fagiolini nell'orto vicino allo studio, cucinare spaghetti aglio olio e peperoncino in quel di Padova.
Insomma, anche i ''guru'' sono cambiati.
(tante belle cose)
Federico immigrato e rifugiato: E' uscita da poco una buona recensione su Rumore. Vi ha fatto trovare buoni contatti?
a parte, ehm, questa, quali sono le zines o le riviste che leggete più spesso?
Modotti: Leggiamo spesso Sodapop e ovviamente... Komakino; poi Blow Up, il Manifesto (Alias), Onda Rock.
La recensione su Rumore ci ha portato a suonare in un festival in compagnia di Putiferio e Verme
punto.
Federico immigrato e rifugiato: la confezione del cd è originalissima, non la svelo per il copyright e per non svelare la sorpresa.
Chi ci ha pensato?
Qual'è la vostra copertina preferita, e il disco?
Modotti: Do It Yourself. Pochi soldi è l'esigenza di spedire un messaggio chiaro e diretto. Un elogio al lavoro fatto a mano con lentezza e tanta passione.
Le nostre copertine preferite sono:
Luca - Daydream Nation (Sonic Youth)
Marco Z - Spiderland (Slint)
Marco B – GI (Germs)
I nostri dischi preferiti invece:
Luca – Red Medicine (Fugazi)
Marco Z – The views from the tower (Faraquet)
Marco B – Pink Moon (Nick Drake)
Federico immigrato e rifugiato: Quando tornate a Roma?
Modotti: Torneremo a Roma il prima possibile. E la prossima volta ci aspettiamo na' gricia con i fiocchi.
Federico immigrato e rifugiato: La decima domanda è tutta per l'ampli di Luca. Complimenti.
Modotti: Yeah!!
Federico immigrato e rifugiato: Immaginiamo che avendo scelto di chiamarvi Modotti, vi piaccia molto la fotografia. c'è un artista che vi entusiasma particolarmente negli ultimi tempi?
Modotti: Senza dubbio Anselm Kiefer sia dal punto di vista pittorico che fotografico oltre a tantissimi altri (per citarne alcuno: Giuseppe Penone, Gerard Richter, Francesca Woodman, Miquel Barcelò...)
Grazie infinite per lo spazio che ci avete concesso e per l'amicizia che ci avete dimostrato.
Buona vita, lucamarcox2, la Modotti Tra-La- La Band.
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Carlo writes:
Madò, sembra più una lezione di arte e letteratura che un'intervista.. prendo appunti!
(17/09/2010 16:16:00 - ip: 62.221...)
Madò, sembra più una lezione di arte e letteratura che un'intervista.. prendo appunti!
(17/09/2010 16:16:00 - ip: 62.221...)
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